Caro Silvio
06.11.2011,Versi di Ferdinando prof. Rogata (dalla raccolta di poesie “Eroi del mio tempo”)
Caro Silvio
Con Silvio siamo uguali veramente, tranne che lui è ricco e io pezzente, perciò, giunti che siamo all’Acheronte, lui sale in barca per i suoi contanti e io mi arrangio con il salvagente. Starò presso San Pietro ch’è in poltrona a controllare assieme a lui l’entrata, sennò Silvio passa e ci cogliona. Voglio che lo consegni a me in persona, sempre che è consenziente il Padreterno, così lo metto sopra un carrozzone e me lo vendo a pezzi per l’inferno. ***
Davvero questo mondo è una commedia: ovunque guardi trovi le sozzure, però se scopa Silvia è una tragedia e lo fa di nascosto e paga pure. Son così fatte le umane vicende. Compra chi ha contanti e chi li spende e chi li vuole la sua merce vende, e crepino per sempre i benpensanti. Lui è proprio come sono io e quando si ritrova in queste zone ho in serbo un po’ di escortiche nostrane e se non si contenta prenda il mio.