Ogni tanto … buone notizie!
29.05.2015, Articolo di Federico Lenzi (da Fuori dalla Rete – Maggio 2015, Anno IX, n.3)
“Palazzo-Tenta39” è un’associazione culturale, pertanto abbiamo l’onere di occuparci del nostro patrimonio culturale. E’ giusto quindi che sulle pagine di questo giornalino si parli e si racconti la situazione dell’arte in uno dei comuni più belli dell’Irpinia. Quest’estate dopo alcuni articoli qualcosa si è mosso e almeno parzialmente siamo riusciti a concludere qualcosa di buono, sensibilizzando la pubblica opinione.
Sul numero di giugno avevamo sarcasticamente evidenziato le pessime condizioni in cui versava il portale del convento di San Rocco e sulla pessima immagine di Bagnoli data ai turisti. Abbiamo saputo che il comitato di San Rocco con la parocchia e l’amministrazione si era mobilitato per recuperare il portale, tuttavia la soprintendenza ha dato parere negativo al suo ricollocamento presso il suo convento. Nonostante ciò, nulla impedisce di risistemare quelle pietre in maniera ordinata presso un luogo coperto e sottochiave.
Nel nostro paese si ha ancora poca coscienza e sensibilità riguardo al patrimonio artistico e uno dei nostri compiti è proprio quello di farlo conoscere e valorizzare. Al momento risulta alquanto difficile valorizzarlo e ci sembra necessario evidenziare l’incuria che tanti sembrano non vedere.
Cambiando argomento, nell’introduzione all’articolo “La mala hora bagnolese” avevamo sottolineato la situazione di stallo in cui versava la biblioteca “Pescatori”; ebbene si è finalmente iniziato a recuperare tutti i libri fuori (alcuni sin dal 2011!) . Quest’ultimo è un altro controsenso del nostro paese: pochi frequentano la biblioteca abitualmente e altri se non intimati non restituiscono ciò che hanno preso! Bisogna anche aggiungere che ora il servizio è nuovamente incostante, pertanto gli scarsi investimenti nel garantirne la gestione e la fruizione si rispecchiano naturalmente nel crollo dell’utenza.
In ultimo, abbiamo affrontato il tema della pinacoteca: una risorsa smantellata da una passata giunta e gettata in un umido scantinato. Dopo la futile discussione sul fraintendimento del titolo dell’articolo, qualcosa si è mosso e un gruppo di volontari sta lavorando al riallestimento della pinacoteca presso la vecchia sede. Nell’attesa di poter contare quanti quadri e foto d’epoca si è riusciti a far sparire nel nulla (secondo la più bagnolese delle tradizioni), aspettiamo la riapertura dell’esposizione permanente in via Garibaldi.
Quest’anno si celebra il centenario della prima guerra mondiale e la nostra associazione sta preparando una commemorazione delle vittime bagnolesi con le scuole. Oltre al quadro con le foto dei caduti in comune e al monumento fuso nella seconda guerra mondiale, esisteva un obelisco a memoria delle vittime. Quest’obelisco in marmo si vede in molte antiche foto al centro della piazza ed ora si trova reclinato sotto un folto strato di rovi presso l’acquedotto in località “difesa”. Ci auguriamo che chi di competenza ci aiuti a recuperarlo e a ripristinarlo in occasione della ricorrenza. In aggiunta, cogliamo l’occasione per ricordare ancora che per l’evento stiamo raccogliendo scritti, documenti e foto d’epoca da inviare all’indirizzo: redazione@palazzotenta39.it
Ci è giunta, inoltre, via mail la segnalazione delle condizioni in cui versano alcune lapidi appartenute alla chiesa di S.Domenico: tra i rifiuti e facilmente trafugabili. Tra queste si trova quella di Carlo Ronca, figlio di Alessandro che combatté la battaglia di Lepanto. Quest’illustre figura viene ricordata anche nelle biografie del Sanduzzi come persona di gran cultura e condottiero (scacciò i Turchi da Salerno). La famiglia Ronca fu una delle più illustri del paese, sovvenzionò il convento domenicano e gli è stata intitolata una strada. Ci auguriamo che anch’esse vengano valorizzate o almeno spostate in un luogo più sicuro.
