Piano di Zona dell’Alta Irpinia: Bagnoli nel nuovo CDA
20.03.2012, Irpinianews e Il Correre.it
Nel Consorzio maggioranza al centro-sinistra, il centro-destra esce dall’aula. L’Udc: “Come gli Unni”
Il Piano di Zona dell’Alta Irpinia ha un cda. E’ il centrosinistra ad avere il controllo dell’Ente riuscendo ad eleggere Vito Farese, Angeloantonio Caruso, Aniello Chieffo (nella foto ndr), Gelsomino Centanni, Stefania Di Cicilia. “E’ arrivata l’ora di mettere da parte le polemiche – annuncia Farese – E’ pur vero che il cda è di parte politica ma saremo impegnati per tutti i comuni non solo per chi ci ha sostenuto. Avremo un profilo istituzionale impeccabile”.
Ma come ogni elezione non mancano le polemiche. Il cda eletto con quattordici voti a favore e due astenuti (Comune Montella e Asl Avellino) ha visto l’uscita dall’aula del centrodestra. Ad attaccare il modus operandi è l’Unione di Centro: “Non ci sono parole sufficientemente forti per descrivere quanto accaduto. Altro che Unni – si legge ancora nella nota – quella che è stata compiuta oggi altro non è che una barbarie ai danni delle popolazioni dell’Alta Irpinia, quella stessa Alta Irpinia che nelle parole dei sindaci e degli amministratori del Pd è oggetto di scellerate depredazioni sul fronte dei servizi sanitari. Ebbene, la vergogna messa in campo oggi arriva ad estromettere l’Asl di Avellino dalla compagine societaria pur di raggiungere una risicata maggioranza. E tutto questo alla faccia dell’intesa istituzionale che pure come Unione di Centro avevamo ricercato con determinazione fino alla fine di questa patetica vicenda”.
“Cos’è accaduto oggi a Lioni? – si legge ancora – Si fa un Piano di Zona, organismo deputato alla erogazione di servizi socio-sanitari, tenendo fuori, con un colpo di mano, l’Asl di Avellino e chiudendosi dentro il recinto degli impotenti. Oggi si celebra, dunque, la nascita del Piano di Zona del Partito Democratico. Nelle settimane scorse – fa fede l’assemblea dell’Ato – avevamo dato segnali di distensione e di apertura, cogliendo fino in fondo la delicatezza e la complessità della fase che le nostre comunità stanno affrontando. Tentativi andati a vuoto per l’ottusa volontà di rassegnarsi e consegnarsi alla logica dei numeri e di striminzite maggioranze tenute in piedi solo per conservare pezzi di potere. Non starebbe in piedi, poi, l’argomento che sarebbe stata proprio l’Asl a chiedere di uscire dalla compagine societaria del Piano di Zona. Si tratta, infatti, di un argomento superato. In assemblea oggi è stata proprio l’Asl a dichiarare l’intenzione di restare nel Piano di Zona, commutando, come d’intesa, il versamento della quota societaria in servizi da erogare alle comunità”. “A questo punto – così si conclude la nota – chiederemo agli amministratori dell’Unione di Centro di valutare la possibilità di uscire dai Piani di Zona per vedersi riconoscere la titolarità delle risorse destinate ai servizi socio – sanitari. E’ l’unica strada che abbiamo per contrapporci all’ostinata e pericolosa volontà di gestire qualche poltroncina ai danni delle comunità”.
_________________________________________________________________
20.03.2012, Il Corriere
Piano di Zona dell’Alta Irpinia al Centrosinistra, l’Udc si ribella
Si apre tra le polemiche la votazione per l’elezione del nuovo Cda e del nuovo presidente del Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia. E’ il centrosinistra ad avere il controllo dell’Ente riuscendo ad eleggere Vito Farese, Angeloantonio Caruso, Aniello Chieffo, Gelsomino Centanni, Stefania Di Cicilia. Il Presidente dell’assemblea è il delegato del Comune di Castelfranci Soccorso Boccella
All’ordine del giorno tocca ai presenti, 23 sindaci manca infatti il sindaco di Bagnoli Aniello Chieffo, valutare la posizione dell’Asl all’interno del consiglio e la sua successiva posizione nella votazione. Presente in rappresentanza dell’ente sanitario la Dott.ssa Conte. L’Asl ha formalmente richiesto di uscire dal consorzio.
Il cda eletto con quattordici voti a favore e due astenuti (Comune Montella e Asl Avellino) ha visto l’uscita dall’aula del centrodestra. Ad attaccare il modus operandi è l’Unione di Centro:
«Non ci sono parole sufficientemente forti per descrivere quanto accaduto. Altro che Unni – si legge ancora nella nota – quella che è stata compiuta oggi altro non è che una barbarie ai danni delle popolazioni dell’Alta Irpinia, quella stessa Alta Irpinia che nelle parole dei sindaci e degli amministratori del Pd è oggetto di scellerate depredazioni sul fronte dei servizi sanitari. Ebbene, la vergogna messa in campo oggi arriva ad estromettere l’Asl di Avellino dalla compagine societaria pur di raggiungere una risicata maggioranza. E tutto questo alla faccia dell’intesa istituzionale che pure come Unione di Centro avevamo ricercato con determinazione fino alla fine di questa patetica vicenda».
