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Rimborsi Enel, l’avvocato Catale si è presentato a Bagnoli Irpino

04.01.2012, Il Corriere e Irpinianews

Si è tenuto lunedì sera presso la Sala Consiliare del Comune di Bagnoli l’atteso incontro con l’avvocato Pasqualino Catale, il legale che ha seguito le pratiche di rimborso Enel per i cittadini bagnolesi dopo il blackout del 2003. L’aula consiliare era gremita in ogni ordine di posto, tante le persone in piedi assiepate un po’ ovunque. L’assise si è svolta alla presenza del sindaco Aniello Chieffo (in qualità di moderatore) e anche delle Forze dell’Ordine.

L’avvocato Catale ha avuto tanto coraggio nell’affrontare la platea: persone normalmente tranquille e pacate ma che, nello specifico, apparivano a dir poco inferocite per l’accaduto. Il sindaco nell’introdurre l’ospite, ha ammesso che il fenomeno a Bagnoli, vista la partecipazione, è probabilmente molto più vasto di quanto si potesse inizialmente immaginare. Qualcuno in sala ha parlato di oltre 400 domande di rimborso presentate in illo tempore dai bagnolesi.

Catale dopo aver rivendicato di essere stato il primo in Italia ad aver intentato all’inizio della sua carriere, nel 2000, una causa contro i colossi assicurativi e averla non solo vinta ma addirittura fatto giurisprudenza, è entrato poi nel merito della questione. Ha riferito che all’epoca in cui si presentavano i ricorsi lavorava insieme ad altri tre colleghi in stretto contatto con l’Adusbef, una tra le più importanti associazioni di consumatori presenti sul territorio nazionale. Aveva raccolto in poco tempo oltre 18mila istanze e avviato cause presso i giudici di pace per circa 10.800 di esse.

L’Enel, insospettita per le tante richieste rivenienti da un solo studio legale con sede in una piccolissima località del salernitano (Santomenna), ha deciso di vederci chiaro e, dopo propria attività investigativa, ha fatto causa all’avvocato contestandogli diverse irregolarità, alcune anche di rilevanza penale. La magistratura ha sequestrato i fascicoli e ipotizzato dei reati. Il procedimento, penale e civile, è tutt’ora in corso.

Catale ha precisato che questa situazione gli ha impedito di fatto di seguire fino in fondo le cause civili dei suoi clienti e che oggi non può svelare tanti aspetti della vicenda per non aggravare la sua posizione e quella dei suoi assistiti. Lui comunque non vuole fuggire dalle proprie responsabilità, non ha mai incassato illegalmente un centesimo finora e ha detto di volersi mettere a disposizione di tutti per tentare un’azione di conciliazione con l’Enel, pur non condividendo né le sentenze di condanna, né gli spropositati importi addebitati. Ha riconosciuto, comunque, di essere stato superficiale nell’acquisizione dei mandati a suo tempo raccolti, avvalendosi spesso anche di collaboratori esterni ed estemporanei, e che per questo risponderà personalmente davanti ai giudici.

La discussione in sala si è animata, ma alla fine una via d’uscita non è stata trovata. Il sindaco, da addetto ai lavori, e percependo la complessità della questione, ha proposto di costituire presso l’Ufficio Turistico Bagnoli-Laceno (rivolgendosi nello specifico alla signorina Carolina Farese) un punto di raccolta delle istanze di pagamento finora pervenute, per le quali si presume ci sia già una sentenza di condanna in appello, e verificare poi se ci possono essere le condizioni per una comune azione transattiva, di conciliazione, con l’Ente.

Altre strade, quali il ricorso in Cassazione o l’eventuale denuncia dell’avvocato presente, sicuramente più lunghe onerose e incerte, vengono lasciate alla discrezionalità di ciascun cittadino.

                                                                                                       

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