Angolo della poesia
19.05.2012, La poesia di Angela Lourdes Memoli (da “La Calzetta del Giro”, numero speciale del giornalino “Fuori dalla Rete” del 13.5.2012) – Dipingete l’ Italia di rosa / correte da Nord a Sud / per ricordare a tutti che siamo fratelli / uniti dallo stesso sentimento di amor patrio. / Il mondo gira intorno a voi / come la ruota della bicicletta. / Salite sulla collina e andate pure oltre / seguite il vostro sogno che vi guiderà verso la gloria! / La folla vi verrà incontro / per salutare il vincitore. / Nel cuore della verde Irpinia / sull’ altopiano Laceno, un luogo incantato / costellato di mille colori, / le montagne e le valli faranno da cornice …
05.05.2012, Versi di Ferdinando prof. Rogata (dalla raccolta di poesie “Eroi del mio tempo”) – Quando un poveraccio / giunge in parlamento / subito la piovra / si mette in movimento. / Lo mettono seduto / sopra una poltrona. / Gli inviano sorrisi, / gli fanno complimenti, / lo adocchiano festosi, / lo guardano contenti! / Gli dicono che il popolo / davvero ha avuto / gusto, / ha messo l’uomo adatto / proprio al posto giusto. / Gli augurano buon lavoro, / sanno ch’è solidale / ormai non ci son storie, / si vede che è leale …
22.04.2012, Versi di Ferdinando prof. Rogata (dalla raccolta di poesie “Eroi del mio tempo”) – Infine il mio partito ha il suo programma: / ha detto che il governo è una vergogna / e poi s’è garantito il magna magna. / Ha detto uno: “il popolo si lagna” / Un altro aggiunge: “il popolo s’ingrippa!” / Un altro urla: “La pazienza è troppa” / Un altro avverte: “E vero s’è stancato” / Hanno infine tutti concordato / che proprio s’è davvero abituato. / Poi, commentando cose dell’Egitto, / si prevede che lì è un altro fatto: / “Il fuoco incendia cuori primitivi …
17.03.2012, La poesia (tratta dalla raccolta “Nei libri”, di Luciano e Agostino Arciuolo) – Com’è il mondo seduto su una sedia / soltanto tu l’hai saputo, / tu che m’hai visto nascere e far grande, io che non t’ho mai conosciuta. / E mentre perdevi il conto degli anni / il tuo sguardo vegliava sui nostri, / ma sempre ridevi come una bambina / che ancora ha paura dei mostri. / E mentre il tempo ti scavava le rughe / tu rimanevi in silenzio: / a una mamma inchiodata non servono parole / per dare ad un figlio l’esempio. …
18.02.2012, La poesia (tratta dalla raccolta “Eroi del mio tempo”, di Ferdinando Rogata) – Sovente scrivo versi e penso a te, Maria, / quando pensosa e assorta seguivi la tua via! / Quanto soffristi, madre, credendoti perduta: / batteva forte il cuore e tu restasti muta! / Umile creatura il bimbo appena nato / stringesti con paura, con gesto delicato: mai con tanta asprezza lottò persona o fiera, / mai ci fu carezza più dolce e più leggera! / Credendoti perduta, alzasti gli occhi al cielo, / due occhi che le lacrime coprivano d’un velo, / quindi le braccia umili caddero in abbandono / rivolte ai tuoi carnefici a implora …
27.12.2011, La poesia (tratta dalla raccolta “Nei libri”, di Luciano e Agostino Arciuolo) – Gemella del tempo / che picchia goccia a goccia / in un incavo di calcite, / principio di stalagmite / ancora tua placenta. / Giace lì, / nel meandro del tuo nome, / il sonno fossile del miocene, / incastonato preciso / nell’incudine leggera / della forma più perfetta. / Quella che hai, / tu perla d’erosione, / secondogenita di gravità, / che sempre è matrice / di sfere rotanti: a modo tuo, / nel buco di una notte ferma / scavata sottoroccia, / sei una di quelle, / almeno finché / mano stolta / non arrivi.
