Scuole e migranti
23.02.2017, Email di Luciano Arciuolo
Lo ammetto: sono un uomo fortunato, perché faccio il Preside e non il politico. Non devo quindi pensare alla prossima scadenza elettorale, politica o amministrativa che sia. Posso interessarmi solo di scuola, tutti i giorni. Non ho altri problemi o altri assilli, non ho neve da rimuovere o bilanci impossibili, da far conciliare con le esigenze di troppi. Per questo sono fortunato.
Poi: le mie Scuole primeggiano nelle prove INVALSI, a dimostrazione di come il mio impegno produca anche qualche risultato.
Però un cruccio ce l’ho. Tra qualche anno andrò in pensione e quindi potrei anche non occuparmene. Ma invece penso al futuro delle mie Scuole, a che cosa sarà di esse quando non sarò più io a dirigerle. E vorrei evitare, a queste Scuole, il destino ineluttabile ma concreto delle pluriclassi, visto che, ad esempio, a Bagnoli e a Castelfranci, i nati negli ultimi anni si contano sulle dita di due mani. Come si può fare una scuola di qualità se gli alunni sono raggruppati in una pluriclasse che, come è successo negli ultimi anni a Ponteromito o a Cassano, mette assieme alunni di sei, sette, otto, nove, dieci e undici anni, oppure di undici, dodici, tredici, quattordici e magari quindici anni? Questo è il mio cruccio e per questo parlo e propongo cose “strane”.
Se poi è possibile abbinare alla soluzione di questi problemi anche un richiamo alla solidarietà responsabile, allora è meglio. E questo ho proposto.
Mi hanno preso a male parole. Due Amministrazioni Comunali dicono che non è possibile. Quanto alla solidarietà, quella la lasciano alle prediche del Papa. Sono troppo impegnate, negli ultimi tempi, nella discussione su Enti acquedottistici e vari, che porta loro via molto del tempo necessario ad occuparsi di altro.
In fondo, hanno detto, la mia proposta non è “vera accoglienza”.
Ma allora ho il diritto di aspettarmene una migliore. Prima che, per le nostre zone, il problema migranti diventi emergenza.
Perché evitare che i problemi diventino emergenze è compito della politica. O no?
Il leader Udc però taglia cortissimo. Liquidando il tutto in poche battute: “se il preside si occupasse della scuola farebbe meglio. Perché ho la sensazione abbia la testa su altro. La vedo come qualcosa di politico. Fra l’altro, credo si tratti di un fatto di speculazione. Ci guadagnano: l’accoglienza è una cosa diversa”. Stop, dunque.
Penso che nella risposta tranchant del Sindaco ci sia l’arroganza e la presunzione di chi pensa di essere e (forse lo è stato) il feudatario dell’Alta Irpinia.
Email di Aniello Russo:
Amico mio, quanto è difficile far intendere ai testardi che certi consigli sono tesi al loro bene! Perché distinguere i ruoli? Tu sei stato un ottimo amministratore, onesto e nient’affatto egoista; e oggi sei un ottimo dirigente scolastico, altrettanto onesto e altruista, soprattutto preoccupato per il calo degli scritti. E non solo nelle tue scuole. Continua sulla tua strada, magari lento pede, e non aspettarti che qualcuno ti allunghi una mano.
Per fortuna la storia è una forza travolgente che non si arresta di fronte né a chi impreca né a chi santifica dall’alto di un podio in un deserto che lui ha creato. Continua a prestare ascolto ai tuoi alunni che hanno bisogno di allargare il mondo senza confini dell’amicizia.