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Padri e figlie: un capolavoro

21.01.2016, La nota di Daniele Marano (da “Fuori dalla Rete” – Natale 2015, Anno IX, n. 7)

padri-e-figlie-trailer-film-muccinoSono un cinefilo accanito, ma per quanto riguarda il nostro belpaese, sono legato ancora alla vecchia tradizione (quella del neorealismo, ad esempio), tanto da guardare e riguardare film oramai datati ma secondo me, sempre attuali nella sostanza.

Ecco perché quando la mia ragazza mi ha proposto una serata al cinema a guardare un film di Muccino non è che ero proprio convintissimo: non amo infatti il regista, nonostante alcuni successi al Box-office come “la ricerca della felicità”, osannato da tutti ma non certo da me, per non parlare dell’ultimo bacio e compagnia bella….

Ebbene segnalo, invece la visione del suo ultimo film “Padri e figlie”.

Sono uscito dalla sala commosso, un maestoso Russell Crowe (l’attore del Gladiatore per intenderci) che interpreta una padre di famiglia che perde tutto ma non l’amore per sua figlia, la sua “patatina” (anche qui mi viene da segnalare una Kylie Rogers maestosa).

Non voglio raccontare la trama che spazia tra presente, passato e futuro senza tenere un ordine cronologico. Ma dico solo che ha due tipi di finali, uno drammatico ma altrettanto sincero e crudo; l’altro felice e toccante.

Un Muccino capace di interpretare anche i melodrammi e non più i dogmi sentimentali, e perché no, adolescenziale, a cui ci aveva abituato.

Vi sentite cinici? Andate a vedere il film e se non vi sentite toccati, beh preoccupatevi. Più che cinici alla massima potenza forse siete semplicemente carenti d’amore. Quell’amore che è sempre difficile da rappresentare sul grande schermo, ma qui l’esperimento sembra riuscito. Alla grande.

                                                                                                       

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