È morto Ciro Di Mauro
15.11.2016, La dipartita
Il Presidente, il Consiglio Direttivo ed i soci tutti del Circolo Palazzo Tenta 39 partecipano al dolore che ha colpito la famiglia Di Mauro per la scomparsa del caro CIRO, socio fondatore e componente per più anni del Collegio dei probiviri dell’associazione.
La comunità bagnolese perde uno stimato e apprezzato professionista, una persona di grande rettitudine e infinita disponibilità con tutti.
La politica, intesa come mission al servizio della gente, è stata una delle sue grandi passioni. Esponente di rilievo della Destra sociale in Provincia, ha ricoperto più volte il ruolo di consigliere di minoranza al Comune di Bagnoli Irpino.
Commento di Aniello Russo:
In memoria:
Addio, Ciro,a me sempre caro:
caro compagno nell’adolescenza,
caro avversario leale nella politica,
caro amico nell’ultima eta’
della memoria…
Il ricordo di Amato e Antonio Natale (“Il Quotidiano del Sud”)
Addio all’amico commercialista Ciro Di Mauro
Un professionista saggio, un amico, un punto di riferimento. Una persona umile, un Dottore Commercialista di livello. A volte duro, ma sempre determinato. Un maestro.
Non frasi di circostanza, ma il sentimento di chi ha vissuto con le sue linee guide che così ricorda Ciro Di Mauro. Chi ha imparato da lui, chi ci si è confrontato può confermare la sua onestà professionale, il suo buon senso, la sua umiltà e i suoi preziosi e morali consigli.
Amato, temuto ma sempre stimato, da chi da lui ha imparato, la passione e la vertigine di una conoscenza abile e profonda dell’economia e della legge.
«Oggi è una giornata triste. Oggi siamo tristi, abbiamo perso un amico e l’Irpinia ha perso un grande professionista». «Ricordo le chiacchiere a studio fino a tarda sera con Ciro, che sapeva sempre trovare la soluzione più efficace ed elegante ad ogni questione. Ma che soprattutto ragionava sempre tenendo conto che dietro i ragionamenti ci sono le persone e l’etica imprenditoriale».
«Grazie di aver fatto parte della nostra vita di imprenditori e non solo. Un caloroso abbraccio va a tutta la sua famiglia, in particolare a suo figliol Dario, che ha lavorato nel solco del padre e porterà avanti quella linea onesta e professionale che un consulente trasmette a tutti i suoi interlocutori».
Così lo ricordano i cari amici Amato ed Antonio Natale.
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Email di Alfonso Nigro:
Voglio qui esternare i sensi della mia pietà per CIRO
E’ con tristezza mista ad una cupa angoscia che devo purtroppo rilevare che il mio primordiale personale legame con Bagnoli sta per finire. Con Ciro si è dissolta la parte più bella della mia pur breve vita Bagnolese.
Incancellabile il ricordo delle corse invernali, nella neve o sotto la pioggia, alle sei del mattino nel buio della strada per la stazione, a prendere il di Rocchetta S.Antonio che già aveva fischiato sul ponte delle “sette luci” e che mi avrebbe portato ad Avellino, con Ciro, Tonino Conte, Iuccio r’Angiulillu, Cleto, Antonio e Nicola re lu carceriere e altri amici e compagni, a Montella saliva poi l’amico Nando Di Genua. Il treno sostava alto sul secondo binario senza banchina, non riuscivo ad aggrapparmi al maniglione per salirci, talché Ciro o Tonino Conte, che mi precedevano, a turno mi sollevavano di peso e mi tiravano su nel vagone, buio, sporco, fuligginoso e puzzolente di carbone coke.
Mi è sempre vivo il ricordo della salita al Cervialto nell’agosto 70, con Ciro, Mario il cognato, Cilardino Cuozzo, Domenico Bernardo, Tonino Russo e con Zini re Ziquicchiu e le interminabili giocate estive di “birra a padrone e sotto“ presso il Bar Centrale, , le frequentazioni universitarie partenopee, tante altre piccole storie di gioventù e le discussioni politiche e apolitiche nel peripato licinesco che si concludevano sempre con la sua chiosa inappellabile .
E purtroppo avevi ragione tu ancora una volta. R.I.P. caro amico della più bella stagione della mia vita.
Commento di Giulio Tammaro:
Con la scomparsa di Ciro Di Mauro non perdiamo solo un pezzo di storia della destra sociale bagnolese e provinciale, con la scomparsa di Ciro perdiamo un uomo che ha fatto dell onestà e del lavoro dei principi di vita.
Oggi nn ci resta che il rammarico, il paese per per ben quattro volte (1970, 1983 e 1997 da candidato sindaco, 2006 da capolista)non gli ha dato la possibilità di realizzare la sua idea di Bagnoli…
Oggi affiorano alla mente tanti ricordi, le riunioni nella sede di AN, la campagna elettorale del 1997, quella del 2004 per le provinciali e quella del 2006; le riunioni a casa di Fernando nel 2008, le ramanzine, seguite dal tuo inconfondibile sorriso, allo studio quando venivo da Dario…
Bagnoli perde un grande uomo e siamo tutti un po’ più tristi.