Cinipide del castagno, Rodia: «La lotta biologica non basta»
19.10.2011, Il Corriere
Il segretario dell’Ordine Agronomi: prodotti naturali ma con efficacia immediata.
«Crollo della produzione castanicola? Sarebbe meglio dire azzeramento della produzione», il segretario dell’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Avellino, Raffaele Rodia, non usa mezzi termini per descrivere i danni provocati dalla diffusione del cinipide.
«Tanto per fare un esempio, nei miei sette ettari, quest’anno, si prevede un raccolto di circa dieci chili di castagne. E pensare che il novanta per cento dell’economia del Serinese si regge sul settore castanicolo».
Ed è così per tutti i produttori della zona di Serino, di Montoro Superiore, Solofra, Montella che hanno chiesto, alla Regione e al Governo, sussidi per le loro aziende prima che l’economia locale venga definitivamente compromessa.
E presso la Regione è stato istituito un tavolo fitoterapico presieduto dall’assessore all’agricoltura, Vito Amendolara che per il momento ha abbozzato solo una proposta progettuale.
«Su richiesta di tanti agricoltori – continua Rodia -, ho sollecitato l’amministrazione del sindaco De Feo affinché fosse deliberata la domanda per il riconoscimento dello stato di calamità naturale».
Rodia spiega che però la misura anche qualora venisse approvata dal Governo, non sarebbe sufficiente a far fronte alla crisi. «In pratica sarebbero erogati degli indennizzi di tipo strutturale, ma non diretti a colmare le perdite derivanti dal mancato introito per il default produttivo. In alternativa le aziende potrebbero ricorrere alle assicurazioni, ma è già tardi. Chi coprirebbe un danno coclamato?». Per Rodia le misure mese incampo fin ora sono state tardive ed insufficienti.
«La lotta biologica richiede tempi troppo lunghi per dare risultati ed intanto l’epidemia si diffonde velocemente».
Il Comune di Serino ha vietato l’utilizzo di alcuni prodotti perché potrebbero distruggere il Torymus sinensis Kamijo, l’insetto parassitoide appartenente all’ordine degli Imenotteri utilizzato nel controllo biologico del Cinipide galligeno.
«Ma si deve operare con altri mezzi, e cioè prodotti naturali e non chimici come il silicato di alluminio e la Piretrina così da fermare subito la vespa cinese».