Racconti
10.09.2017, Il racconto di Antonio Cella – “Un abitatore di Napoli si credeva di natura superiore a quella di provincia”. E’ il giudizio dei redattori della Minerva, autorevole periodico del mondo costituzionalista napoletano del primo ottocento che, attraverso i piccoli avvenimenti, le particolarità e i modi con cui si gestivano gli affari dello Stato, traeva lo spunto per interpretare lo spirito pubblico. Circa duecento anni orsono …
26.07.2017, Testimonianze (di Aniello Russo) – “Con il passare degli anni, al mio ritorno trovavo sempre meno amici. E oggi sono arrivato al punto che in Piazza e nelle vie mi imbatto in volti sconosciuti, chiusi nei loro pensieri. A riscaldarmi il cuore non basta il saluto di una anziana seduta sulla soglia di casa, sulla Serra: nei miei lineamenti la donna ha scorto i tratti del casato a cui …
24.07.2017, Il racconto di Antonio Cella – Quando Maria gli apparve, Nicola sfogliava il suo passato godendosi i tuffi delle ranocchie nelle diafane acque della “pischera” di contrada Crisci, che conserva tuttora la vita di terreni argillosi dal frutto incostante. Poggiava in testa un enorme sacco di farina di grano, che le incipriava gli omeri e il petto tempestoso. <
26.04.2017, Il racconto (di Antonio Cella) – Lioni. Un paese, uno dai tanti disseminati lungo la dorsale appenninica, adagiato a fondovalle su un lieve pendio. Un paese dal disegno urbano semplice, privo dell’idea di città, di architettura. Si era svegliato, quella domenica di fine novembre, vestito da una leggera nebbia che, come si sa, rappresenta l’abito di tutti i giorni per paesi e città..
31.08.2016, Il racconto di Antonio Cella – Lo starnuto, di solito, è la manifestazione clinica più comune, conseguente ad infezione da rinovirus. Causa di tale disturbo sono, a volte, anche la congestione nasale e l’ipersensibilità delle mucose del naso all’azione di agenti esterni, quali: fumo, polvere e micro particelle derivanti da varie sostanze capaci di solleticare le cavità nasali come, ad esempio…
10.07.2016, Il racconto di Aniello Russo – Non ricordo quale zia mi abbia raccontato (ho preso la notizia dal mio diario del 1959) un fatto accaduto anni prima. Di certo era una zia che non si perdeva una cerimonia religiosa. Dunque, c’era l’usanza a Bagnoli di esporre in Piazza il quadro che riproduce l’immagine di San Lorenzo per il periodo che il Santo, tornato a casa, dimorava in campagna …
08.06.2016, Il racconto di Antonio Cella – Gioacchino Murat aveva lasciato da circa tre anni il Trono di Napoli. Era stato giustiziato, com’è noto, nel castello di Pizzo Calabro il 13 ottobre 1815, circa tre mesi dopo il rientro a Napoli di Ferdinando I di Borbone, spinto sul trono del Regno delle due Sicilie dalla ferrea volontà del Metternich. Non era la prima volta che il re “nasone” posava le sue regali chiappe …
21.03.2016, Il racconto di Antonio Cella – Era un cane dal pelo più aderente del solito, di colore rosso-fulvo, che in alcune parti del corpo, specie sul moncone di coda, sfumava in un giallo tigrato, tipico della razza. Era intelligente, fedele e obbediente, munito di una grande dignità, che sacrificava soltanto ai suoi padroni, che lo ricambiavano con sincero affetto. Fin dalla tenera età, gli piaceva molto ruspare il terreno con …
16.12.2015, Articolo di Aniello Russo – “Il sabato Santo già prima che le campane suonassero a gloria, la chiesa si riempiva di mamme che portavano in braccio le loro creature di otto o nove mesi: chi piangeva, chi strillava… a mezzogiorno in punto, il sagrestano girava la ragarella e dava il segnale al campanaro. Allora il campanaro scioglieva la campana e principiava a suonarla. Al primo …
