Truffa: vendevano tartufi falsi come veri e pregiati
25.10.2012, La notizia (da Il Resto del Carlino del 19 giugno 2012)
Il titolare di una ditta di Pistoia importava clandestinamente in Italia tartufi di nessun valore, vendendoli poi a tre ditte, nelle province di Bologna, Pesaro e Urbino, che li lavoravano con oli e aromi sintetici dal caratteristico odore, vendendoli successivamente come tartufi bianchetto, il cui valore di mercato oscilla tra i 180 e i 700 euro al kg.
La frode è stata scoperta dai carabinieri del Nas di Bologna, che hanno denunciato i 4 titolari delle aziende coinvolte nella truffa per frode in commercio, vendita di prodotti alimentari non genuini e violazione della normativa quadro sui tartufi, e sequestrato oltre 300 kg di tartufo, in parte gia’ confezionato e destinato al mercato estero (Brasile).
Nel corso delle indagini i carabinieri del Nas di Bologna, in collaborazione con i colleghi dei Nuclei di Ancona e Firenze, hanno effettuato 8 ispezioni presso esercizi di ristorazione e perquisizionipresso le 4 aziende responsabili della frode, ponendo i sigilli a due depositi clandestini di alimenti del valore complessivo di circa 700mila euro, ed elevando sanzioni amministrative per un totale di 13mila euro.
I prodotti sequestrati sono stati sottoposti alla analisi di laboratorio da parte della Facolta’ di Agrariadipartimento di protezione e valorizzazione agroalimentare-dell’Universita’ ‘Alma Mater’ di Bologna, che ha confermato l’appartenenza del tartufo in questione alla specie molto comune e di nessun pregio detta ‘tuber oligospermum’, una tipologia di tubero di provenienza nordafricana la cui vendita e’ vietata in Italia.