Alejandro Di Giovanni: Bagnoli non è solo la “sagra”
17.11.2013, Il Corriere
Le difficoltà del settore castanicolo e della sua economia, sono uno dei temi più discussi, in questo autunno, a Bagnoli Irpino ed in tutta l’Alta Valle del Calore. Ad intervenire è il bagnolese doc Alejandro Di Giovanni che parla delle difficoltà che si stanno vivendo in queste settimane rispetto agli anni precedenti.
“Di quest’ottobre così mite e misero di frutti – commenta Di Giovanni – ricorderemo soprattutto la sagra, e le tasche piene come atto concreto di questa felicità. L’ economia locale, e non solo, è stata messa in ginocchio dall’ incedere deciso del parassita maledetto, una tragedia immane. Ma poi mi sovviene un detto stupido degli anziani, secondo il quale Dio si vendica per la cattiveria delle persone, responsabili quindi del disastro, meritato per la condotta non propriamente lodevole.
In un paese dove sfugge qualsiasi logica, si pensa solo a fare soldi per un breve periodo per poi ripiombare in letargo per occuparsi del riflesso della loro immagine pubblica. Nel mese di ottobre, il castagneto è diventato un luogo spettrale, un tempo era un carosello di automezzi che scorazzavano e di persone che si incontravano, di risate, urla e berci, di suoni soliti quali tonfi di castagne nei secchi o di sacchi rotolanti, di musiche o telecronache all’aperto delle partite della domenica, di pranzi all’aperto e odori intensi dell’autunno, dei ripari dagli scrosci di un temporale in un essiccatoio intorno ad un fuoco scoppiettante con una manciata di caldarroste sul fuoco, e la speranza che la pioggia duri abbastanza per riposarci ancora un po’.
Tutti si fermano alle perdite economiche, e nessuno alle emozioni dissipate: queste vengono soddisfatte però dopo un affare come la sagra, tutti sorridenti e più ricchi, e in realtà sempre più miseri e ciechi. Tutti eroi solitari di un weekend per un pugno di euro».