09.12.2014, Il racconto (di Alfonso Nigro) – 5 – TUO PADRE E LA BIBLIOTECA VIAGGIANTE. Ma la lettura dei fumetti non mi bastava più, talché, un giorno, fu per me motivo di grande gioia sapere che alla mia ex scuola elementare, era possibile, di sera, leggere, veri e propri libri e romanzi. S’era dato il caso, se non ricordo male, che tuo padre era venuto…
14.04.2014, Articolo di Aniello Russo – La figura del cantastorie, una sorta di cantore ambulante che divulgava i fatti di cronaca, è scomparsa con l’esplosione economica degli anni Sessanta. Aveva la funzione che oggi hanno certe trasmissioni televisive oppure i giornali che nelle pagine della cronaca nera raccontano gli avvenimenti accaduti in un grande centro o in …
25.02.2014, Racconto fantaspolitico tra serio e faceto (di Salvatore “Totoruccio” Fierro) – Oggi è venuto a trovarmi il mio caro amico Lett – Ha -1 di ritorno dal viaggio di ricognizione nella costellazione del Centauro, a 16 anni luce dalla nostra De – Mith – 86, del sistema bistellare Sirio. Di passaggio per Proxima, ha approfittato per fare visita a dei suoi lontanissimi parenti che vivono sul pianeta Terra e ad una allegra compagnia …
01.11.2013, Aneddoti dell’ing. Antonio Mastroberardino (dalla pagina facebook dell’autore) – Lago Laceno, luglio 1967, con mia sorella Rosetta ed una carpa. Con la “otteccinquanta” si arrivava a bordo lago, e si pescava di tutto. Le carpe arrivavano vive dopo oltre un’ora di viaggio fino a borgo ferrovia. Viaggio allucinante, senza ofantina. Tappa obbligatoria, per l’eccesso di …
07.09.2013, Articolo di Aniello Russo – Nel modo di vedere dei nostri nonni, elementare ma pratico, le stagioni dell’anno erano solo due: vienu e state. L’inverno non aveva una datazione convenzionale fissa, ma prendeva inizio con la luna piena di settembre, che quest’anno cade il cinque. La bella stagione su questi monti, un tempo , era assai breve: dal primo taglio del fieno in giugno alla bacchiatura delle noci …
13.08.2013, Articolo di Aniello Russo (da Il Corriere) – In agosto si saldano i conti, recita un detto irpino: r ’aùstu se pàhene li riébbeti! Si riscuotevano i canoni di locazione dei terreni e delle abitazioni, si pagavano gli interessi, si saldava il conto dal salumiere, dal calzolaio, dal sarto, perché la vendita del grano metteva il contadino nelle condizioni di possedere denaro liquido. Dopo …
28.10.2012, Articolo di Aniello Russo (da “Il Corriere”) – Il tartufo come cibo prelibato è più antico di quello che credevamo. Come antica è anche la convinzione che esso sia un alimento afrodisiaco. Fanno menzione del tartufo anche i poeti dell’Accademia Pontaniana nelle loro egloghe latine e nei carmi conviviali. All’Accademia appartenevano tra gli altri i poeti umanisti napoletani Jacopo Sannazzaro e Giano Anisio, i quali pare che abbiano gustato il …
24.08.2012, Articolo di Giovanni Corso – Nel 1970, l’arciprete di Bagnoli don Remigio M. Jandoli, soppresse la tradizionale processione che recava la statua di Maria Addolorata da Bagnoli a Laceno, meglio conosciuta come festa di “santa Nesta”. La decisione fu impopolare quanto necessaria, in quanto palesi discordanze si evidenziavano tra questa festa e il calendario liturgico della Chiesa romana. Il carattere di questa processione è prettamente penitenziale, essendo costituita da preghiere e canti che necessariamente ricordano la sofferenza …
