«Spiegatemi se mia zia poteva essere salvata»
22.02.2012, Il Corriere
Una lettera per chiedere lumi, per sciogliere quell’angoscia per la morte di un familiare, in piena emergenza neve. Niente polveroni. Ma chiarimenti. Quelli che Salvatore Bernardo (nella foto, ndr) sollecita. Ecco le richieste del giovane, dopo quanto avvenuto a Bagnoli l’otto febbraio scorso: «E’ possibile che il 118 di Montella aveva solo un’Autoambulanza con a bordo le gomme da neve? Perché i dottori del 118 hanno scelto Sant’Angelo e non Avellino? Perché il pronto soccorso di Sant’Angelo dei Lombardi ha aspettato 3-4 ore prima di farci partire per Avellino? Perché l’autoambulanza è arrivata ad Avellino dopo un’altra ora? L’autoambulanza aveva a bordo personale idoneo per il trasferimento? Perché mia zia al pronto soccorso di Sant’Angelo era peggiorata di parecchio? Quali sono stati i farmaci che le sono stati s0mministrati?
A questo punto spero che qualcuno sia in grado di darci delle risposte concrete in merito, soprattutto a mio padre che ha purtroppo perso la sua cara sorella, mia zia Bernardo Concetta, persona di 90 anni che viveva da sola in un’abitazione di Bagnoli Irpino in provincia di Avellino.
Accusava un malore. Il medico curante, che ero andato a prendere con la mia macchina perché, come è noto nevicava senza tregua, dopo averla visitata disse che era opportuno portarla in ospedale per degli accertamenti . Contattammo il 118 i quali ci risposero che l’ambulanza aveva appena effettuato un intervento e si trovava a Sant’Angelo dei Lombardi e che dovevamo aspettare che essa sarebbe ritornata. Aspettammo circa un’ora e mezza dopo di che arrivarono.
Al Criscuoli, secondo la lettera di Salvatore, si valutò che lo stato della paziente consigliasse un’angioplastica ad Avellino. Dove l’anziana è morta. Qualche risposta Salvatore potrebbe averla… Anche perchè non ha sporto denunce per la morte di «zattella», come amorevolmente chiamavano i suoi nipoti l’anziana donna, ma vuole solo spiegazioni.