7ª Conferenza Tematica 2009 “I Cavaniglia, storia di una dinastia. Alcune note sui paramenti “
Sabato 19 dicembre 2009
alle ore 18,00 presso la Sala Consiliare a Bagnoli Irpino
“I Cavaniglia, storia di una dinastia. Alcune note sui paramenti “
Relatrice: dott.ssa Lucia Portoghesi (archeologa)
Introduce: Padre Agnello (dell’ordine dei Francescani)
Le note di Anna Maria Corso
Si è concluso il ciclo di conferenze del circolo culturale “Palazzo tenta 39” che ha visto susseguirsi nel corso dell’anno interessantissimi dibattiti che hanno riguardato varie tematiche: scuola, storia, salute, arte , natura, poesia. Questa volta l’attenzione è stata incentrata sulla storia locale, in particolare sulla nobilissima famiglia Cavaniglia, che ha fatto registrare la sua presenza nel nostro territorio durante l’Umanesimo. L’intervento è stato curato dalla dott.ssa Lucia Portoghesi, archeologa e storica del costume, il cui profilo è stato tracciato da Padre Agnello, dell’ordine dei Francescani, che, con dovizia di particolari, spaziando tra il serio e il faceto, ci ha mostrato un’immagine inedita di una donna che definirei pasionaria dell’arte. La relatrice ha esaurientemente ripercorso la storia dei Cavaniglia, una famiglia che raggiunse l’apice della sua gloria con Don Garcia, un valorosissimo condottiero, uno degli artefici della conquista del regno di Napoli da parte di Alfonso I D’Aragona. La dottoressa ha iniziato il suo excursus storico-leggendario su questa dinastia, parlando del figlio di Garcia, Diego Cavaniglia, Conte di Montella. Ha citato la sua breve esistenza, contornata da effetti chiaroscurali e non senza un’aura di mistero, soprattutto intorno alla sua morte. Per parlare del giovane rampollo della nobile stirpe ha fatto riferimento ai miseri resti del corredo funebre, costituiti da frammenti di stoffa frammisti a larve e terriccio, rinvenuti qualche anno fa nel convento di S. Francesco a Folloni, dove la moglie di Diego, Margherita Orsini, dopo la sua morte, gli fece erigere un monumento sepolcrale. La Portoghesi ha curato personalmente il restauro delle vesti con grande professionalità e passione, ricostruendo la giornea e il farsetto indossati dal membro dei Cavaniglia. Attraverso le slide raffiguranti i brandelli di stoffa, ha mostrato le fasi della lavorazione e il laborioso e difficile processo di ricostruzione, riportandoci in un’epoca passata, facendoci rivivere un periodo sbiadito e dagli incerti contorni della nostra storia.
Alcune foto della Conferenza (di Saverio Di Capua)
