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Battaglia pro poeti del Sud: aderisce anche Giuseppe Vassallo

18.10.2012, La notizia

Anche il Segretario generale della FLC CGIL Campania Giuseppe Vassallo ha aderito all’iniziativa del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud di richiesta di revisione delle “Indicazioni nazionali” (DM 211/10), che accompagnano il riordino dei Licei (DPR 89/10), ed in cui, a proposito del Novecento pieno, non sono citati autori a Sud di Roma.

Dunque, l’iniziativa di Paolo Saggese, Giuseppe Iuliano, Alessandro Di Napoli, Salvatore Salvatore, Alfonso Nannariello, Luciano Arciuolo e degli altri componenti del Centro ha incontrato una nuova importante adesione, dopo quelle di Alberto Asor Rosa, Alessandro Quasimodo, Gerardo Bianco, Peppino Liuccio, Ugo Piscopo, Giuseppe Panella, Francesco D’Episcopo, Pino Aprile (con il libro “Giù al Sud”, Piemme edizioni), e dopo le interrogazioni parlamentari e al Senato degli ultimi mesi, le adesioni ufficiali della Regione Campania (su proposta del Consigliere Rosetta D’Amelio), della Regione Calabria, della Regione Basilicata, della provincia di Avellino (su proposta del Consigliere Franco Di Cecilia), dell’Amministrazione comunale di Bagnoli Irpino (su proposta dell’Assessore Luciano Arciuolo), della GCIL di Avellino nella persona di Vincenzo Petruzziello, della FLC CGIL di Avellino nelle persone di Paaquale Petrazzuolo e Gerardo Pandolfelli, del responsabile dell’Archivio storico Gianni Marino, di cinquanta scuole del Sud.

In particolare, nella Lettera il Segretario Vassallo ha scritto:

“Aderisco con convinzione all’appello lanciato dal Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud in difesa della letteratura del Mezzogiorno d’Italia.

Il lavoro di letterati quali Quasimodo, Gatto e Scotellaro (ma sono solo una piccola parte) ha riscattato il Sud d’Italia e, soprattutto, ha fortemente contribuito a costruire una cultura nazionale, che, per essere veramente tale, deve essere l’insieme delle tante diversità delle nostre terre.

In un periodo dove pare che gli egoismi territoriali siano sempre più forti, bandire dai banchi di scuola i poeti del Sud è una operazione che, oltre che ferire la cultura nazionale non riconoscendo il ruolo decisivo di quella meridionale, rischia, indipendentemente dalla volontà, di alimentare le divisioni, proprio l’opposto del ruolo che ha avuto da sempre la cultura, che unisce, non allontana.

Continuate nella vostra meritevolissima battaglia.

Giuseppe Vassallo – Segretario generale FLC CGIL Campania”.

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Dunque, molto importanti le parole del Segretario Vassallo, anche perché rappresenta il più importante sindacato della Scuola, che ha in tal modo condiviso con viva convinzione la battaglia del Centro: un altro tassello si aggiunge in attesa di una risposta dal Ministero.

Pertanto, il Centro di Documentazione ringrazia il Segretario Vassallo, che speriamo possa far condividere dal livello nazionale questa nostra iniziativa.

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19.10.2012, Il Mattino (di Paolo Saggese)

La giusta causa a difesa degli autori meridionali

L arichiestadirevisionedelle Indicazioni nazionali (ufficializzate con il decreto ministeri al e 211 del7 ottobre 2010), che accompagnanoilriordinodeiLicei, è un’iniziativa che il Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud porta avanti ormai da due anni. A quei giorni, infatti, risalgono i primi interventi militanti, che chi scrive, insieme a Peppino Iuliano, ad Alessandro Di Napoli, ad Alfonso Nannariello, a Salvatore Salvatore, a Luciano Arciuolo, ha dedicato a un aspetto, che non ci è sembrato irrilevante persino per il futuro della scuola italiana.Nel documento ministeriale, infatti, a proposito della Letteratura italiana del Novecento pieno, si citano, ·a mo’ di esempio, 17 autori tra poeti e scrittori, nessuno dei quali nati a Sud di Roma: persino Quasimodo, Scotellaro, Gatto, Sciascia, Vittorini, per citare i più noti, non sono sembrati degni di menzione. Certo, come poi ha ribadito il Ministero, le Indicazioni nazionali non sono prescrittive, eppure indicano- possiamo aggiungere- una traccia, cui i libri di testo e gli stessi docenti in genere si attengono, proponendo in tal modo una Visione non completa del panorama culturale italiano del secolo breve.

