Una lunga curva e tutto … svanisce
06.01.2012, Il racconto (di Michele Gatta)
La mattina dell’Epifania devo partire presto perchè impegnato nel primo turno di lavoro al supermercato di Avellino. La sera precedente l’avevo trascorsa fra una manifestazione dei presepi e l’ultima tombolata al bar Laceno. Il tempo volgeva al peggio e le prime avvisaglie di pioggia raggiungevano Bagnoli.
Per il giorno dopo mi aspettavo la neve e soprattutto molto vento e una consistente diminuzione della temperatura. Ero convinto che il Laceno sarebbe stato raggiunto da una buona nevicata in nottata o alle prime luci dell’alba. Quando parto per Avellino, effettivamente i monti attorno a Bagnoli sono tutti imbiancati. Ma è per il pomeriggio che mi aspetto qualche fiocco a Bagnoli. Quando supero la prima galleria dopo Volturara, il cielo si presenta completamente sereno dominando la vallata dove sorge Avellino. Visto che il peggioramento del tempo lo prevedevo per le zone interne della Campania, immaginavo che quello scenario era solo provvisorio.
Fra poco, annuncio al mio punto vendita, vedrete qualche fiocco di neve trasportato dal vento e dal freddo incipiente. Ma non aspettatevi di più. Qualche collega, un pò incredula, sembra prendere le mie, come parole in libertà e soprattutto, rivolgendosi all’altra collega, fa qualche cenno che non sembra proprio di assenso. Il sole continuava a dominare la scena, ma qualche nuvola guadagnava spazio nel cielo azzurro. Dopo circa un’oretta si notano le prime gocce di pioggia.
Nel frattempo il cielo si era fatto minaccioso. La collega passando davanti alla mia postazione mi lancia uno sguardo, ma non si ferma. Bastano pochi minuti e i primi fiocchi riempiono i cuori di tanti bambini che intanto giocano all’interno del centro commerciale. Lo stupore è generale. Chi faceva la spesa si affretta e si coglieva nei loro sguardi anche un pò di preoccupazione. Non preoccupatevi, dicevo loro, non ci sono le condizioni che, qui ad Avellino, possa fare la neve.
Ma quello che più mi teneva impegnato con la mente era lo scenario che stava vivendo Bagnoli. Il mio paese sorge a circa 700 m. dal livello del mare. Visto lo scenario meteo dove mi trovavo era particolarmente affascinante, immaginavo Bagnoli coperto da una buona coltre di neve. Il rientro fissato per le ore tredici, cominciava a darmi un pò di preoccupazione. Le due colleghe, prima che chiudo il turno lavorativo, mi portano un “crodino”, da me mai ordinato. Esterrefatte e smaglianti per la neve che cadeva, si scusavano per quel gesto mattutino che intempestivamente avevano a me rivolto.
Parto verso le ore 13 da contrada “Scrofeta” alla periferia di Avellino. La neve cade copiosamente tanto che a Parolise le prime macchine sostavano ai bordi della strada perchè senza gomme termiche o senza catene, non riuscivano a camminare. Parolise è un comune che si trova poco più di 500 m. sul livello del mare. Prima di Volturara mi devo fermare perchè la corsia da me impegnata era bloccata. L’Anas e i carabinieri erano impegnati a sbloccare il traffico paralizzato da una coltre di neve di circa 10 cm. Insomma una giornata che sembrava orientata a essere ricordata fra quelle più fastidiose.
Finalmente, mi dico, l’inverno ha dato un segnale. Lo scenario nella piana di Volturara mi ricordava quei paesaggi alpini pieni di neve. E fra un pensiero e l’altro mi dicevo che finalmente il Laceno si metteva alle spalle una prima parte d’ inverno avara di neve e nello stesso tempo le piste potevano essere battute e aperte al pubblico per un bel pò di tempo. Intanto salgo di quota, toccando gli 850 m. sul livello del mare, e stranamente riscontro uno spessore nevoso molto inferiore a quello presente alla località Parolise.
Il tempo di svoltare una grossa e lunga curva che mi porta verso la discesa di Cassano e lo sguardo si proietta verso la collina dove sorge Nusco (914 m. sul livello del mare) e alla sua destra Bagnoli. Una “fotografia”inimmaginabile compare davanti ai miei occhi: uno sterminato territorio di colore verde senza un filo di bianco. Mi fermo. Ma dove sono? Mi chiedo. Le montagne sopra Bagnoli appena imbiancate, ma a solo quote elevate, mi convincono che non avevo sbagliato strada. E la neve? E le piste del Laceno?… Che faccio mi giro? Torno nella tormenta di neve che mi sono lasciato alle spalle?
L’istinto è tanto, ma qualcuno a casa mi sta aspettando. Con andatura a dir poco lenta entro nel mio paese. Proprio all’ingresso mi fermo. Scendo dalla macchina e volgo lo sguardo lontano, verso occidente dove sorge Avellino. Lì, penso, qualche bambino, e non solo, sta vivendo vicino al proprio cammino o dietro la finestra, la propria “grande giornata”, sognata da tanto tempo e per di più inaspettata.
Per loro un momento di paradiso, per me invece l’inverno viene sostituito dall’… inferno!