08.02.2016, Poeta nella maturità (di Angelo Capone)
La poesia “PERCIO’ TI AMO” del poeta nella maturità prof. Pasquale Sturchio trae le sue origini da due escursioni dirette al monte ACCELLICA e alle sue sorgenti basali situate in territorio montellese.
Era mia intenzione fare omaggio a Pasquale mediante foto dell’Accellica presentate col solo intento di evidenziare i luoghi delle escursioni lasciando alla sensibilità di ognuno l’interpretazione degli scatti già pregni di notevoli valenze evocative oggettive.
Successivamente, per dare la possibilità a tutti di decodificare, si è deciso di fare delle note descrittive integrative degli scatti che consolidano il ricordo indelebile dell’ascesa-scalata, anni 80, alla cima Nord -1660m slm- a partire da Colla Finestra- e permettono al poeta di evidenziare anche la sua sensibilità di ambientalista espressa magistralmente nei versi rievocanti “
Quella notte illune di 1° Maggio … Un verde lussureggiante in un azzurro accecante … Il giallo cocenye del sole in uno specchio d’acqua cristallina … Cattedrale gotica fiammeggiante svetta nel cielo di cobalto …” nella suddetta poesia “
PERCIO’ TI AMO” , io – presente nel vostro Angolo della Poesia.
Gli scatti in ordine di presentazione:
1) Ascesa alla cima Nord della CELECA – 1660m slm – cattedrale gotica fiammeggiante – nel mentre il primo sole-contro mi permette di scattare un’immagine alpina del giovane prof. Sturchio posizionato nell’ erba-felasca tinta nell’oro riverberato dai raggi solari, con a Oriente il suo Cervialto-Laceno ed a WSW il Varco del Pistone e l’Infrattata di Giffoni V.Piana.
2) L’insieme delle sei cime del versante montellese dell’ACCELLICA : Cima Nord, Ninno, Cima Sud, Savina, Savinella e Tesoro-Cucuzzi.
3) Ascesa alla Cima Nord dell’ ACELLICA (cattedrale gotica fiammeggiante…) nel mentre il primo sole-contro mi permette di scattare un’immagine alpina del giovane Prof. Sturchio nella felasca tinta nell’oro riverberato dai raggi solari, con a Oriente il CERVIALTO- LACENO e a WSW il Varco del Pistone e l’Infrattata di Giffoni V.P.
4) Lo ” NINNO ” tra le due cime impreziosito dalle faggiole rosse riscontrate sul punto di vista posto a 950 m slm (versante più meridionale del Massiccio del Cervialto) all’altezza delle Croci di Acerno.
5) Dalle pendici basali del monte Piscacca (sul versante più occidentale che delimita e caratterizza l’orografia del Massiccio del Cervialto) dopo aver atteso una magica alba autunnale, col sole in uscita sulla cima e che illumina già Bagnoli Irpino in primo piano, è stato possibile osservare e fotografare uno scorcio panoramico di notevole valenza ambientale – Parco Regionale dei Monti Picentini (Appennino Campano) – evidenziata in una bellissima successione di cime dell’insieme corrugato che va da Bagnoli-Croci di Acerno, passando per la dolomitica Accellica, le Maote-Salvatore e Sassatano fino al più alto monte Terminio visibile all’orizzonte più distale, sulla destra della foto, dove, nella fascia pedemontana, si distente l’abitato di Montella.
6) Nella seconda foto, volutamente particolareggiata sull’abitato di Bagnoli Irpino felicemente ubicato sull’area terrazzata antistante l’acclive bordo occidentale Piscacca-Caliendo, si può verificare la posizione della casa del prof. Pasquale Sturchio tra la torre dei Cavaniglia e la Chiesa Madre e, quindi, la visione dell’Accellica col suo Ninno e le antistanti gradonate cime della Savina, Savinella e Tesoro-Cucuzzi.
Tale sublime vista ha ispirato il poeta Sturchio per la definizione della lirica ambientalista espressa nella poesia PERCIO’ TI AMO :
…Cattedrale gotica fiammeggiante che svetta nel cielo di cobalto.
La Celeca dalla cresta aguzza e con la guglia del Ninno centrale diventa sintesi e metafora del divino rappresentato nella Cattedrale gotica.
Ambiente naturale dall’immenso valore evocativo da conservare e salvaguardare assolutamente”nella sua integrità” per le future generazioni.
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LE FOTO
(di Angelo Capone)