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E’ scontro istituzionale sulla (paventata) chiusura delle seggiovie del Laceno

04.01.2014, Irpinianews, Ottopagine e Il Mattino – Dopo  l’allarme-denuncia della Filt-Cgil di Avellino e Benevento sulla chiusura delle funicolari irpine (Laceno e Montevergine), oggi sui quotidiani provinciali sono intervenuti sull’argomento il sindaco di Bagnoli Irpino Filippo Nigro e il commissario straordinario della Provincia di Avellino Raffaele Coppola.

04.01.2014, Ottopagine

Laceno, è scontro sulla funicolare

“II tavolo delle trattative è ancora aperto e la partita non è ancora chiusa”. Così il sindaco di Bagnoli Irpino Filippo Nigro all’indomani dell’annuncio della Filt Cgil sull’imminente chiusura della funicolare del Lacene. Determinato ad arginare la crisi che si profila per il nuovo anno, Nigro corre ai ripari e garantisce battaglia.

Se confermata infatti, la chiusura della funicolare potrebbe interrompere a breve non solo il flusso turistico della stagione invernale, ma frantumare il progetto ideato dall’amministrazione comunale di costruire intono all’altopiano un polo sciistico regionale.

“Ho avviato una serie di consultazioni sia in Provincia che in Regione per avere conferma di quanto ho appreso dalla stampa, e ho saputo che la Regione avrebbe intenzione di tagliare il servizio pubblico locale non essenziale. Chiarimenti che conto di avere eri|ro mercoledì, quando andrei di persona a Napoli a verificare i fatti”. Dopo una prima fase di consultazione con i vertici provinciali e regionali, Nigro conferma di avere avere avviato una collaborazione con l’azienda concessionaria della funicolare: “Qualora il concessionario abbia notizie dalla Regione sull’interruzione del servizio avrà l’onere di contattarmi, per stabilire una comune linea d’azione” continua.

“Il Comune è interessato in prima linea ad evitare che venga interrotto il servizio, non solo per preservare il flusso turistico della stagione invernale, ma soprattutto per impedire ripercussioni sul lavoro e su tutta la catena di montaggio che ruota intorno alla funicolare”.

La Filt Cgil intanto, aveva puntualizzato che già nel mese di settembre era stato reso noto il taglio delle risorse del piano Acàm, e che in quella occasione il sindacato aveva ostaggiato la scelta, chiamando in causa la Provincia di Avelline per scongiurare l’interruzione di servizi strategici e per giunta altamente specifici al servizio del turismo, come appunto i due impianti di risalita. Con le definizioni del nuovo piano, il servizio verrà ridotto all’osso, con grave danno per le fasce deboli, con aggravio dei costi per pendolari e viaggiatori, soprattutto studenti ed anziani, senza considerare le esternalità derivanti dall’aumento dell’impatto ambientale sul territorio.

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04.01.2014, Il Mattino

Laceno e Montevergine, la Provincia: servono fondi

«II florilegio di accuse serve solo per colpire qualcuno, senza tentare di analizzare il problema per cercare una soluzione. La Provincia, nei limiti consentiti, sta già facendo la sua parte. E lo sta facendo evitando clamori». Il commissario straordinario di Palazzo Caracciolo, Raffaele Coppola, chiarisce la posizione dell’ente rispetto alle critiche relative all’ipotesi di tagliare il contributo alla Funicolare di Montevergine e alle Funivie del Lacene.

«Com’è noto – dichiara Coppola – si tratta di un servizio che non rientra nei trasporti essenziali. E gli uffici regionali competenti sulla materia dei trasporti hanno detto a chiare lettere che non ci sono soldi per supportarli. Bisogna trovarli altrove. La Provincia non è stata a guardare e sta valutando eventuali soluzioni da adottare a stretto giro di tempo».

L’ente di piazza Libertà è intenzionato a contribuire ancora al funzionamento dei due impianti e nelle settimane scorse ha avvertito con una lettera i diretti interessati dei possibili effetti derivanti dai piani regionali, compresa l’ipotesi del taglio delle risorse. Le questioni, comunque, vanno analizzate su due piani separati.