09.12.2011, La poesia (tratta dalla raccolta “Nei libri”, di Luciano e Agostino Arciuolo) – Non lo scuro del mare / né il sopruso di caronte / li spaventa / più di quello che lasciano a poppa. / E senza voltarsi / si gettano a centinaia / sul legno precario di un barcone. / Si portano appresso / lo scirocco e il libeccio / per asciugarsi pianto e sudore. / Da inferno a inferno / il viaggio / è più lungo del previsto, / ma quelle facce / asciutte e mute / lo sono già troppo / per essere scavate ancora. / Non tutte però / vedranno rialzarsi l’orizzonte: / è il mare / che se ne piglia qualcuna / come imposta / per lasciarsi attraversare. / Da inferno a inferno / il viaggio / può essere più breve del …
06.11.2011,Versi di Ferdinando prof. Rogata (dalla raccolta di poesie “Eroi del mio tempo”) – Con Silvio siamo uguali veramente, / tranne che lui è ricco e io pezzente, / perciò, giunti che siamo all’Acheronte, lui sale in barca per i suoi contanti / e io mi arrangio con il salvagente. / Starò presso San Pietro ch’è in poltrona / a controllare assieme a lui l’entrata, / sennò Silvio passa e ci cogliona. / Voglio che lo consegni a me in persona, / sempre che è consenziente il Padreterno, così lo metto sopra un carrozzone / e me lo vendo a pezzi per l’inferno. / Davvero questo mondo è una commedia:ovunque guardi trovi le sozzure, / però se scopa Silvia è una tragedia …
15.10.2011,Versi di Ferdinando prof. Rogata (dalla raccolta di poesie “Eroi del mio tempo”) – Con la sua compagnia dei sette nani? / Pigola e riunisce la famiglia / e Silvio con un soffio la scompiglia! / Capo di un esercito tremante / quando vede il sole sopra un monte / non sa se sta sorgendo o se tramonta / e, come un generale ch’è allo sbando, / sparge tutto intorno i suoi lamenti. / Razza modesta, alle poltrone avvezza, / annunzia la vittoria e la salvezza: / ma l’umile gregario / non può fare la guerra al miliardario. / È nato per cianciar di cose dotte / non per duri conflitti e aspre lotte. Ma dove va Bersani, / con la muta ringhiosa dei suoi cani, / verso quale conquista e quale terra / con i suoi carri zeppi di zavorra? / Marcia spavaldo …
22.07.2011, La canzone di Edoardo Bennato – Stanca, rassegnata, innocente, invasata Nuda, svergognata, tradita, condannata Ma è la mia città Sporca, avvelenata, incivile, incendiata Sempre affollata, devota, ammutinata Ma è la mia città E la nottata non passa mai Bella, appariscente, invidiata, invadente Volgare, indecente, violenta, incandescente Ma è la mia città Voce incosciente, insidiosa, insolente, Amara, ammaliante, miracolata, irriverente Ma è la mia città Ma domani chi lo sa Vedrai che cambierà Magari sarà vero Ma non cambierà mai niente …
26.05.2011, I Versi (di Annamaria Manzi) – E’ fermo il tempo / nella piazza del paese. / Si è fermato / anche l’orologio / della chiesa. / Sui gradini delle case / le donne / sfiorite per gli anni / e per la fatica / a gruppi / commentano / i fatti del giorno / lanciando sguardi curiosi / ai villeggianti / di passaggio. / Gli uomini / seduti / ai tavoli del bar / al riparo dalla calura / scambiano opinioni / sulla politica locale / accennando / con vago rimpianto / ai ricordi del passato. / Cala il sipario del giorno / sulla …
05.05.2011, Versi di Anna Maria Manzi, Angela Memoli e Simone Patrone (Rubrica tratta da “Fuori dalla Rete”, n. 2 anno IV, Aprile 2011) – LA CHIESA DEL LAGO, di Anna Maria Manzi – Non sai / se è un rifugio dell’anima / o una piccola chiesa / quella sagoma bianca / poggiata / a due angeli verdi / che svettano al cielo. / Adagiata nel bosco / nell’abbraccio immenso / degli abeti a schiera nell’intenso verde / che emana / odore di resina / e insegue / la distesa della valle / fin dove il lago / addolcisce il pendio / e ristora le mandrie / sfinite dalla transumanza. / Raggi impietosi …
Il primo grande esodo verso le Americhe si ha tra la fine dell’ Ottocento ed i primi anni del Novecento. Sono quasi quattro milioni gli italiani che fra il 1880 e il 1915 , ad esempio, approdano negli Stati Uniti. Tra questi molti bagnolesi che tra incognite, imprevisti, timori e speranze, partono con il cuore in gola ed una sola certezza: non dimenticheranno mai la loro terra natìa. A seguire una bella, struggente e malinconica poesia “non firmata” scritta da un nostro concittadino, probabilmente durante il lungo, travagliato, viaggio verso le Americhe. …
Questa poesia è stata scritta da una adolescente malata terminale di cancro. Vuole vedere quante persone la leggeranno. La poesia dice abbastanza.
Cicognani è il direttore del dipartimento di pediatria dell’ Ospedale Sant‘Orsola di Bologna: «Per favore falla girare. Ve la giro così come me l’hanno inviata….»
Forse un brutale destino ci ha separato; forse una più lieta sorte ci ha fatto rincontrare; forse un più dolce, eterno infinito ci unirà, così da renderci eterni come la sorte che condividiamo, una strana sorte che ci ha spinto …
La vita può sembrare una/semplice sottrazione,/invece è una complicata equazione./La vita è come un gioco/anche se dura poco poco./La vita è amore/
Cara mamma,
oggi è il tuo compleanno
e cresci di un altro anno ………
Ma non ti preoccupare ,
tu non potrai mai invecchiare !
I poeti sono veri?
I loro cuori sono sinceri?
Sono strani personaggi
Che compongono bei saggi. …