«Cos’è accaduto oggi a Lioni? – si legge ancora – Si fa un Piano di Zona, organismo deputato alla erogazione di servizi socio-sanitari, tenendo fuori, con un colpo di mano, l’Asl di Avellino e chiudendosi dentro il recinto degli impotenti. Oggi si celebra, dunque, la nascita del Piano di Zona del Partito Democratico. Nelle settimane scorse – fa fede l’assemblea dell’Ato – avevamo dato segnali di distensione e di apertura, cogliendo fino in fondo la delicatezza e la complessità della fase che le nostre comunità stanno affrontando. Tentativi andati a vuoto per l’ottusa volontà di rassegnarsi e consegnarsi alla logica dei numeri e di striminzite maggioranze tenute in piedi solo per conservare pezzi di potere. Non starebbe in piedi, poi, l’argomento che sarebbe stata proprio l’Asl a chiedere di uscire dalla compagine societaria del Piano di Zona. Si tratta, infatti, di un argomento superato. In assemblea oggi è stata proprio l’Asl a dichiarare l’intenzione di restare nel Piano di Zona, commutando, come d’intesa, il versamento della quota societaria in servizi da erogare alle comunità».
«A questo punto – così si conclude la nota – chiederemo agli amministratori dell’Unione di Centro di valutare la possibilità di uscire dai Piani di Zona per vedersi riconoscere la titolarità delle risorse destinate ai servizi socio – sanitari. E’ l’unica strada che abbiamo per contrapporci all’ostinata e pericolosa volontà di gestire qualche poltroncina ai danni delle comunità».
___________________________________________________________
21.03.2012, Ottopagine (di Elisa Forte)
PdZ, riunione ad alta tensione. Il Pd scalza Cataldo e il CdA
Ribaltone al Pdz dell’Alta Irpinia. Si rinnova il consiglio d’amministrazione del Consorzio dei Servizi Sociali di Lioni “Alta Irpinia” Ambito A2. Assemblea ad alta tensione per i ventiquattro comuni presenti affiancati da un rappresentante della Comunità Montana e uno dell’Asl di Avellino, che hanno preso parte all’assemblea convocata dal presidente in carica Donato Cataldo per l’elezione del nuovo Cda, ma anche per discutere della delibera inviata dall’Asl di via degli Imbimbo, che aveva annunciato l’uscita della compartecipazione dell’azienda. Assente solo Bagnoli Irpino, che non ha però impedito l’elezione del nuovo consiglio d’amministrazione: oltre ai sei componenti di diritto, ovvero la Comunità Montana “Alta Irpinia”, l’Asl, il Comune di Sant’Angelo dei Lombardi, Calitri, Lioni e Montella, sono stati eletti il sindaco di Bagnoli Irpino Nello Chieffo, quello di Villamaina Stefania Di Cecilia, di Calabritto Gelsomino Centanni, di Conza della Campania Vito Farese, di Andretta Tonino Caruso.
Il nuovo Cda ha eletto Soccorso Boccella (Castelfranci) a nuovo presidente dell’assemblea, che ha raccolto il testimone lasciato da Yuri Gioino; mentre ha rimandato alla prossima settimana l’elezione del nuovo presidente. Abbandonata l’aula da parte dei componenti dell’asse di centro destra prima della dichiarazione di voto, si sono pronunciati con voto di astensione soltanto il sindaco di Montella Capone e la delegata Asl. Il fronte politico dunque, che ha visto una netta contrapposizione delle forze del centro sinistra rispetto a quelle dell’asse Pdl Udc, ha prevalso sull’accordo istituzionale paventato dal sindaco di Montella, orientato a favorire un patto trasversale per il governo dell’Ente.
Il carteggio politico delle fazioni però, è emerso a proposito della linea di indirizzo annunciata dall’Asl, che per ragioni di ordine economico “Non ha più la forza di sostenere la quota del consorzio” come ha dichiarato la stessa Concetta Conte, delegata al tavolo. Ma la sua presenza ha acceso il dibattito sulla presunta volontà dell’azienda sanitaria di considerare un’opzione di tipo strategico: rimanere al tavolo dell’ente in veste di supporto tecnico programmatico per offrire un sostegno al sistema integrato di interventi socio sanitari.
“La delibera dell’Asl il 20 dicembre scorso ha trasmesso la cessazione di adesione al consorzio, quindi la presenza del delegato non ha senso” ha motivato Salvatore Frullone (in quota Pd). “Se la volontà dell’Asl era quella di partecipare al tavolo senza versare la quota avrebbe dovuto deliberarlo e questo dopo quattro mesi non è avvenuto” ha incalzato Salzarulo. Su proposta del vice sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi Vincenzo Lucido, i componenti hanno votato una mozione di procedibilità: “Se si formalizza una presa d’atto della delibera dell’Asl si dovrebbe modificare lo statuto e non potremmo procedere alla votazione del Cda; se la delegata Asl è presente al tavolo si annulla di fatto la volontà di uscita dell’azienda sanitaria” ha spiegato Lucido. Approvata la presa d’atto con 13 voti a favore per maggioranza numerica e delle quote, si è passati al rinnovo del Consiglio.
Il sindaco di Nusco, Giuseppe De Mita, ha evidenziato la necessità di sostenere un accordo istituzionale, individuando nello scudocrociato l’ago di attrazione politica. Il documento prodotto da una rosa di sindaci del centro sinistra, però, sottoscritto da 14 firmatari incluso la Comunità Montana, non ha lasciato spazio a dubbi: depositari della maggioranza numerica e delle quote, gli amministratori hanno conquistato l’ente sovracomunale, causando l’abbandono dell’assemblea da parte dei Comuni di Sant’Angelo, Nusco, Caposele, Cairano, Cassano Irpino, Guardia Lombardi, Rocca, Monteverde e Senerchia.