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Il malcostume del pettegolezzo

04.01.2014, Articolo di Aniello Russo (da “Fuori dalla Rete” – Dicembre 2013, Anno VII, n.6)

Nell’analisi sulle manie dei bagnolesi Alejandro Di Giovanni affonda impietosamente il bisturi nell’animo di tutti noi. Mi auguro che la sua voce non resti isolata; e che dopo il lungo tempo dell’esaltazione dei nostri meriti, che pure ci sono, si passi al riconoscimento delle nostre debolezze. Una sorta di confessione via, affinché tutti, nel prendere coscienza dei danni che esse provocano, ci adoperiamo per rimuoverle.

Del resto il giovane Di Giovanni fa eco ai rilievi che già nel Seicento Giulio Acciano ebbe a rivolgere ai concittadini del suo tempo, tacciandoli di spacconeria (tratto che ci viene dagli Spagnoli), di avidità (vizio ereditato dai Giudei), di chiacchiericcio (difetto non attribuibile ad antenati così lontani), vezzi tutti che con il tempo sono andati peggiorando.

Il nostro poeta satirico si sofferma sul malvezzo dei bagnolesi di spettegolare (murmurà). E così, nell’invitare a Bagnoli il vescovo di Nusco, lo rassicura dicendo che non resterà digiuno di notizie, in quanto il paese vanta la presenza di un certo Cecio Grasso che lo informerà su quanto succede sulla terra, inventandosi la pace e la guerra.

Ah, quanti gazzettieri bivaccano attualmente nella Piazza di Bagnoli!  La madre di tutti i vizi oggi è il pettegolezzo, che è il pane quotidiano degli sfaccendati ameni; sicché a ragione nei paesi vicini ci gratificano con l’epiteto di: ciaciàri. I bagnolesi, quelli discreti e sobri, riprendevano la donna pettegola con una varietà di epiteti: scunnuttùta, gliàgliara, chiazzèra, palluttèra, murmurèra, zénghera, nciucèra, malaléngua, mpaccèra. Al maschile: scunnuttùtu, gliàgliuru, chiazzajuolu

Ieri il pettegolezzo correva sulla bocca delle femmine; oggi è grasso concime del pensiero di non pochi maschi che in Piazza portano a passeggio sulle labbra li cazzi degli altri.

_______________________________________

Il maldicente

***

La mente, preda del torpore,

vegeta al sole distesa sulle panchine

della Piazza, palcoscenico dei frustrati

che innalzano fitti muri di calunnie.

***

Appena scorge uno sventurato

che può nutrire la sua fame,

il malpensante si ridesta dal sopore:

sporge il capo dal baratro d’ombra,

spalanca le fauci

e sibilando emana fetidi fiati.

***

Nella cinta nera dei lecci

il curioso si curva e tende le orecchie

all’ultimo mercante

che offre l’invenduto a basso macello.

***

Ben nutrito il maschio,

banditore di calunnie,

si affretta verso casa.

Guai se rientrasse non sazio:

per esaltare la sua nullità,

che cosa racconterebbe alla moglie

ingorda di novità pruriginose?

                                                                                                       

1 Commento »

  • dr alberto d alessandro scrive:

    Puntuale , come sempre , Aniello Russo che ancora una volta ci partecipa delle Sue vaste e nutrite conoscenze storico-letterarie ; ed io , come sempre , gliene sono molto grato .
    E altrettanto lieto sono delle valutazioni di Alejandro Di Giovanni che “impietosamente” come dice il prof. Russo , AFFONDA IL BISTURI .
    Ciò mi fa ritornare all’articolo dell’amico Pasquale Sturchio , al quale ho già fatto il mio commento , per fare una mia banalissima osservazione ; ma per quanto banale proprio per ciò disconosciuta o misconosciuta dai miei cari bagnolesi , dei quali mi sento concittadino .
    Da quando ho memoria e per quanto sia a mia conoscenza nessun episodio accaduto a Bagnoli è stato esente dal pettegolezzo , dal più banale al più serio o importante .
    Ne potrei citare centinaia !
    Mi rivolgo ai miei coetanei o ai più grandi : ricordano mai una campagna elettorale che non sia stata pervasa dal pettegolezzo o dal chiacchiericcio più banale o più bieco ?
    Persino io stesso ho ascoltato in famiglia i commenti sulla campagna elettorale che vide mio nonno protagonista e contrapposto al nipote !
    Io dico banalità , piccolezze , come dicevano i latini “parva materia “!
    Eppure su tutte queste “parvae materiae” sono stati costruiti castelli di baggianate o peggio di cattiverie e pettegolezzi che hanno falsato o tentato di falsare lo status delle cose , la Verità .
    Ma alla fine mi viene spontanea una valutazione su tutta la materia (parva naturalmente) : i bagnolesi sono stati da sempre precursori del gossip , da una parte , e del puritanesimo più stupido e becero , figlio soprattutto dell’ignoranza , dall’altra .
    Non vuole essere una insulsa critica che lascerebbe il tempo che trova , ma una mera constatazione che , forse , se si tenesse in maggior conto quali e quanti sono i problemi che attanagliano la Società , tante parole inutili non dovrebbero neppure essere pensate , soprattutto da cittadini che hanno alle spalle una storia e una cultura che fa invidia a molti !

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