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Crisi della castanicoltura: il documento dei sindaci irpini

03.12.2013, Il Ciriaco.it

Si è svolto il 30 novembre nel Palazzo comunale di Volturara Irpina il confronto tra primi cittadini promosso dal sindaco Marino Sarno, per affrontare il problema del cinipide della castagna per mettere a punto una forte azione condivisa da tutti, per denunciare la gravità di questa crisi ed i suoi devastanti effetti, nonché chiedere con urgenza misure compensative e a sostegno della nostra economia e delle comunità locali.

Un confronto produttivo conlcusosi con la stesura di un documento che chiede: sostegno finanziario all’agricoltura da attingere dai Fondi europei, rimodulazione della legge 42/82 per contributi economici agli agricoltori e un appello al mondo della ricerca per individuare strumenti e metodologie più incisive per la lotta al cinipe.

Un documento da portare all’approvazione dei rispettivi consigli comunali, prima di inoltrarlo a tutte le istituzioni e autorità competenti, a livello regionale e nazionale.

Nel corso dell’affollata assemblea, che si è protratta per circa 4 ore, alla presenza di numerosi esponenti dei centri della provincia di Avellino, quali, tra gli altri, Serino, Chiusano S. Domenico, Salza Irpina, Sorbo Serpico, Castelvetere sul Calore, S. Potito Ultra, Solofra e Bagnoli Irpino, sono stati analizzati i diversi aspetti della grave crisi che quest’anno ha azzerato il raccolto delle castagne, prodotto irpino per eccellenza, con gravi ripercussioni su 15mila aziende e ditte individuali.

Dopo un ampio confronto, sono stati elaborati i punti qualificanti del documento, che adesso passa all’approvazione di tutti i Consigli comunali della provincia di Avellino, l’urgenza di un sostegno economico diretto all’agricoltura da attingere attraverso i fondi europei; l’individuazione e il conteggio economico dei danni diretti e indiretti al comparto, per la quantificazione di una forma di ristoro e sostegno economico, così come avviene in Italia nelle aree di crisi industriale; attivare fondi anche dalla Protezione civile per sostenere la pulizia di castagneti incolto, evitando in tal modo l’aggravio di spese a carico dello Stato che potrebbero derivare dal dissesto idrogeologico, un impulso al mondo scientifico, universitario e della ricerca, per individuare strumenti e modalità più incisive nella lotta al cinipide; infine la rimodulazione della legge 42/82, per estendere i contributi finanziari anche ai proprietari dei fondi castanicoli, e non solo alle imprese.

                                                                                                       

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