03.01.2016, Articolo di Damiano Santoriello (pubblicato anche su “Il Carluccio”)

Bagnoli Irpino ancora alle prese con l’emergenza di carenza d’acqua: l’amministrazione locale ha reso noto alla cittadinanza che a partire dal 25 dicembre 2015 veniva disposta la sospensione del servizio idropotabile programmata dalle ore 23:00 alle 06:00 fino al rientro dell’emergenza idrica.

A seguito del disagio provocato dalla modalità di erogazione dell’acqua, molte sono state le lamentele sui social network da parte di alcuni utenti: in particolare dei cittadini residenti nelle zone più alte del paese. Inoltre, sembrerebbe che anche negli orari previsti per la regolare erogazione si siano verificati comunque episodi di riduzione drastica del flusso.

A detta di molti la causa principale della siccità o della diminuzione di portata idrica delle sorgenti, sarebbe da addebitare all’assenza delle corpose precipitazioni piovose o nevose stagionali. Purtroppo ad oggi l’amministrazione comunale non è in grado di garantire il ritorno alla normalità. Una situazione scomoda per la comunità bagnolese che fa del turismo e delle risorse naturali il proprio punto di forza, senza parlare dell’importanza delle risorse idriche stesse del posto.

Giova ricordare una nota del 2012 dell’Ufficio Tecnico del Comune di Bagnoli Irpino sulla descrizione delle sorgenti utilizzate dal comune, dei punti di criticità del sistema e dei suggerimenti per migliorare il servizio d’erogazione dell’acqua. Oltre a citare fenomeni rilevanti simili verificatisi già nell’inverno 1980-1981, come l’abbassamento del livello del Lago Laceno e il successivo essiccamento quasi totale, la nota recita:“In questi ultimi decenni si è verificata nel Comune di Bagnoli una gravissima situazione di dissesto idrogeologico tuttora in atto con enorme disagio per la popolazione residente e preoccupante crisi per l’attività turistica nella frazione Laceno e nel comprensorio Serroncelli”.

Seguono delle tabelle esplicative ed in dettaglio degli interventi da fare alla voce ‘Interventi programmati ulteriori esigenze’, che dice: ”Le opere descritte nei paragrafi precedenti, costituiscono parziali presupposti, ma non certamente la risoluzione della gravissima crisi idrica verificatasi negli ultimi anni sia per il capoluogo di Bagnoli Irpino sia per la frazione Laceno con l’importantissimo comprensorio turistico circostante, a causa dell’improvviso calo e del totale esaurimento in periodo di magra della principale sorgente ‘Tornola’. Si rendono perciò necessari ulteriori interventi per incrementare le portate, adeguare o completare le opere esistenti, come illustrato nei paragrafi che seguono.”

Insomma una situazione nota che potrebbe trovare il suo culmine negli interrogativi ricorrenti sulla bontà o meno delle trivellazioni petrolifere in Irpinia, terra di sorgenti. Ma proprio in virtù della salvaguardia delle falde acquifere irpine, una soluzione sostenibile e razionale sembra ormai l’unica strada possibile per tutelare un bene indispensabile, primario e sempre più prezioso come l’acqua nostrana. Sicuramente c’è da riflettere sulla sostenibilità di un rilancio turistico locale, sulle concessioni edilizie e sulle attività produttive per il futuro prossimo attraverso semmai la captazione di nuove falde acquifere, anche alla luce dei dissesti sotterranei verificatisi alla ‘Tornola’ con fratture del bacino interno e modifica del regime idrogeologico.