24.01.2015, Il Quotidiano del Sud

Chieffo all’indomani dell’incontro al  Comune: “L’unica strada percorribile è l’appalto in concessione”.

In comune resta alta l’attenzione sul caso seggiovie in merito alla possibilità di ottenere un finanziamento di 15milioni di euro. Proprio giovedì, il sindaco di Bagnoli Filippo Nigro ha convocato una riunione allargata, alla quale hanno partecipato anche diversi imprenditori, per esporre il quadro della situazione.

A confermarlo è il consigliere di minoranza, nonché ex primo cittadino Aniello Chieffo. “Il sindaco ci ha chiamato per dirci quello che già sapevamo e avevamo affermato per due anni: la strada per ottenere il finanziamento era sbagliata. Quest’ultimo non può essere inserito nell’ambito dell’accelerazione della spesa, il progetto seggiovie è unico per la Regione Campania e va trattato per quello che è” commenta.

Il consigliere propone come unica strada percorribile per ottenere il finanziamento l’appalto in concessione. È un mistero il motivo per cui il sindaco ha seguito altre strade – continua – a quanto dichiara è stato indirizzato da parti, ma non è chiaro chi siano e soprattutto non abbiamo documenti.

Dopo la bocciatura da parte della Regione siamo molto preoccupati. Nella veste di sindaco, negli anni precedenti ho scelto la concessione, non esiste altra soluzione. Abbiamo detto di passare al vaglio la procedura d’appalto e poi andare all’appalto vero e proprio, è una proposta scritta e depositata.

Un’altra anomalia di questa amministrazione sta nella mancanza di atti al comune, non ci sono carte se non la bocciatura della Regione. Non vedo alcun contributo da parte della politica, – conclude Chieffo – che, se invece facesse un passo indietro e andasse a toccare con mano i problemi che ci sono, potrebbe ritornare sugli aspetti antichi dei progetti.

Nell’accelerazione della spesa dovrebbero inserire i progetti già avviati, non quelli che hanno vicende storicamente complicate. Molti della provincia di Avellino troveranno in questo ambito la loro tomba e potranno perdere tutte le opportunità. L’Alta Irpinia, invece, dovrebbe avere una possibilità di sviluppo”.