Il preside Arciuolo sfida De Mita sui migranti
25.03.2017, Articolo di Roberto Russo (dal sito “Il Corriere del Mezzogiorno“)
«Non li accoglie e io lo dico al Papa. Solo otto bambini, eppure lui e altri due sindaci hanno deciso di no»
E se De Mita dice no? Allora non resta che appellarsi al Papa. Detto fatto. Così Luciano Arciuolo, 57 anni, dirigente scolastico di Nusco, Bagnoli irpino e Castelfranci ha preso carta e penna e ha scritto a Francesco: «Caro Papa (…) da anni assisto allo spopolamento dei nostri paesini e vedo le nostre scuole ospitare sempre meno alunni. Guardo con commozione in tv le immagini dei poveri cristi che ogni giorno sbarcano sulle nostre coste e sono costretto a cambiare canale per la sofferenza. Qualche settimana fa — prosegue la missiva — ho avuto un’idea: perché non ripopolare le nostre scuole e i nostri borghi ospitando i minori senza accompagnatori? Allora ho scritto ai sindaci dei tre Comuni delle scuole che dirigo e mi hanno risposto di no tutti e tre».
Per la cronaca, oltre a De Mita gli altri due sindaci sono: Filippo Nigro e Generoso Cresta. Ma non c’è dubbio che a pesare molto sia stato il no dell’ex premier dc ormai ottantanovenne. Secondo il «Quotidiano del Sud» nei giorni scorsi, alla presentazione ufficiale del progetto di accoglienza — sposato dall’associazione Palazzo Tenta39 — De Mita avrebbe risposto: «Se il preside si occupasse della scuola farebbe meglio. Perché ho la sensazione che abbia la testa su altro. La vedo come qualcosa di politico». Ieri, raggiunto al telefono, il sindaco di Nusco ha preferito n0n commentare. Un no è arrivato anche dagli altri primi cittadini dei deliziosi comuni dell’Alta Irpinia, dove la qualità di vita è invidiabile ma che sono inesorabilmente destinati allo spopolamento a causa del tasso di natalità negativo.
Eppure, le percentuali di accoglienza collegate al sistema Sprar (Servizio protezione e assistenza richiedenti asilo) per i tre piccoli paesini prevedevano che venissero accolti solo otto bambini tra i tanti sbarcati in Italia senza genitori, magari anche perché li hanno persi durante le drammatiche traversate nel Mediterraneo. Otto bambini per tre paesini, sono davvero troppi da ospitare? Alla fine, dopo un’assemblea pubblica e un confronto allargato alle comunità, il verdetto dei primi cittadini è stato inesorabile. «Ci sono situazioni poco chiare, tipo quella riguardante la cosiddetta clausola di salvaguardia» hanno spiegato a Bagnoli Irpino e Castelfranci.
Una chiusura che ha indignato Arciuolo il quale così conclude il suo appello a Francesco: «È triste, ma devi sapere, caro Papa, che la gente consultata dai sindaci è composta da quelle persone che tu chiameresti sepolcri imbiancati, la domenica mattina si imbellettano e vanno in chiesa ad ascoltare la parola del Signore. A giugno, alla processione dell’Immacolata stanno tutte lì in prima fila. Io, lo ammetto, non vado mai a messa ma ho adottato due bambini a distanza e una famiglia di profughi. Da post-comunista sono anche in odore di scomunica. Ma quelli che dovrebbero seguire i tuoi insegnamenti, come fanno a dire di no, anche quando è stato loro proposto di accogliere solo otto (otto!) bambini non accompagnati?».
25.03.2017, Avellinotoday.it
“Accogliamo profughi a scuola”, dopo il rifiuto di De Mita il preside scrive al Papa
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Luciano Arciuolo, dirigente scolastico di Nusco, Bagnoli Irpino e Castelfranci, voleva contrastare lo spopolamento delle classi accogliendo i minori senza accompagnatori.
Ne avevamo parlato qualche giorno fa sulle nostre colonne. Luciano Arciuolo, dirigente scolastico di Nusco, Bagnoli Irpino e Castelfranci, di fronte allo spopolamento continuo dei paesi dell’Alta Irpinia aveva proposto ai sindaci, attraverso una missiva, di aderire agli Sprar dei rispettivi comuni.
La storia è stata anche ripresa da Roberto Russo sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno, il quale ha raccontato come il dirigente avrebbe voluto accogliere i migranti senza accompagnatori che arrivano da paesi lontani, un’idea nata anche per incrementare la popolazione degli alunni che sta diminuendo drasticamente.
La proposta avanzata ai tre sindaci Ciriaco De Mita, Filippo Nigro e Generoso Cresta ha però incassato il loro totale rifiuto.
La risposta di De Mita è stata lapidaria: “Se il preside si occupasse della scuola farebbe meglio, perché ho la sensazione che abbia la testa su altro”.
Picche anche da parte degli altri due primi cittadini, nonostante, in base al sistema SPRAR in cui sono inseriti i tre paesini, si prevedeva l’accoglienza soltanto di 8 bambini dei tanti che arrivano in Italia senza genitori.
Il dirigente scolastico, tuttavia non si è arreso e ha decisio di rivolgersi addirittura a Papa Francesco: “E’ triste, ma devi sapere, caro Papa, che la gente consultata dai sindaci è composta da quelle persone che tu chiameresti sepolcri imbiancati, la domenica mattina si imbellettano e vanno in Chiesa ad ascoltare la parola del Signore”, ha spiegato Urciuolo che ha concluso indignato la sua lettera a Papa Francesco in questo modo: “Io, lo ammetto, non vado mai a Messa ma ho adottato due bambini a distanza e una famiglia di profughi. Da post-comunista sono anche in odore di scomunica; ma quelli che dovrebbero seguire i tuoi insegnamenti, come fanno a dire no ad accogliere anche solo 8 bambini?”.
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