Siamo giunti alla seconda edizione delle “Invasioni Digitali”, questo pomeriggio (ore 16:00 bar Lucciola) invaderemo il Laceno, risalendo al monte Magnone per attendere il tramonto. Quest’anno in collaborazione con la “Guida turistica: Bagnoli-Laceno” vogliamo proporre un nuovo modo di conoscere la montagna: uniremo trekking, visite guidate e uso dei social media. Nonostante la cattiva giornata dello scorso anno, l’evento ha riscosso grande successo in termini di visibilità e ci ha portato a replicarlo in giro per la provincia con le “Invasioni Irpine”.
Evitiamo quindi di proseguire con la sintesi delle attività organizzate e svolte nel corso dell’anno passato, ma ricordiamo unicamente che a breve inizierà il corso di fotografia con il maestro Vito Galgano presso la nostra sede e che anche per quest’estate sono previste varie manifestazioni.
Quest’articolo era stato scritto molti mesi fa, dopo varie rivisitazioni ho deciso di pubblicarlo in questo numero per muovere alcune considerazioni. In primo luogo, ammetto che quest’associazione non è perfetta ed è giusto che non possa esserlo per tutti. La perfezione non è di questo mondo, ma al contempo ci sono tanti aspetti positivi che spesso vengono cancellati dalla faziosità. Nel piccolo si cerca di fare qualcosa di buono, però dovete riconoscere che non siamo supereoi. Ognuno da il suo modesto contributo, ma tutti noi abbiamo una vita privata con impegni, scadenze e lavori molto più grandi di questa piccola associazione. Non si parla di un’associazione retribuita dove ci sono termini e condizioni da rispettare, tutte le attività svolte sono solamente volontariato e, anzi, molto spesso ci porta anche a rimetterci di tasca nostra. Si potrebbe fare molto di più, ci sta tantissimo da fare sul piano culturale e quest’associazione potrebbe avere potenzialità immense in un borgo come Bagnoli. Eppure, veniamo a essere fortemente limitati dalla scarsa adesione e dalla scarsa collaborazione che riscontriamo. Come sempre tutti sono i benvenuti se hanno voglia di realizzare una loro idea a sfondo culturale o se vogliono darci una mano, ma se invece veniamo circondati da migliaia di saggi che continuamente vengono a dire ai quattro gatti (forse anche meno) quello che devono fare senza scomodarsi è umanamente impossibile soddisfare le aspettative di tutti. Un aiuto è meglio di mille consigli. La situazione viene ancor più ad aggravarsi quando a questo si aggiungono anche attacchi ingiustificati.
Ritornando al tema dell’articolo ci teniamo a sottolineare che queste sono per noi delle grandi piccole vittorie che ci spingono a continuare a sognare un paese migliore e ci fanno desistere dal tuffarci nella palude della rassegnazione. Come disse tempo fa il nonno di un amico che ha avuto una vera passione per questa terra: sembra che una parte del paese abbia fatto dell’ignoranza la sua cultura e che l’altra parte abbia chiuso l’intelligenza in vetrina. Così dinanzi al primo problema si sente riecheggiare la consueta espressione “che ne tengo a che veré” o si preferisce distruggere le persone per non affrontare i problemi. Se tutti quelli che impiegano il loro tempo a seminare dissidio impiegassero le loro energie nel fare qualcosa di pratico e utile questo sarebbe un posto migliore. E’ poi la bella notizia è che tra poco meno di un anno questo mandato avrà fine e avrete la possibilità di designare figure più adatte al ruolo che tuttora ricopro.