Del resto, proprio il Decreto del presidente della Repubblica numero 89 del 2010 prevede, all’articolo 12, comma 2, il periodico aggiornamento delle Indicazioni nazionali «in relazione agli sviluppi culturali emergenti nonché alle esigenze espresse dalle università, dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e dal mondo del lavoro e delle professioni». In effetti, in questi due anni si sono espressi a favore di questa iniziativa intellettuali di rilievo nazionale, tra cui Alberto Asor Rosa, Gerardo Bianco, Alessandro Quasimodo, Ugo Piscopo, Francesco D’Episcopo, Peppino Liuccio.

Poi tre Regioni meridionali – Campania, Calabria, Basilicata -, la Provincia di Avelline, circa 50 Istituti scolastici, nonché numerosi opinionisti su testate prestigiose e autorevoli, la Pie Cgil di Avelline nelle persone di Pasquale Petrazzuolo e Gerardo Pandolfelli, Gianni Marino, responsabile dell’Archivio storico della Cgil di Avelline, Vincenzo Petruzziello, Segretario generale della Cgil della provincia e da ultimo Giuseppe Vassallo, Segretario Regionale Pie Cgil della Campania. Inoltre, la richiesta di revisione è stata oggetto di tre interpellanze parlamentari – due alla Camera, a firma degli onorevoli Giovani Burtone (Pd) e Grimaldi (Grande Sud), una al Senato, firmata da Vincenzo Vita (Pd) – e di una risposta del sottosegretario all’Istruzione, all’Università e alla Ricerca Marco Rossi-Doria (5 giugno scorso), che dichiarò che stava seguendo «con attenzione» il problema da noi sollevato. Ieri, Rossi-Doria ha ribadito a «II Mattino», la fondatezza della nostra battaglia, pur chiarendo che la re – visione delle Indicazioni nazionali per i Licei non è di sua stretta competenza, e ha auspicato «che ci siano correttivi importanti appena possibile». Di questo, siamo profondamente grati a Marco Rossi- Doria, figura illustre di intellettuale, esempio di grande impegno etico e civile, che ha dato e darà un contributo straordinario alla Scuola italiana. Noi, dal nostro canto, ribadiamo comunque la necessità che si faccia in fretta, prima della fine della legislatura: altrimenti, il Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud sarà dovrà riprendere dall’inizio la battaglia, richiedere nuove interpellanze, nuove adesioni da parte delle Regioni e degli Istituti scolastici. D’altra parte, siamo consapevoli delle gravi difficoltà in cui versa la Scuola italiana, delle emergenze, che, anche a causa della crisi finanziaria di questi anni, si susseguono quasi senza sosta, del fermento, che alcune decisioni anche dell’attuale governo causeranno tra i docenti e il personale del Ministero nel suo complesso. Eppure, anche la questione di una rinnovata coesione nazionale, che sia capace di passare attraverso l’unità culturale, none, anostro avviso, di poco conto. Occorre chiarire, insomma, con equilibrio che l’aggiunta di alcuni autori significativi della nostra storia letteraria recente nati a Sud di Roma non è semplicemente un atto formale, che serve a smorzare polemiche, ma un atto sostanziale, che consiste nel riconoscimento esplicito di dignità e di voce a un’Italia talvolta ritenuta minore. Probabilmente, non era questa l’intenzione della cabina di regia e della Commissione di esperti, che ha elaborato le Indicazioni nazionali, e tuttavia, nella sostanza, l’elenco appare troppo evidentemente unidirezionale. Si tratta – ci sembra – di una lettura ovvia e scontata. Come è scontato che è interesse di qualsiasi Liceo italiano indirizzare i propri allievi non solo allo studio di grandi autori come Pavese, Primo Levi, Calvino, Montale, Ungaretti, ma anche di scrittori e poeti quali Sciascia, Vittori – ni, Quasimodo, Scotellaro, Gatto, Tomasi di Lampedusa, Silone, Bodini, Sinisgalli, Jovine, Alvaro, Rea. Il nostro, perciò, vuole essere un contributo al miglioramento della Scuola italiana, anche partendo dalle Indicazioni nazionali. Convinti di ciò, ringraziamo per il sostegno autorevole Marco Rossi-Doria, nei confronti del quale nutriamo profonda stima, condivisione ideale ed ammirazione.

 

                                                                                                       

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