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ITIS di Bagnoli a rischio chiusura: solo 48 iscritti

25.09.2016, Il Quotidiano del Sud

La Dirigente del Rinaldo D’Aquino Emilia Strollo: “Rinnovare l’offerta. Ce la metteremo tutta”. L’idea: una scuola post diploma.

itis-bagnoli-irpino-1«Rinnovare e riqualificare». È la ricetta della dirigente dell’Istituto Superiore D’Aquino di Montella Emilia Strollo per combattere l’endemica diminuzione delle iscrizioni in Alta Irpinia.

Qualche giorno fa infatti se n’è parlato in Provincia con i rappresentanti dei ‘lessi ed il provveditorato: al centro, Buona Scuola e il dimensionamento con cui numerosi istituti stanno facendo i conti. Sul D’Aquino, il problema dell’Itis di Bagnoli Irpino e i suoi 48 iscritti. Qui Palazzo Caracciolo spende circa 60mila euro l’anno.

Giovanni Micera, in quell’occasione, edilizia scolastica provinciale, fece notare che con meno si potrebbe mettere a disposizione un pullman privato. La domanda iiziale, quindi: l’Itis è a rischio?

«Qualche difficoltà c’è. Se ne saprà di più a ottobre, quando discuteremo del piano di razionalizzazione. Ce la metteremo tutta. Certo, una questione del genere non si può trattare solo con i numeri: la presenza di un plesso è sempre una ricchezza» afferma Strollo.

Non è la prima volta che si parla dell’Itis di bagnolese: l’anno scorso, infatti, il dirigente dell’Istituto Comprensivo Luciano Arciuolo mise in guardia i concittadini, avvertendo del rischio trasferimento degli alunni della scuola superiore nei locali di scuole medie ed elementari. Polemiche col sindaco Filippo Nigro. Alla fine, tutti rimasero. Ma si sa, le risorse nelle mani di Palazzo Caracciolo (a cui tocca la gestione della struttura) sono sempre più al lumicino.

Shoah-commemorazione-bagnoli-itis-gennaio-2016Strollo pensa dunque sia necessario trovare una soluzione equilibrata «tra razionalizzazione intelligente e qualità della formazione». Per questo, la proposta che si appresta a portare all’attenzione della Provincia, dopo l’Ok del Comitato tecnico scientifico riunitosi a maggio e composto da sindaci, dirigenti e imprenditori, è quello del rinnovo di due importanti ‘pezzi’ del D’Aquino: l’Itis bagnelse, appunto, e l’Ipsia Bartoli di Montella.

Il primo, per trasformarlo in un Its (Istituto Tecnico Superiore), un percorso di studi post diploma, che dura due anni, parallelo all’università. La legge, su questo, è chiara: metà dei docenti devono essere tecnici di aziende specializzate. L’ottica? Legare così la formazione scolastica al mondo del lavoro, in particolare al tessuto produttivo che agisce sul territorio.E qui arriviamo al secondo, l’Ipsia di Montella. Che diventerebbe un istituto tecnico (diploma superiore) a stretto contatto, appunto, con l’Itis.

Le stesse iscrizioni di quest’anno al D’Aquino confermano: calo nei licei, bene la formazione tecnico-professionale: «Oggi le aziende cercano competenze tecniche. Non operai ‘semplici’, ma latamente qualificati», dice la Strollo. Con una nota a margine: «Denotiamo un aumento ad Avellino città e una diminuzione in Alta Irpinia – continua la dirigente – Una soluzione del genere potrebbe ri-attrarre gli alunni e invertire il trend».

In Campania, di Its, ce ne sono solo tre. Uno in Alta Irpinia? Perché no, certo siamo in una fase di confusione, tra riforme ‘statali’, poli scolastici promossi dalla Provincia e le buone intenzioni del Progetto Pilota, il rischio è di proporre troppe soluzioni. Urge una sintesi.

L’ARTICOLO SUL GIORNALE

qotidiano-del-sud-itis-a-rischio-chiusura-25-09-2016

                                                                                                       

1 Commento »

  • redazione scrive:

    Commenti sulla pagina fb di PT39:

    Aniello Parenti: ma perché titolarlo così? il titolo sul giornale era diverso, parla di prospettive future e della possibilità di farlo diventare un Istituto Tecnico Superiore. E’ da almeno 25 anni che a Bagnoli si dice che l’ITIS chiude.

    Mimmo Nigro: Perchè prendersela con il titolo, quando nella sostanza (e non fermandosi al titolo), c’è un rischio reale che l’istituto possa essere chiuso? Se il dirigente Strollo sta valutando soluzioni ed ipotesi diverse, e se da 25 anni si mormora che l’Itis possa chiudere, è perchè il rischio esiste per davvero. Poi se vogliamo “ammantare” la notizia, e la cosa ci dà un po’ di sollievo, liberi di farlo …

    Mimmo Nigro: PS non è la prima volta che la nostra redazione cambia il titolo del giornale, e questo lo si fa quando quello indicato dalla testata giornalistica non appare (a nostro giudizio) efficace. E’ sempre una valutazione soggettiva e discrezionale …

    Aniello Parenti: Il titolo originale dell’articolo voi l’avete cambiato. Punto. Non vi sembrava “efficace”? Rispecchia quello che c’è scritto nell’articolo che comunque, secondo me, è non completamente esatto per altri e diversi motivi. Il problema delle scuole a Bagnoli esiste (non solo per noi, e non solo a Bagnoli) e noi non vogliamo ammantare la notizia, ma non è così che si affronta il problema; cambiando il titolo si fa “effetto”, si fa “audience”, ma si crea solo sfiducia nella scuola. Mettere a Bagnoli un Istituto Tecnico Superiore significa invece aggiungere ai cinque anni dell’ITIS altri due a livello universitario, su questo dovremmo discutere. E mi fermo qui.

    Mimmo Nigro
    : Nel taglio alto dell’articolo c’è scritto “ISTITUTO A RISCHIO” … Non mi sembra che stiamo facendo il gioco delle 3 carte. Capisco il nervosismo, comprendo lo stato d’animo, ma parlare di “audience” ci sembra riduttivo. Tutto qui. Se Bagnoli avrà un Istituto Tecnico Superiore i primi a gioire (dopo di te, ovviamente) saremo certamente noi di PT39 e, credo, tutta la comunità bagnolese.

    Aniello Parenti: non credo ci sia altro da aggiungere

    Aniello Parenti: Una cosa però c’è da aggiungere: invece di fare lo spiritoso sul mio stato d’animo (la qual cosa mi è sembrata anche poco educata) e di aggrapparti agli specchi per giustificare un errore (non vedi l’articolo grande davanti agli occhi e vedi invece quello scritto piccolo in alto a sinistra), se veramente vuoi capirci qualcosa leggiti per bene l’articolo fino in fondo e rileggiti la mia lettera aperta, del 19/11/2010 pubblicata sul vostro sito http://www.palazzotenta39.it/public/vogliono-portare-via-litis/
    Forse le idee saranno più chiare.

    Mimmo Nigro: Credo di non aver usato alcuna ironia, di non aver mancato di rispetto a nessuno e di non aver commesso alcun “errore” (si è trattato di una libera e consapevole scelta).

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