Da INFERNO a INFERNO
09.12.2011, La poesia (tratta dalla raccolta “Nei libri”, di Luciano e Agostino Arciuolo)
DA INFERNO A INFERNO
Non lo scuro del mare
né il sopruso di caronte
li spaventa
più di quello che lasciano a poppa.
E senza voltarsi
si gettano a centinaia
sul legno precario di un barcone.
Si portano appresso
lo scirocco e il libeccio
per asciugarsi pianto e sudore.
Da inferno a inferno
il viaggio
è più lungo del previsto,
ma quelle facce
asciutte e mute
lo sono già troppo
per essere scavate ancora.
Non tutte però
vedranno rialzarsi l’orizzonte:
è il mare
che se ne piglia qualcuna
come imposta
per lasciarsi attraversare.
Da inferno a inferno
il viaggio
può essere più breve del previsto.
Arrivati,
esserlo gli basta,
vivi, almeno il tempo
di una permanenza temporanea
a spiccioli e schiavitù.
Chiedono solo di vivere,
e per vivere
gli è già tanto non morire.
Un giorno, a migliaia
verrete fuori dall’ombra,
uno ad uno,
e tutti insieme
irromperete nelle nostre strade,
come massa critica
che esplode e prende forma:
con auto e cassonetti
innalzerete barricate,
e i semafori
saranno trincee di guerriglia urbana.
Quel giorno
io sarò con voi.