Scuole senza dirigenti. Accorato appello di Arciuolo: “Fate presto”
27.08.2015, Il Quotidiano del Sud
«Fate presto». A dirlo è Luciano Arciuolo, dirigente scolastico dell’ Istituto Comprensivo di Bagnoli, Nusco e Ponteromito. Stampato nel cuore degli irpini dopo il terremoto dell’80, la frase è utilizzata, con le dovute differenze, per commentare la situazione portata alla luce dalla lettera di 22 sindaci altirpini, che chiedono all’USR una soluzione al problema sedi vacanti per oltre 20 plessi irpini. «un documento sacrosanto che fotografa la situazione», chiosa.
Un disagio provocato da un empasse giuridico-burocratica che dura dal 2011. «I dirigenti andati in pensione non sono stati sostituiti». Perchè? «Colpa delle graduatorie – per Arciuolo – impugnate da alcuni concorrenti», per cui si attendono le sentenze del consiglio di Stato.
A questa situazione si sommano i «tempi biblici», come li chiama il preside, della giustizia italiana. Che prova a fare una sorta di pronostico, punzecchiato dalle domande: «Si continuerà con le sentenze» azzarda, «L’unica pezza possibile. ma, sia chiaro, sono una soluzione del tutto momentanea che non risolve affatto i problemi».
Potrebbe succedere anche che l’USR le assegni d’ufficio, «ma così si andrebbe incontro a ulteriori contenziosi».COl cane che si morde la coda. facciamo un esempio: Arciuolo non ha reggenze. gestisce però ben 8 plessi scolastici. E già è molto complicato. Con le reggenze le responsabilità di un singolo dirigente aumentano. A sproposito.
Il rischio? Occuparsi di tante ‘cose’, senza riuscire a dedicare la giusta attenzione a ogni scuola. Tutte con problemi di per sè già complicati e specifici. Una proposta: «A mio modesto parere, ci vorrebbe un intervento legislativo dall’alto». Due gli obiettivi: dare possibilità alle persone che già lavorano nella scuola, vedi i professori, ma con esonero, di svolgere momentaneamente le funzioni del dirigente. Poi, norme inattaccabili ai ricorsi, che spesso bloccano (non succederebbe se le sentenze «arrivassero in 15 giorni» rammenta Arciuolo) anche altri ambiti della pubblica amministrazione.
Ma è un’altra storia. Ritorniamo alla scuola: problemi reali. Quali i rischi: «Adesso stavo predisponendo le classi – continua – Una scuola che non dovesse avere il dirigente non può nemmeno assegnare alunni e professori alle classi». Insomma, nemmeno ‘l’ABC’: «Non solo la scuola ci perde, ma non può nemmeno cominciare. Col rischio per l’apertura del 14 settembre».
Figuriamoci adeguarsi alla riforma in atto, la ‘Buona Scuola’: «Entro ottobre si deve predisporre il piano triennale dell’offerta formativa, dando un indirizzo preciso al futuro di ogni scuola, una macchina che deve partire per forza: non può stare ferma».
Non è che è un modo per risparmiare? «Ma che, già lo si è ottenuto togliendo il diritto al preside per le scuole sottodimensionate. Con le reggenze si risparmia pochissimo, a discapito di uno dei pilastri della società, e quindi di alunni e famiglie». Come dargli torto.