Lo spesometro
09.05.2014, Articolo di Filomena Gatta (da “Fuori dalla Rete” – Aprile 2014, Anno VIII, n.2)
E’ di pochi giorni fa la notizia che è stato istituito un nuovo modo di controllare le spese fatte dagli italiani che superano una certa cifra, chiamato “spesometro”. Questo segue di poco un altro controllo, che non è la stessa cosa, ma si avvicina di molto, chiamato “redditometro”.
Questo accertamento fu istituito anch’esso per rilevare come gli italiani, pur dichiarando una determinata cifra ne spendevano poi molto di più.Anche negli anni precedenti si è tentato di fare qualcosa di simile ma con risultati non molto apprezzabili.
Dalle notizie dei “media“ risulta che gli evasori continuano a farla da padroni. Ma come è possibile? Nonostante tanti accertamenti ci sono sempre i soliti furbastri che evadono.
Confesso che in questo mondo di numeri ci capisco ben poco ma queste notizie mi fanno riflettere.
Ci sono stati negli anni scorsi, ma anche adesso, retate su diverse categorie di lavoratori e professionisti come, ad esempio, commercianti, albergatori, ristoratori e anche blitz in note località turistiche (a proposito da un po’ non se ne parla più…forse è colpa della crisi!).
Ma visti i risultati negativi si capisce che non è stato fatto abbastanza o semplicemente si è chiuso un occhio di troppo! Noi cittadini oltre a pagare le tasse dovremo stare un po’ più attenti. E’ nostro primario interesse fare attenzione, quando ci rechiamo nei vari esercizi commerciali, allo scontrino fiscale e se risulta falsato dobbiamo farlo notare all’esercente senza remora o timore alcuno.Attenzione anche negli studi medici specialistici! Queste brave persone a cui affidiamo la nostra salute spesso approfittano della nostra disperazione e “dimenticano” di rilasciarci la ricevuta fiscale. Noi pazienti, pazienti fino all’ultimo, non abbiamo il coraggio di chiederla. Perché?
E’ vergogna? E’ timore?
Dobbiamo avere più coraggio e richiederla perché è un nostro diritto. Non alimentiamo anche questa evasione perché è una delle più vergognose e per la quale, pare, non vi sia molto controllo da parte degli organi preposti.
Ma purtroppo ce ne sono tante ancora che non vengono “scovate“, grandi e piccole.
I grandi evasori sono quelli che fanno notizia, quelli che si conoscono ma non si vuole acciuffarli, quelli che non pagheranno mai il dovuto. I piccoli sono quelli della porta accanto e se proviamo a guardarci attorno li troviamo facilmente.
E noi? Siamo sempre ligi al nostro dovere?
Termino tornando allo spesometro. Sarei ben lieta che servisse a risolvere i problemi fiscali ed educare all’onestà gli italiani che non lo sono, ma permettetemi…ne dubito!