“Le stanze vuote” – Il secondo, poetico, esordio di Antonella Iuliano
14.01.2015, La raccolta di poesie (da Fuori dalla Rete – Gennaio 2015, Anno IX, n.1)
Lo scorso 25 novembre Antonella Iuliano, autrice dei romanzi Come petali sulla neve (2012) e Charlotte (2013), è tornata in libreria con una raccolta di poesie intitolata “Le stanze vuote”.
Un sentiero, quello della poesia, che la stessa autrice definisce tanto arduo quanto inaspettato, ma al quale è approdata in modo del tutto naturale dopo i suoi primi passi nel mondo della scrittura e dell’editoria.
La silloge edita da David and Matthaus Edizioni si compone di 40 liriche ed è suddivisa in nove sezioni che racchiudono poesie a tema o legate da un elemento comune. Le sezioni sono: Acque stagnanti, Frondose altezze, La cangiante terra, La notte e le disseminate stelle, Colori, Musicali danze, Le rime nere, Quotidiani angoli, Le stanze vuote. Le prime quattro accolgono poesie che evocano paesaggi naturali e in ognuno di questi componimenti il tempo, l’eterno, la vita e la morte si intrecciano al fatale destino dell’uomo. Poi ci sono la sezione intitolata Colori, pennellate vivaci su alcuni elementi naturali e piccoli piaceri; le Musicali danze che si rifanno alla musica intesa come movimento; Le rime nere costituiscono il cuore della raccolta, hanno un leggero tocco decadente e sono ispirate ai poeti maledetti. Al lettore spetta il piacevole compito di scoprire queste e le altre sezioni e di gustare interamente le liriche che le compongono.
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Le stanze vuote
(La poesia di Antonella Iuliano)
Le stanze erano vuote,
smorte, ed io intinsi il pennello
nella fantasia e le riempii:
in una dipinsi purificanti,
limpide acque stagnanti.
In un’altra verdi, lussureggianti
frondose altezze:
mute vegliarde di anime mute.
In un’altra ancora tracciai
profili di una viva eppur
vinta cangiate terra.
Ai loro soffitti appesi
la notte e le disseminate stelle,
a guida dei sognatori.
Poi nel mezzo sospesi, qua e là,
alcuni vivaci colori.
Ed ecco che al mio orecchio
giunsero gaie musicali danze
e rime nere tutt’intorno
riempirono codesti antri
del poetico tormento.
Aprii gli occhi per scorgere
nell’aria le dolci parole e
quotidiani angoli mi accolsero,
nelle mie stanze vuote.