Salmonella, pesca vietata nel fiume Calore
24.05.2011, Il Mattino (di Barbara Ciarcia)
L’allarme salmonella è scattato nella media valle del Calore in seguito alle analisi nelle ultime settimane dall’Arpac di Benevento, diretta da Pietro Mainolfi, su campionature di acque fluviali prelevate in diversi punti tra il Sannio e l’Irpinia. La segnalazione divulgata all’omologa agenzia di Avellino, diretta da Antonio De Sio, e all’assessore provinciale all’Ambiente, Domenico Gambacorta, è stata a sua volta diramata a tutte le amministrazioni comunali dei paesi attraversati dal principale corso d’acqua affinchè assumano provvedimenti adeguati e tempestivi.
Nei prossimi giorni anche l’Arpac del capoluogo dovrà effettuare altre analisi nella zona interessata dalla presenza del batterio, zona nel frattempo monitorata dall’Asl di Avellino. «Ci stiamo occupando anche noi del problema che si presenta ciclicamente – afferma il dottore Carmelo Padula, responsabile del dipartimento Igiene e ambiente dell’azienda sanitaria -, perciò abbiamo interessato l’area fluviale e la teniamo sotto stretto controllo.
Al momento le popolazioni della media valle del Calore possono e devono stare tranquille ma vanno comunque prese e adottate misure precauzionali, specie per chi è a contatto con l’acqua del fiume». Vincenzo Sirignano, sindaco di Mirabella Eclano e vice presidente della Provincia, è stato tra i primi ad emettere un’apposita ordinanza comunale che vieta la pesca e l’uso delle acque del fiume Calore per irrigare i campi. La prevenzione è fondamentale.
«Anche gli altri sindaci dovranno provvedere e seguire l’esempio di Sirignano – spiega l’assessore Gambacorta -. Il fenomeno purtroppo c’è, e non può essere affatto sottovalutato, così come i rischi che può comportare all’uomo. Sicuramente qualche depuratore guasto o non funzionante ha causato l’insorgenza della salmonella. È un classico in questi casi». È molto probabile che, oltre a depuratori comunali non attivi, o attivi ad intermittenza, si verifichino in determinate zone, poco soggette a controlli e vigilanza, sversamenti abusivi di sostanze nocive e inquinanti.
La salmonella è in realtà un batterio patogeno per l’uomo, per alcuni animali e per i pesci, ed è responsabile di vari tipi d’infezione intestinale. Un paio d’anni fa le acque del Calore, per diverse settimane, divennero misteriosamente nere come la pece, e su questo episodio non è stata mai fatta chiarezza. Qualche estate prima si era verificata un’inquietante moria di trote: e pure allora nessuno, nemmeno gli ambientalisti più sfegatati del comprensorio, si impegnarono in difesa della flora e della fauna ittica fluviale seriamente compromessa. Ora la salmonella.
«Noi comunque non abbiamo perso tempo – asserisce il sindaco di Mirabella, Sirignano- perchè con la salute non si scherza. Appena siamo stati informati dall’assessore Gambacorta del problema in atto, e dei risvolti negativi che tutti conosciamo, ho emesso un’ordinanza in cui si vieta la pesca e l’utilizzo delle acque fluviali per irrigare i campi. Regole dettate dal buon senso per scongiurare ulteriori danni fino a quando non sarà rientrato l’allarme».
Adesso anche gli altri sindaci dei paesi che si affacciano sul Calore dovranno emettere analoga ordinanza. Pertanto nella valle il tam tam si sta già diffondendo insieme alla psicosi. Esperti e amministratori tranquillizzano.