Monti Picentini – Grotta e cascata dello Scalandrone
13.04.2012, Il video (di Mario Brindisi)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il video realizzato nel Parco Regionale dei Monti Picentini, all’interno della Grotta dello Scalandrone, dove si può ammirare anche una cascata alimentata dalle acque della risorgenza proveniente dalla stessa cavità. La Grotta dello Scalandrone e’ uno dei più importanti esempi del carsismo dei Monti Picentini, con uno sviluppo di oltre 450m. Un altro angolo naturalistico incantevole sito nel comune di Giffoni (SA).
Le riprese sono state effettuate domenica 25 marzo 2012 in occasione dell’escursione intersezionale del CAI di Salerno. L’escursione era guidata da Paolo Sarni (AE-EAI).
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IL SENTIERO CAI N. 106 (Sentiero Italia N. 85)
Questa tappa del Sentiero Italia attraversa il cuore dei Monti Picentini, fatto di montagne aspre e selvagge e innumerevoli sorgenti.
Si parte dal Comune di Acerno, uno dei più elevati dei Picentini, nei pressi della Chiesa di S. Donato. Si passa così dal bacino idrografico del Fiume Tusciano a quello del Picentino, per finire al bacino del Sabato. La seconda parte del percorso è in fregio alle suggestive pareti del M. Accellica.
La traversata può essere compiuta in entrambi i sensi. Acerno è servita da autobus SITA, mentre il punto di arrivo a Casa Rocchi è raggiungibile in auto da Serino, seguendo dapprima le indicazioni per il Monte Terminio, che portano sulla SP exSS574. Ad un curvone a sinistra posto a 7,5 km dall’autostrada si trova un’indicazione per Giffoni. Da qui si procede in discesa per 1,7km con un paio di tornanti fino ad un altro incrocio, dove si procede diritti (non andare a destra). Infine, si continua per altri 5,5 km per stradina dissestata, con un tornante sterrato in un valloncello e un altro asfaltato subito dopo per arrivare a Casa Rocchi. Lungo questo percorso si costeggiano le antiche mura della “Civita di Ogliara”, resti di un antico campo fortificato longobardo dell’antica città italica di Sabatia (Civita di Ogliara m 785).
IL PERCORSO
Il sentiero inizia dalla chiesa di S. Donato in fondo al paese di Acerno. Si scende lungo la strada comunale asfaltata che, dopo alcuni edifici artigianali, diventa sterrata, si lascia poco dopo per scendere verso sinistra in uno stretto sentiero che durante le piogge porta l’acqua verso valle fino alla strada asfaltata in località contrada Cugno. Sulla strada asfaltata dopo alcune decine di metri in salita si imbocca a sinistra la traversa dell’agriturismo Cugno (procedendo diritti si continua per il sentiero 103 che sale sull’Accellica Sud) e prima di entrare nel piazzale di quest’ultimo si segue la strada interpoderale che sale verso destra. Dopo 2,30 h dalla partenza si incontra il sentiero 105 che proviene dalla località Croci di Acerno ai piedi dell’accellica sud, nel punto in cui è stata allestita una piccola area pic-nic. Il sentiero sale ripido verso il valico (890) tra la valle del Tusciano e la valle del Picentino (da qui il 105 procede verso Montecorvino) per poi scendere in località Codugno dove si immette sulla strada asfaltata che da Giffoni sale alla Caserma forestale in località Piani di Giffoni (745) – 3,30 h dalla partenza da Acerno.
Dalla Caserma forestale si prosegue lungo la sterrata fino ad un tornante a sinistra, da cui si stacca un’altra sterrata più degradata. Si segue questa per circa 700m, ma nel primo tornante il nostro sentiero lascia la sterrata (che risale verso destra con i sentieri 106B per il Butto della Neve e 103A per l’Accellica Sud) e si infila nell’erba alta dove la segnaletica è carente, e poi decisamente nel bosco per raggiungere, anche dopo un passaggio su di un ponticello in legno scivoloso, la sorgente ai piedi della Grotta dello Scalandrone (750), il cui ingresso è poco evidente. Altra sorgente trovasi invece più a monte, dopo un sentiero che si perde tra le rocce dell’Accellica.
La Grotta dello Scalandrone è uno dei più interessanti esempi del carsismo nei Monti Picentini, con uno sviluppo di oltre 450m. Oltre il piccolo ingresso, si entra subito in un ampio salone, denominato “Sala delle Bambine che giocano”. Con un po’ di attenzione e adeguate torce, il salone è esplorabile anche da parte dell’escursionista, che può così ammirare pareti concrezionate, curiose stalagmiti e una spiaggia con un laghetto alimentato da una piccola cascata. Lo speleologo potrà spingersi oltre la cascata con le specifiche attrezzature per scoprire altre sale, meandri, laghetti e cascate.
Tornati sul sentiero, si prosegue verso valle nel bosco e dopo alcuni passaggi nell’acqua del vallone si giunge al letto del fiume Picentino alla località Capo di Fiume (700).
Ai piedi di un grosso albero giunge il sentiero 106A da Vassi (Giffoni Valle Piana), mentre il nostro sentiero inizia nuovamente a salire verso la panoramica Serra Colle del Ferro (853). Continuando a mezza costa per un bel sentiero ai piedi dell’Accellica Nord, si raggiunge, dopo h 2,30 dalla Caserma forestale, il Varco della Rena (840), che nelle carte IGM viene confuso col Varco del Pistone. Quest’ultimo è giusto 1km più a ovest, attraversato dal sentiero 169, che si diparte alla nostra sinistra. Un piacevole panorama si gode dal pendio alla destra del valico, con vista sulle piccole cime della Punta di Tormine e del Pizzautolo a ovest. La discesa conclusiva avviene per una sterrata sulla destra, tra enormi castagni. Ad una fontana, un segnale indica il sentiero (non segnalato, EE – Escursionisti Esperti) che risale fedelmente l’intera cresta occidentale dell’Accellica Nord fino a ricongiungersi col sentiero 104. La nostra sterrata si immette più avanti in un’altra sterrata che risale il corso del Sabato verso Colle Finestra e che costituisce la tappa n. 87 del Sentiero Italia. Poco più in basso, l’escursione termina ad un casale recentemente ristrutturato in località Casa Rocchi (785), nel Comune di Serino.