Per quanto riguardale Funivie del Laceno, il commissario Coppola con gli uffici dell’ amministrazione è alla ricerca delle risorse necessarie allo scopo. Ad inizio settimana è prevista una riunione decisiva.

Discorso diverso per la Funicolare di Montevergine. In questo caso, sono necessari interventi strutturali importanti che non competono all’amministrazione provinciale di Avellino. Interventi che richiedono investimenti onerosi (si parla di oltre due milioni di euro), assai difficili da prevedere ora, visto il contesto complicato come quello del settore dei trasporti della Campania. La Provincia, fanno sapere da Palazzo Caracciolo, è pronta a riassegnare un fondo ad hoc quando il servizio tornerà in funzione, al fine di non far venire meno il proprio contributo allo stesso.

«Non ci siamo fatti trovare impreparati. Anzi, ci siamo attrezzati per tempo e siamo vicini al traguardo – aggiunge il commissario Coppola – Resta, però, il rammarico per le facili critiche e per la scarsa attenzione della politica, sia chiaro non tutta, verso i problemi che registrano gli amministratori e il territorio ».

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03.01.2014, Irpinianews

Trasporti in Irpinia, scoppia il caso. Prevista ulteriore riduzione?

Trasporti in Irpinia, croce e delizia. C’è chi accusa, chi si deve difendere. Il nuovo anno non si apre sotto i migliori auspici. La lettera inviata dalla Provincia a fine dicembre all’Air (gestore della linea della funicolare per Montevergine) e alla società Giannoni (gestore degli impianti di risalita Laceno) suona come un campanello d’allarme preoccupante.

L’Ente di Palazzo Caracciolo, infatti a seguito delle direttive impartite dalla Regione Campania ha infatti intimato a non poter più riconoscere il trasporto pubblico locale a questi due sistemi. Nessuna novità in questo senso, visto che anche l’assessore Sergio Vetrella in occasione di un convegno ad Avellino senza mezzi termini, fece capire che con il nuovo anno, una pratica del passato non sarebbe stata più possibile in futuro.

Ed ora cosa ci attende? Più buio di così si muore. Bisognerà mettere sotto la lente di ingradimento l’intero piano provinciale dei trasporti (probabile che alcuni servizi gestiti da EavBus e/o Sita possano passare entro fine mese all’Air, in attesa poi di mettere tutto a gara d’appalto). Le defaillances sono molte, i buchi d’ombra aumentano vertiginosamente anche a seguito del già certo taglio del 25% si potrebbe aggiungere un’ulteriore riduzione del 13%. Una ecatombe per il trasporto pubblico locale in Irpinia, che farebbe allungare ancora di più le distanze in una provincia che può contare solo su trasporto su gomma.

Ma una soluzione, va trovata. E senza giri di parole. Perché nonostante un maggior stanziamento a livello regionale (per il trasporto su gomma), circa 20milioni di euro, ritrovarsi poi anche con i servizi ridotti ancora più, corrisponde ad una beffa. Nel 2014 non è possibile assistere ad uno spettacolo così indecoroso. Perché a pagare sono sempre i cittadini. Intanto però le proteste iniziano a sollevarsi. Meritano un discorso le due gocce che hanno fatto traboccare il vaso. Della utilità turistica della funicolare di Montevergine sappiamo tutti. Ora non parte più neanche il pullman sostitutivo (a seguito della lettera inviata dalla Provincia). A Mercogliano protestano, a buon ragione.

A Laceno, unico vero punto turistico dell’Irpinia si rivivrà a breve lo stesso dramma. Sarà come affossare l’Irpinia per sempre.

E i politici, quelli regionali, coloro che devono difendere un territorio non tanto dal napolicentrismo, ma per garantire servizi minimi di pubblica utilità, cosa fanno? Non pervenuti. La soluzione c’è, basta avere la volontà a praticarla. Ma non bisogna ogni volta attendere il novantesimo, anche perché “Quando non si hanno spalle forti” il risultato della partita è scontato.

