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Il paese dei morti viventi

05.05.2011, Articolo di Alejandro Di Giovanni (tratto da “Fuori dalla Rete”, n. 2 anno IV, Aprile 2011)

A preoccuparmi, non da adesso ma da tempo, è questa cosa chiamata “democrazia”, che palesemente pare funzionare poco e in modo illusorio. A preoccuparmi  è il suffragio universale che, altrettanto, pare essere causa e problema del ristagnare del progresso civile e culturale del paese. Più della fame, l’ignoranza uccide una collettività, la mortifica, la impaluda in un fango di vergogna. Mi preoccupano le persone prive delle necessità primarie, gli immigrati e le loro disumane condizioni, in un mondo occidentale che produce cibo per dodici miliardi di persone a discapito della metà degli abitanti della terra … ma sinceramente, è meglio morire di fame fisicamente, che vivere solo fisicamente, con una mente deceduta e in decomposizione da un po’.

Profughi e immigrati oggi voi siete il problema, sì! Abbiamo mantenuto i vostri paesi in condizioni di sottosviluppo che cresceva in maniera proporzionale al crescere dello sviluppo dei nostri stati, abbiamo colonizzato, saccheggiato, umiliato: non vi illudete, la specie umana non cambierà, qui la solidarietà è un concetto nobile ma anche e solo una maschera da esibire in teatrini pubblici e mediatici per coprire l’altra, quella di merda che hanno i nostri dannati padroni politici e derivati. Voi affogate, ma la dignità sarà alata e sputerà su questa gente indegna di vivere anche un secondo in più da adesso.

Non esiste purtroppo giustizia divina, ma credetemi, qui gli italiani muoiono ogni giorno: gli zombi si moltiplicano a dismisura, camminano con la bocca aperta e buttano fuori frasi insensate (per lo più ascoltate alla tv), sono morti viventi. Ora sì, mi sia concesso, voglio essere volontariamente offensivo: li ho visti, davanti ai tribunali con striscioni con su scritto “Silvio resisti” e bandiere stravaganti, pronunciavano frasi sconnesse e insensate, e poi ancora in piazze emanare berci e grida del tipo “Silvio sei grande”, ancora in trasmissioni applaudire a ciò che a ben vedere e udire suonava come insulto all’intelligenza del popolo italiano, ma loro applaudivano, e forse chi li offendeva faceva pure bene! Esistono, sono tra noi, alcuni si palesano senza vergogna, altri hanno qualche remora in più, e non sono pochi, no … sono circa il 30% degli aventi diritto al voto.

Ora, a me sembra alquanto ingiusta questa democrazia: innanzitutto la legge elettorale, assolutamente antidemocratica, non siamo liberi di scegliere i nostri rappresentanti, lo fanno loro per mantenere rapporti di delinquenza o favori di circostanza, così ci ritroviamo Scilipoti e altri eletti per stare da una parte e venduti per un posto da sottosegretario e trenta denari, vi pare poco? Ancora, questi zombi votano, si, davvero! Il suffragio universale, signori, è un fallimento. Il diritto al voto deve essere negato allo sciocco, all’ingenuo che assorbe ogni palla proferita dal potere che gestisce in toto l’informazione, noi siamo schiavi di codesti esseri senza materia celebrale, il paese ristagna, si piega, striscia in modo riprovevole: così il parlamento è diventato da tempo una sede staccata, un ufficio satellite di Arcore, dove i nostri venduti politici vanno per salvaguardare esclusivamente gli interessi di una sola persona. I politici ingordi si rivestono di diamanti e pellicce, soldi, regalini vari e futuro garantito (come se non bastassero gli stipendi da favola e gli innumerevoli privilegi), e poi con quelle facce da porci vogliono pure mantenere un certo decoro o peggio la dignità o l’onestà, quando stanno scrivendo le pagine più tristi della storia: nemmeno per Mussolini i politici devoti hanno osato fare tanto.

Va bene, hanno deciso di vivere così, ci sarebbe pure una logica, ma l’elettore, l’operaio, la casalinga, il pensionato, perché? Voglio dire, qual’ è il ritorno? Viviamo di abbagli, di apparenze, e molti ci cascano (ancora!).

Africa invadi questa terra, accoppiamoci e mischiamoci, peggio di questi non possiamo concepirli … ah, già, le frontiere, il mondo non è di tutti,  non potete entrare, peccato, avrei fatto a meno del 30% per cento degli aventi diritto al voto per voi. Sì, lasciare la vita è davvero un peccato, ma tante sono le morti e i modi di morire.

                                                                                                       

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