Alture – Eventi in Hirpinia luglio 2010, Concerto all’alba del 18 luglio a Laceno
Notizia – 16.07.2010
Alture – Eventi in Hirpinia luglio 2010
Il progetto programmato e realizzato da AMT, HARC, HYPOKRITES, con Irpinia Turismo
Nell’ambito del programma “Alture-Eventi in Hirpinia” segnaliamo il concerto FLAUTO SOLO di Andrea Coccomori, del 18 luglio a Laceno quota 1.100 slm all’alba, dalle 6,00 alle 7,00 circa.
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Le ragioni di un’iniziativa
Fuori dalla scena urbana, al cospetto di panorami irpini di superba eppur dimenticata bellezza, quattro incontri d’arte rievocano il ritmo, oggi tradito, della dinamica uomo-terra, iniziano al denudamento dell’espressione creativa, orientano la percezione al passato della liturgia pantomimica, al rito della trascendenza visionaria, allo stupore della prima osservazione cosmica: Alture si fa palcoscenico di linguaggi artistici in spazi naturali.
In una quotidianità sovra-teatrale in cui cittadini-attori abitano un mondo-teatro, edonista e personificazione di un’illusionistica finzione, la cultura ha l’obbligo di riportare all’essenza con un accadimento autentico, di procurare uno shock psico-sensoriale che scuota da una dilagante allucinazione indotta; in una meccanica alterata, in cui piromani esistenziali consumano vuotamente il proprio presente, la creazione artistica deve sperimentarsi in un avvenimento altamente percettivo, più fertile al sentire che al subire emotivo; il teatro deve farsi tempo passato-futuro, proiezione contaminata di memoria e innovazione; la ricerca è prima-dopo, e se l’intuizione del futuro sarà riuscita, allora avrà portato ad un’acquisizione cognitiva di conoscenza plurale.
Le pietre stratificate del sito archeologico di Conza della Campania, il lago estatico del Laceno, il grano del campo di Cairano e infine la volta cosmica del cielo di Verteglia: quattro materiali e quattro piani della stratificazione storico-geologica. Quattro prospettive a diverse quote altimetriche: lo scavo, il campo pianeggiante, l’altopiano e la cima di un’altura rivissuta nella sua profondità che si è fatta altezza, quasi a voler recuperare la doppia radice latina di altus, il profondo e il vecchio, l’abisso e la sommità di ciò che è divenuto adulto.
Tentativo civile di mobilitazione, Alture mette in una posizione di ascolto aperto, in un modo di vedere le cose forse dimenticato o forse nuovo che attiva la fantasia e la coscienza, quasi per evaporazione. E lo spettatore, il destinatario definitivo, è convocato ad esserci.
Enzo Marangelo, Direttore Artistico