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03.01.2014, Ottopagine

Allarme Cgil: chiudono la funicolare del Laceno

Sotto accusa la Provincia e la classe dirigente irpina: «Il piano è stato supinamente accettato a settembre, siamo allo sbando».

Se il 2014 dovrà celebrare la morte della funicolare di  Montevergine, non si esclude che gravi ripercussioni siano previste anche per il Laceno. A lanciare l’allarme ieri sulla chiusura delle funicolari irpine, la Filt-Cgil di Avellino e Benevento, pronta a puntare il dito contro il silenzio assenso adottato dalla Provincia e dalla classe politica irpina a tutti i livelli.

“Il piano Acam di tagli e ridimensionamento presentato a settembre è stato supinamente accettato” si legge nella nota diffusa ieri. “Con queste ulteriori dismissioni si decreta un altro durissimo colpo al sistema dei trasporti pubblici in Provincia di Avellino”.

Un colpo di cui non è stato informato il sindaco di Bagnoli Irpino Filippo Nigro, determinato al contrario, a portare avanti una serrata politica di marketing territoriale che fa del Laceno il suo business core. “Nessuna notizia, nè ufficiosa, nè ufficiale” smorza il sindaco.

Pronta a sollevare la prima nuova vertenza dell’anno, la Filt rende pubblica la posizione della Provincia rispetto all’accaduto. “Il taglio alle risorse decretato dal Piano Acam era stato immediatamente contestato ed osteggiato dalla Cgil di Avellino, al fine di scongiurare l’interruzione di servizi strategici e per giunta altamente specifici al servizio del turismo, come appunto i due impianti di risalita – dichiara il sindacato – incontro che nessuno all’ente Provincia ha mai inteso accordare, confermando l’incapacità nella gestione del comparto dei trasporti pubblici.

Di ciò è sintomatica anche la mancata presentazione del piano triennale del trasporto pubblico, diversamente da quanto già fatto dalle altre province campane”. A detta dei confederati il servizio verrà ridotto all’osso, con gravi conseguenze sull’utenza e sulle fasce deboli, con aggravio di costi e riduzione dei posti di lavoro.

“Mentre la Provincia non ha inteso ascoltare le soluzioni che la Cgil e la Filt Cgil hanno più volte avanzato per scongiurare i tagli programmati, i rappresentanti politici ed istituzionali a tutti i livelli hanno ignorato il problema, compresi gli amministratori dei comuni interessati dalla dismissione di servizi importanti e essenziali. Il risultato – conclude la Filt- si traduce nella negazione del diritto alla mobilità per i cittadini irpini ed un ulteriore arretramento delle condizioni e della qualità della vita”.

In attesa di conoscere i risvolti dell’annuncio, si mette di colpo a repentaglio il grande progetto immaginato dal Comune di Bagnoli sulla stesura del sistema turistico locale e del rilancio dell’altopiano del Laceno come grande attrattore.

                                                                                                       

1 Commento »

  • Lucarchitec scrive:

    Facciamo chiarezza: primo, a Laceno non esiste una funicolare (stampa da due soldi ndr.), bensì 2 seggiovie; secondo, non è che chiude la “funicolare”, semplicemente finora le seggiovie hanno ricevuto sovvenzioni pubbliche perchè ritenute “trasporto pubblico regionale”, alias se tolgono questa sovvenzione, non sarà garantita l’apertura continua come avviene adesso…..ovviamente ciò comporterà sempre a più spese e meno introiti, da qui in poi lo sfascio economico della risorsa lacenese.

    Inutile dire che chi si lamenta “i gestori”, “il comune” e bla bla…dice solo aria.

    In Trentino gli impianti sciistici sono sovvenzionati da alberghi, residence, attività attorno all’impianto, nonchè dal comune e consorzi locali, a cui vanno anche ingenti introiti; a Laceno è tutto al contrario, il comune (inteso come collettività), alberghi, ristoranti e quanto altro ci magnano sopra alle seggiovie, speculando ma dando sempre la colpa agli altri.

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