Un riconoscimento per una testimonianza di civiltà
17.11.2014, Articolo di Paolo Saggese * (da “Fuori dalla Rete” – Novembre 2014, Anno VIII, n.5)
La regione che culturalmente è più affine all’Irpinia è certamente la Basilicata, almeno quella interna, che arriva sino a Tricarico e che si è storicamente fondata sulla civiltà contadina. È la Basilicata di Giustino Fortunato, di Rocco Scotellaro, di Carlo Levi, di Manlio Rossi-Doria, di Michele Parrella, di Mario Trufelli.
È la terra, che guarda con interesse e con affetto a quella dei suoi dirimpettai illustri o quasi sconosciuti, che rispondono ai nomi di Francesco De Sanctis, Guido Dorso, Carlo Muscetta, Antonio La Penna, e dunque di Pasquale Stiso, di Pasquale Martiniello, di Giuseppe Antonello Leone e decine di altri.
I destini di queste colline, di questi paesi presepe abbarbicati su colline a strapiombo sulle valli o dolcemente adagiati in strette pianure tra montagne, sono stati spesso intrecciati. Non a caso, Giustino Fortunato fu allievo di De Sanctis, non a caso uno degli allievi più cari del grande morrese era Luigi La Vista (Venosa 1826), un brillante studente di appena ventidue anni ucciso a Napoli durante la rivoluzione del 1848. Non a caso, potremmo aggiungere, Carlo Levi nutriva una grande ammirazione per Dorso, ricambiata dall’autore della “Rivoluzione meridionale”. Entrambi, del resto, militarono insieme nel Partito d’Azione ed entrambi vissero amare, intense, dolorose sconfitte elettorali comuni.
Si potrebbero elencare altri esempi, più vicini, ma il quadro non cambierebbe. È per questa ragione che quando giungo in Basilicata, ho la sensazione di non essermi mai mosso da casa. Mi sembra di riflettermi in uno specchio, di osservarmi e di riconoscermi, di scoprirmi meglio in luoghi e parole.
Dico tutto questo, perché anche in queste motivazioni storiche, antropologiche, poetiche, si devono riconoscere le ragioni profonde che hanno indotto l’Associazione “Filippi – Spaventa” a proporre alla Giuria del Premio Letterario Basilicata, XLIII edizione, Sezione saggistica, l’assegnazione di una segnalazione al Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud per l’attività meritoria di difesa e valorizzazione della Letteratura meridionale, che ha dato al Centro visibilità nazionale a seguito della nostra richiesta di modifica delle “Indicazioni nazionali” per i Licei. Come è noto, questo documento, per il Novecento pieno, non cita poeti e scrittori nati a Sud di Roma e soltanto una autrice donna, Elsa Morante. Perciò, sabato 19, alle ore 18.00, nel Castello di Grumento Nova, Peppino Iuliano, Presidente del Centro, chi scrive, in qualità di Direttore scientifico, Alessandro Di Napoli, in qualità di responsabile della sezione Letteratura italiana, e Alfonso Nannariello, componente del Direttivo, hanno ricevuto la segnalazione dal Presidente dell’Associazione “Filippi – Spaventa”, Santino Bonsera, che in tante occasioni ha dichiarato il suo sostegno alla nostra battaglia. Infatti, un anno fa, a Tricarico, durante il Convegno Internazionale dedicato alla poesia e alla lingua di Rocco Scotellaro, lo stesso professore Bonsera, da moderatore del Seminario, dichiarò a più riprese la sua indignazione di fronte a questo documento ministeriale troppo riduttivo, e lo fece partendo dalla nostra collana “Poeti del Sud”, edita ormai quasi un decennio fa, e che già poneva con grande evidenza la questione.
Occorre aggiungere, tra l’altro, che avremmo voluto portare a Grumento Nova la notizia della modifica delle “Indicazioni nazionali”, con l’aggiunta di autori nati a Sud di Roma e di autrici di tutte le Regioni italiane, sulla base di alcune dichiarazioni anche pubbliche rilasciate dai vertici del Ministero e delle stesse scelte operate nell’ultimo esame di Stato, quando furono proposti agli studenti due autori ingiustamente non citati dal documento, ovvero Grazia Deledda e Salvatore Quasimodo.
Pensiamo comunque che la soluzione della questione sia imminente, grazie all’impegno di tanti uomini di cultura, di tanti giornalisti, di tanti intellettuali (oltre ai già citati, Franca Molinaro, Salvatore Salvatore, Vincenzo D’Alessio, Raffaele Stella, Raffaele Della Fera, Alfonso Attilio Faia, Antonella D’Addazio e ancora tanti), di molti uomini politici, da ultimo dell’onorevole Luigi Famiglietti, di tante scuole. Ma è anche necessario fare presto, perché un tale intervento non avrebbe senso ad anno scolastico inoltrato.
Noi, comunque, non demordiamo. Sappiamo che avremo successo, perché abbiamo dalla nostra molti intellettuali e l’opinione pubblica, come il riconoscimento di domani dimostra ampiamente.
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* Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud