05.10.2011, L’intervista (di Elisa Forte, Ottopagine)

L’unione dei comuni trova concreta applicazione in Alta Irpinia. Nessuna propaganda, né progetti astratti: le amministrazioni si adoperano per riammagliare i confini comunali e gettare le fondamenta della Città dell’Alta Irpinia. A confermarlo è il sindaco di Nusco, Giuseppe De Mita, che annuncia un fitto lavorio già intrapreso con il Comune di Bagnoli Irpino per accorpare l’ufficio dei vigili urbani, tracciando nel contempo le coordinate per includere nel quadro progettuale territoriale anche il Piano Urbanistico Comunale e la gestione integrata del ciclo dei rifiuti.

Sindaco De Mita, che margini di possibilità ha il comprensorio di realizzare la costruzione della città dell’Alta Irpinia, e concretizzare l’Unione dei Comuni?

«Più che una scelta, l’unione dei comuni è una necessità: o ci uniamo oppure per noi non c’è speranza. Ho partecipato ai primi incontri che sono stati promossi già diverso tempo fa, e l’unico aspetto da tenere in considerazione, è che dovremmo evitare che l’unione diventi una sovrastruttura con altre funzioni, un altro apparato insomma … ».

Dato il momento di evidente difficoltà in cui versano le casse comunali, e in attesa di riprendere la tabella di marcia che ufficializza il lavoro di gruppo, Nusco ha già attivato dei canali di interazione con i paesi limitrofi?

«Stiamo dialogando con il Comune di Bagnoli Irpino, per accorpare l’ufficio dei vigili urbani; le nostre segretarie comunali stanno lavorando a questo».

Dopo l’accorpamento della polizia municipale, quale potrebbe essere, secondo lei, il passo successivo?

«Lavorerei da subito sugli uffici tecnici. Per costruire la città dell’Alta Irpinia c’è bisogno di elaborare un Puc territoriale, e quindi sugli strumenti urbanistici. Oltre a questo, dovremmo ragionare nell’immediato, del problema rifiuti, perché nei prossimi mesi ci saranno degli aumenti delle tariffe, e se i sindaci decidono di fare squadra, potrebbero avanzare una protesta nei confronti di Irpiniambiente, e pensare a una gestione consorziata fra Comuni, tenendo presenti ovviamente i margini consentiti dalla legge».

Puc e gestione rifiuti consentono di eliminare i campanili e intessere una logica territoriale, che potrebbe comprendere nel tempo anche i servizi scolastici, viabilità e trasporti, le politiche sociali …

«In questo momento il banco di prova dell’unità dei comuni ci viene fornita proprio dalla sanità e dalla capacità di ripensare alla riorganizzazione del servizio sanitario. Per ora posso affermare che il ragionamento con Bagnoli è una certezza, e che è in corso l’idea di dialogare con Frigento per la questione dei rifiuti».

L’Alta Irpinia abbraccia una territorio oltremodo vasto, in cui i Comuni fronteggiano l’isolamento geografico e le distanze che intercorrono fra i paesi limitrofi. Quali saranno secondo lei le difficoltà?

«Mettere i comuni insieme non sarà facile, però ci stiamo adeguando a questa nuova logica. Basta pensare che la Regione ha approvato un progetto presentato dai comuni del comprensorio che riguarda la creazione di un unico tabellone di eventi e manifestazioni, per evitare duplicati e sovrapposizioni, e per dare la possibilità a tutti di fare turismo, rivalutare i borghi e solleticare l’economia».