09.07.2012, Articolo di Aniello Russo (tratto da “Il Corriere”) – Tutto l’arco dell’anno, dall’inverno alla primavera e dalla primavera all’autunno, è percorso dall’accensione dei fuochi rituali, che generalmente sono dedicati al Santo Patrono locale. Pur avendo l’aspetto di un unico rito pagano, cioè quello di scongiurare l’allungarsi delle ore di buio, tuttavia i fuochi assumono nella nostra terra, a seconda dei paesi, aspetti diversi e modalità differenti. L’antropologia non è una scienza …
19.06.2012, Articolo di Aniello Russo (da “Il Corriere” del 17.6.2012) – Con il mese di giugno, finalmente è arrivato il caldo, e poi giungerà la canicola, che pare voglia bruciare ogni cosa: Giugnu, fuocu p’ tuttu lu munnu, dicevano i nostri padri. Comunque la pioggia in questo mese non arrecherebbe che danni al raccolto: Megliu la morte ca un’acqua r’ giugnu. O comunque non serve più alla …
25.07.2011, Articolo di Aniello Russo (tratto da “Il Corriere” del 24.07.2011) – Questo mese, luglio, in Irpinia è (era) il tempo della calura; il cielo senza nuvole e senza acqua. Il mese con la controra, coi pomeriggi caldi e afosi, da trascorrere in casa, con le imposte appannate. Nella nostra terra, agosto già registra un abbassamento della temperatura e le prime precipitazioni annunziano l’inverno (Bagnoli): prima pioggia d’agosto, l’inverno è già a Nusco! (acqua r’aùstu, viernu a Nuscu). Luglio nella nostra civiltà contadina era uno snodo …
18.07.2011, Articolo di Pasquale Sturchio – La storiella che sto per raccontare non è frutto di sola fantasia… pertanto ogni riferimento a persone, fatti, luoghi, nomi, tempi, circostanze è puramente casuale!!! Tempo fa… la stragrande maggioranza dei bagnolesi era costituita da contadini (piccoli appezzamenti di terreno in proprietà o mezzadri oppure “braccianti a giornata”) da pastori (allevamento di ovini e bovini aiutati, nel pascolare le greggi, da ragazzi offerti o ceduti come “garzoni” da famiglie di contadini ricchi di… prole, ignoranza e miseria!!!) …
10.07.2011, Articolo di Aniello Russo (da “Il Corriere” del 26.06.2011) – Numerosi i personaggi creati dalla fantasia popolare per addomesticare la dimensione dell’ignoto e il timore della morte, che sembrano strizzare l’occhio all’immagine del vampiro. Dopo la pubblicazione del romanzo Il vampiro, la casa editrice irpina Keres, con sede a Mercogliano, ha dato alla luce un secondo volume, agile e avvincente: Vampiriana, un’antologia che comprende storie fantastiche di vampiri di …
21.06.2011, Articolo di Aniello Russo (da “Il Corriere” del 19.06.2011) – Il solstizio estivo, come quello invernale, Capodanno del secondo semestre dell’anno, è carico di prodigi e di sacralità. Il calendario popolare irpino contemplava due momenti magici nel corso dell’anno. Due soglie, due giornate cardine, che la Chiesa ha inteso intitolare a due San Giovanni: a San Giovanni Evangelista la giornata del 27 dicembre, che apre il primo semestre dell’anno nuovo; a San Giovanni Battista la giornata del 24 giugno, che si può considerare il capodanno …
01.05.2011, Il racconto – In occasione del Primo Maggio …
Tutti i giorni, molto presto, arrivava in ufficio la Formica produttiva e felice. Lì trascorreva i suoi giorni, lavorando e canticchiando una vecchia canzone d’amore. Era produttiva e felice ma, ahimè, non era supervisionata. Il Calabrone, gestore generale, considerò la cosa impossibile e creò il posto di supervisore, per il quale assunsero uno Scarafaggio con molta esperienza. La prima preoccupazione dello Scarafaggio fu standardizzare l’ora di entrata e di uscita …