Emergenza neve – Chieffo: «Ora il pericolo è la neve sui tetti»
13.02.2012, Il Corriere
E’ certamente uno dei paesi più alti della Provincia di Avellino anche per la vicinanza dell’altopiano del Laceno. Forse anche per questo il Piano neve era uno dei più attrezzati e pronti, ma anche a Bagnoli Irpino si è lavorato tanto per tornare presto alla normalità. A fare il punto della situazione è il primo cittadino Aniello Chieffo.
«Posso ritenermi soddisfatto – dice il sindaco – perchè la viabilità può dirsi buona grazie al lavoro dei mezzi comunali e di quelli della Provincia. Non posso fare altro che ringraziare tutti gli operatori che hanno lavorato notte e giorno per garantire strade percorribili. Il problema, al momento è rappresentato dalla neve sui tetti e dal pericolo crolli dovuti alla sua pesantezza. Proprio domani (oggi ndr) inizieremo un giro di perlustrazione sulle strutture. Per ciò che riguarda le scuole è prevedibile che resteranno chiuse per qualche altro giorno».
Un forte elogio dei giovani volontari locali, delle loro potenzialità e del loro attaccamento al territorio viene dall’assessore comunale Luciano Arciuolo che ringrazia i ragazzi volontari direttamente dal sito del Comune.
«Li abbiamo chiamati bambaccioni – dice Arciuolo -. Abbiamo banchettato con il loro futuro. Li stiamo condannando alla disoccupazione, se sono fortunati, alla precarietà eterna. E ora stiamo spiegando loro che essere precari, appunto, è molto più bello ed interessante che avere un lavoro fisso. Questa mattina (sabato ndr) una quindicina di giovani bagnolesi si sono armati di pala, che nemmeno quella siamo stati in grado di fornirgli e, invece di correre dietro ai responsabili delle loro disgrazie, sono andati, gratis ed amor dei, a spalare le stradine strette del centro storico.
Credo che questi ragazzi sarebbero infastiditi, se dicessimo loro grazie. Ma quelli della mia generazione hanno il dovere, anche restando muti, di fermarsi a riflettere sul gesto, semplice, ma significativo, che essi hanno avuto la forza di immaginare, senza prendere esempio da nessuno, perchè nessuno lo aveva mai fatto a Bagnoli».