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La storia bandita

30.10.2012, Articolo di Ernesto Dell’Angelo

Ho avuto modo, su invito di alcuni amici che vi prendono parte, di assistere in una calda serata di agosto ad uno spettacolo, anzi precisamente ad un cinespettacolo, di carattere culturale, che aveva come tema la storia del brigante Crocco. La manifestazione in questione intitolata “La storia bandita” si tiene ogni anno nel Parco Naturale della Grancia nel comune di Brindisi Di Montagna in provincia di Potenza, in una sorta di anfiteatro naturale ove sullo sfondo si staglia quasi aggrappato alla roccia, il castello svevo di Brindisi di Montagna.

Lo spettacolo narra delle vicende del Brigante Carmine Donatelli Crocco assurto agli onori della cronaca del tempo per avere sfidato il regio potere dei Savoia all’indomani dell’unità d’Italia , alla testa di un esercito di diseredati e senza patria, finito, dopo avere messo a ferro e fuoco mezza Basilicata, miseramente a vivere i suoi ultimi giorni nelle patrie galere . Immaginavo di dover assistere alla solita “recita scolastica” con qualche figurante in costume d’epoca che magari con orologio al polso goffamente scimmiottava, con spregio del senso del ridicolo,la figura del leggendario brigante lucano. Con mio grande stupore ho dovuto constatare di avere assistito ad uno spettacolo dove nulla era lasciato all’improvvisazione. L’acustica eccellente magnificava le musiche originali alcune delle quali composte appositamente dal compianto Lucio Dalla, la voce narrante fuori campo potente e graffiante di Michele Placido ad evocare l’inevitabile sorte dei perdenti meridionali, le scenografie con la riproduzione di ologrammi ed effetti speciali a cura di Carlo Rambaldi, trecento tra ballerini e figuranti perfettamente abbigliati in costumi d’epoca, la media di circa 1500 spettatori a sera per tre repliche la settimana per tutto il mese di agosto e metà settembre, il tutto con il patrocinio del comune di Brindisi Di Montagna, ed il contributo della locale Comunità Montana nonché della regione Basilicata. Due ore e mezza di spettacolo che ti rapisce, ti esalta e a tratti ti commuove.

Pur grato alla terra lucana ed alla sua gente per avermi”adottato”( visto che ci vivo), non posso fare a meno però di riscontrare che il livello di sviluppo e di risorse a loro disposizione non è certo migliore del nostro (parlo della mia regione Campania e della mia Irpina), anzi. Per il lavoro che faccio di paesi lucani ne ho visitato molti, e credetemi, pur ribadendo la mia gratitudine e senza intento denigratorio, Bagnoli Irpino non ha nulla da invidiare loro, anzi . Eppure loro hanno saputo coniugare sapori e cultura, appagare la fame di “pancia” del turista con le varie sagre,e la fame di cultura e spettacolo con eventi che ho sopra descritto. Con questo non dico che anche Bagnoli debba avventurarsi da solo in manifestazioni costose come questa,vale ricordare che in Italia è quasi unica nel suo genere, ma sicuramente avere l’ambizione di osare.

Ho seguito con interesse la diatriba o meglio il contenzioso instauratosi tra il comune di Bagnoli e il Circolo Culturale ImmaginAzione per la questione del “LACENO D’ORO e bene ha fatto il comune a rivendicarne un pezzo di paternità nonostante sia poi finita con una sentenza del tribunale ad esso sfavorevole. Questo però lascia ben sperare perché la pervicacia e la risolutezza con la quale il comune intende proseguire nella sua battaglia per il recupero di questa ambita manifestazione sul proprio territorio, e indicativo di una rinnovata consapevolezza che attraverso eventi come questo Bagnoli si inserirebbe nell’itinerario artistico culturale del meridione. Come, restando nel solco della rassegna cinematografica, il festival del cortometraggio “Bagnoli In Corto” a cura del Forum Giovani di Bagnoli Irpino, al quale va il mio plauso, pregevole iniziativa che radica in me il convincimento che il nostro paese possa darsi una particolare connotazione, quella di un centro votato alla cultura ove le sue bellezze architettoniche e naturalistiche facciano da sfondo a manifestazioni cinematografiche e teatrali (le strutture ci sono).

Un anonimo e sperduto paese di poco più di mille anime, situato sulle pendici delle dolomiti Lucane ha osato, ottenendo riconoscimenti e attestazioni di merito da vari circoli culturali di tutta l’Italia per la sua “Storia Bandita”.

Brindisi Di Montagna docet.

                                                                                                       

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