L’eterna querelle interna al Popolo della Libertà
di Giulio Tammaro
(Articolo tratto da “Fuori della Rete” 06/2010 – Pubblicato sul sito di “Palazzo Tenta 39″ di Bagnoli Irpino il 23.06.2010)
Un antico proverbio recita: “ i panni sporchi si lavano in famiglia”. Nel Pdl bagnolese gli stracci sono volati da tempo e la querelle interna al partito è ormai di dominio pubblico. L’ultimo atto in ordine cronologico è l’articolo a firma Domenico Nigro, ex coordinatore cittadino, apparso su “Fuori dalla Rete”, il giornalino del circolo Palazzo Tenta 39.
Nella sua “requisitoria” l’ex coordinatore esprime alcune considerazioni oserei dire innegabili. Non si può certo negare che il Pdl in circa dieci mesi abbia perso la bellezza di 180 voti, passando da primo a terzo partito in paese, come non si può negare che non vi è stata campagna elettorale e che oggi il partito sembra un corpo estraneo all’elettorato di centrodestra.
E pensare che tutto era iniziato sotto i migliori auspici. La fase preliminare ricca di incontri, una massiccia partecipazione di elettori e simpatizzanti, il tesseramento con circa 70 iscritti, l’autoregolamentazione, il primo coordinamento provvisorio democraticamente eletto dagli iscritti. Seguiva poi la campagna elettorale per le elezioni provinciali, i vari incontri e comizi con i candidati, il paese invaso di manifesti e volantini. Infine i tanti progetti in cantiere che il coordinamento aveva in programma per il post- elezioni. Tante erano le tematiche da trattare e diverse le campagne di sensibilizzazione da realizzare su problematiche molto spesso trascurate.
In qualità di responsabile del coordinamento giovanile, avevo intenzione inoltre di organizzare incontri periodici soltanto con i giovani tesserati e provare a realizzare un giornalino il quale trattasse specificamente di temi, idee e problematiche “gradite” ai giovani. Insomma le buone intenzioni c’erano tutte e qualcosa si stava provando concretizzare, l’impegno profuso anche se da poche persone era evidente a tutti, si provava a compattare una realtà composta da tante anime eterogenee fra loro e al tempo stesso a lanciare un messaggio politico alla comunità bagnolese.
Il finale di questa storia lo sappiamo tutti, prima la scissione in due gruppi e poi il nuovo coordinatore cittadino nominato dai vertici provinciali del partito.
E dire che potevamo essere ricordati come dei pionieri, essendo stati uno dei primi comuni in Italia ad aver eletto il coordinamento provvisorio a solo un mese di distanza dal congresso nazionale che ha sancito la fusione tra FI e AN, anticipando anche i vertici provinciali.
Attualmente però una delle “anime” del partito, quella che aveva contribuito al successo elettorale dello scorso anno, viene sistematicamente estromessa, e la querelle finiani – berlusconiani come si può costatare non c’entra assolutamente niente. Il nocciolo della questione è il modo di intendere la politica e il partito. Le due fazioni si differenziano sostanzialmente in questo. Chi oggi è fuori, chiede che il Pdl sia costruito, radicato sul territorio, chiede un partito che si occupi dei problemi di Bagnoli e della sua gente, un partito che faccia propaganda, che sia super-partes all’attuale scenario politico cittadino e che non sia condizionato o trainato da altri soggetti politici. L’attuale gruppo dirigente nelle intenzioni concorda con ciò che è appena stato scritto ma nella realtà non attua l’idea sviluppata e si limita a essere trainato da soggetti politici esterni al partito. Eppure le occasioni non sono mancate, la campagna elettorale per le regionali, dove occorreva lanciare un messaggio politico agli elettori, il consiglio comunale aperto alla cittadinanza sul tema delle quote di carbonio e la gestione dei boschi, dove bisognava studiare attentamente il capitolato e esprimere la propria idea in merito e se necessario proporre degli interrogativi alla maggioranza consiliare. Non capisco perché questo non sia stato fatto e invece si è pensato ad organizzare incontri con altre formazioni politiche, mi domando per discutere di cosa? Di come impostare un’opposizione comune all’attuale amministrazione? O qualcos’altro?
La situazione attuale è questa e uscire dall’impasse è oggettivamente difficile anche se ci sono diverse opzioni:
La prima è quella di attendere la convocazione del congresso nazionale il quale avrà il compito di stilare il nuovo statuto e successivamente convocare i congressi locali e provare in quella sede, democraticamente, ad esprimere tutti i dubbi e le perplessità maturate in questi mesi, chiedendo con fermezza un cambio di rotta.
La seconda opzione è quella di esprimere il proprio dissenso presso i vertici provinciali e regionali, nella speranza che intervengano ponendo fine a questa assurda situazione, facendo magari da pacieri e cercando una soluzione condivisa al problema;
la terza opzione è quella di scindere definitivamente i due gruppi, e ognuno per la sua strada, poi sarà l’elettore a decidere chi premiare. È la soluzione più drastica e porterebbe sicuramente scompiglio nell’elettorato il quale non concepirebbe due sezioni dello stesso partito in una piccola comunità come Bagnoli, soprattutto in un momento storico dove viene premiata l’unità politica.
Le vicende del passato non hanno insegnato niente e testardamente si continuano a fare gli stessi errori per la gioia delle altre formazioni politiche presenti sul territorio le quali attingono al nostro serbatoio elettorale. Per verificare quello che ho appena riportato occorre semplicemente fare un’attenta analisi del voto dell’ultima tornata elettorale. Se davvero l’obiettivo primario è, come afferma l’ex coordinatore, per qualcuno, vincere le prossime elezioni amministrative, credo sia arrivato il momento di iniziare a costruire il Pdl, altrimenti al momento delle consultazioni più che andare a discutere di programmi e idee, di “candidati” e di “coalizioni”, ci si potrà al massimo andare ad “questuare” qualcosa nella speranza che qualcuno abbia pietà di noi!
P.S. Riguardo al manifesto inerente alla gestione dei boschi, apparso in paese la scorsa settimana in cui si può scorgere tra le altre anche la firma: sez. Pdl Bagnoli, mi preme sottolineare che quelle righe non rappresentano tutto il Pdl Bagnolese ma solo una parte del partito, ricordo inoltre che a oggi vi è soltanto un coordinatore ed un vice ma non esistono direttivi ne tanto meno sono state aperte le iscrizioni al partito e che quel manifesto pertanto non è stato sottoposto al vaglio di un direttivo o di un’assemblea, (quante volte è stata invocata l’assemblea anche per decidere la scelta della sede!), o se anche lo fosse, non siamo stati invitati!