A proposito dei bagni pubblici nel “Parco Aulisa”
17 ottobre 2009- OPERAZIONE TRASPARENZA – di Mimmo Nigro
10 domande all’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Bagnoli Irpino geom. Quintino Di Giovanni
– Premessa –
Fermo restando che l’Amministrazione comunale ha tutto il diritto/dovere di decidere autonomamente quali opere realizzare e come portarle avanti, la gente però, nel concreto, di fronte a progetti che vanno a “toccare” monumenti storici e/o contesti paesaggistici particolari, gradirebbe un maggior coinvolgimento, una maggiore partecipazione. La comunità in queste circostanze ha quasi sempre un sussulto, un trasalimento civico, diventa particolarmente attenta e sensibile e vorrebbe far conoscere la propria opinione. I casi della Torre dell’Orologio, della mini-modifica alla Piazza di Capua ed ora la nuova allocazione dei bagni pubblici ne sono una chiara riprova. Il tema del rispetto dell’armoniosa conformazione urbanistica di un paese, della conservazione delle opere di ingegno artistico dei propri antenati, della valorizzazione del borgo antico e dell’attenzione all’ambiente ed al territorio, presuppongono o dovrebbero presupporre, SEMPRE, quando vengono interessate da specifici lavori pubblici, rispetto per la propria storia, adeguate competenze tecnico-professionali e tanto buon gusto. Ed è su queste referenze o attitudini, la memoria storica le competenze ed il buon gusto appunto, che la gente poi si divide in “fazioni” … .
Domande
– 1) L’idea di spostare i bagni pubblici dall’ingresso principale del Parco (utilizzando il manufatto esistente come chiosco polifunzionale) è un’iniziativa di questa amministrazione o è stato ripreso un progetto già esistente in Comune?
2) L’allocazione attuale chi l’ha scelta? E’ la migliore possibile? C’erano soluzioni alternative?
3) Chi ha redatto il progetto? E qual era il costo iniziale dell’opera?
4) La struttura si trova a pochi metri di distanza dal Castello dei Cavaniglia. L’impatto visivo per chi arriva a Bagnoli (una “colata di cemento” sotto la collinetta del castello, tra il verde del parco e di lato all’anfiteatro) appare oggi particolarmente sgradevole. E’ stato attentamente valutato il contesto ambientale?
5) La sovrintendenza è stata interpellata? E se sì, ha dato qualche utile suggerimento?
6) Come mai i lavori di esecuzione, che per diverse settimane sono andati avanti spediti, all’improvviso si sono interrotti o comunque sono proseguiti vistosamente a rilento?
7) Eventuali varianti al progetto ci sono state? E se sì, quali costi aggiuntivi hanno determinato?
8 ) In Consiglio comunale avete discusso la questione? Ci sono state interrogazioni/interpellanze da parte delle opposizioni? Sono state avanzate delle proposte alternative?
9) Considerata la dinamica degli eventi che si sono succeduti, con tutte le difficoltà del caso (anche di natura “tecnica”), e potendo tornare indietro, rifareste la stessa cosa?
10) Qual è l’Humor/Sentiment della gente? La cittadinanza vi ha incoraggiato ad andare avanti su questa idea o vi ha invitato a trovare soluzioni alternative?
Il Circolo socio-culturale “Palazzo Tenta 39
LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE QUINTINO DI GIOVANNI, 22.10.2009