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Descrizione caricaturale dei Comuni della provincia di Avellino

14.09.2012, L’altra enciclopedia (da “www.nonciclopedia.com“)

Nonciclopedia è un’enciclopedia online liberamente modificabile, collaborativa e gratuita, parodia di Wikipedia. Affronta tutti gli argomenti in modo umoristico e parodistico ed ha oltre 50 omologhe straniere.  Ecco come su questo sito web vengono descritti in maniera caricaturale alcuni dei 119 paesi della provincia di Avellino (definita “inutile e squallida provincia“); tra questi il Comune di Bagnoli Irpino …

  • Ariano Irpino: monte scosceso ai confini con il Mozambico. Ha il primato di essere la città con l’estensione territoriale più grande d’Italia dopo Milano. Altro grande orgoglio per gli arianesi è la speciale presenza della stazione, dotata di ben un binario, che la collega con le più grandi città del Giappone, in particolare Bolzano e Verona. Ariano è divisa in tre grandi zone: Martiri, Piazza/Pasteni, Cardito. Le relative compagini sono in lotta fra loro, più o meno come le gang di Grand Theft Auto. I luoghi più frequentati sono due: la onnipotente Saletta ai Pasteni, dove tutto è possibile, e la discoteca Nitros, dove le varie gang se le danno di santa ragione ogni sabato sera. Il tipico arianese è il classico arianese: si dà tante arie e per di più fritte ma non conclude un cazzo. Scroccone fino alla morte, vive di agricoltura nonchè di allevamento di mufloni, cinghiali e capricorni.
  • Atripalda: capitale irpina dell’umidità a due passi dal capoluogo. Nota per essere attraversata dal fiume Sabato, il cui nome deriva dal fatto che gli abitanti sogliono buttarvicisi a capofitto nel giorno che precede la domenica; di solito questo accade tramite l’invito di un altro abitante (Ma ‘ùttiti p’o ciumo!). Grazie ai giovani atripaldesi, aziende come la Ceres e il Gruppo Campari hanno la certezza di chiudere il bilancio in attivo.
  • Avella: territorio di cerniera tra la provincia più inutile del monte e Munnezzopoli. Si narra che Hitler volesse farne il suo bidet personale da bombardare prima di ogni guerra. Gli abitanti hanno quindi una propensione naturale all’arte bellica e sono maestri nell’arte di creare enormi palle di feci. Gli autoctoni crescono in branchi di stercorari.
  • Bagnoli Irpino: paesotto i cui abitanti sono personaggi alti un metro e mezzo dai lineamenti caprini, composti di tartufo nero. Il passatempo preferito dei bagnolesi è organizzare imboscate ai danni di ignari passanti.
  • Baronia: questa zona, che include diversi paesi, prende il nome dal noto stabilimento industriale “Pasta Baronia”, fondato e diretto da Silvio Berlusconi. C’è il paese a forma di fusillo chiamato “Castel Baronia”, il paese a forma di tortellino ripieno chiamato “Flumeri”, il paese a forma di pennetta chiamato “Vallesaccarda” ,il paese a forma di rigatone chiamato “Trevico”,quello a forma di raviolo chiamato “Vallata” e così via. Un’eccezione è Scampitella dove sono gli abitanti a essere a forma di spaghetti, mentre il paese visto dall’alto su un aereo Alitalia assume le sembianze di un piatto di scampi cotti in padella, da cui deriva appunto il nome (Scamp=scampi Pitella=padella). Purtroppo non esiste un paese con tutte le abitanti a forma di gnocchi.
  • Bisaccia: piccolo paese detto volgarmente “Vesazza” a causa della popolazione che beve e mangia di continuo e non si abbotta mai. È anche la capitale dell’Arminia d’Oriente, etimologicamente derivata dal suo fondatore Franco Al Arminejad , famoso mullah islamico, inventore del “nuovo cammino verso la Jihad” e della “cazzeggiologia”. È ritenuto anche il centro capoluogo dei finti alternativi di sinistra. Da notare la chiesa a forma di astronave in cemento armato grezzo che si dice possa essere la navicella spaziale di una colonia di “cazzeggiologi” che ha fondato la città nel 3000 a.C.
  • Cairano: Questo paese è fornito di una rupe da cui i suoi abitanti si gettano volentieri per passare a miglior vita, infatti attualmente ne sono rimasti solo duecento. Il sindaco vive a Lioni e ha lasciato nel suo ufficio uno spaventapasseri che gli abitanti del luogo ingenui scambiano per il sindaco in carne ed ossa.
  • Calitri: molto noto per la tamarraggine dei suoi abitanti e per il loro squallido e viscido dialetto. I calitrani chiamano la pasta col nome di “cannazze” e il sugo col nome di “kuta kuta”. Sono al secondo posto nella classifica mondiale degli alcolizzati dopo Sant’Andrea di Conza.
  • Caposele: paese del famoso centro commerciale di San Gerardo, dove si può acquistare dai santini fino alle indulgenze, inoltre si possono acquistare un vasto assortimento di statue da San Gerardo a Padre Pio. L’unico sport praticato dagli indigeni è giocare a carte bestemmiando dalle 15 fino a notte inoltrata bevendo birra. Unico paese al mondo ad avere una pista ciclabile di otto metri. È anche la sorgente del fiume Sele, fiume colpevole di aver creato l’omonima valle.
  • Castelfranci: si narra che fu lì che Gesù Cristo si chiese “Padre, perché mi hai abbandonato?”.
  • Cesinali: piccolo paese vicino al capoluogo che si distingueva per la presenza di un cannone della seconda guerra mondiale che veniva fumato a turno dai giovani locali. Dal nome dialettale di questo piang ridente borgo deriva la famosa imprecazione «Mannaggia Gisinali!».
  • Conza della Campania: detta anche simpaticamente Conza della Cambogia, offre un paesaggio del tipo post-nucleare che le è valso il gemellaggio con Chernobyl. I suoi abitanti sono infatti invisibili.
  • Fontanarosa: il famoso paese delle tre P che in origine stavano a significare paglia, pietra e presepe e che successivamente sono diventate pastori, pecore e prostitute. Gli abitanti del luogo (i cacallerti) sono famosi per essere i più alcolizzati della Terronia centro-settentrionale e per aver registrato nell’anno 7529 a.C. il più alto numero di malati mentali di sempre.
  • Frigento: paese noto per la sua altezza e per il massiccio girovagare di tamarri. Il toponimo deriva dall’inglese free (“libero”) e gents (“gabinetto degli uomini”) perché tutte le strade del paese finiscono in fondo a destra.
  • Gesualdo : paese di invasati, fanatici, affaristi e malati di mente. Il fondatore del paese era un signorotto di Napoli, famoso uxoricida psicopatico vissuto nel diciassettesimo secolo e ricordato per aver spaccato i coglioni con i suoi inutili madrigali.
  • Greci: il classico paese disperso nel fottuto nulla, per dirla come Carl Johnson. Si narra che nel 15° secolo degli albanesi abbiano colonizzato questo paese, provocando la furia omicida di Bossi. Greci è l’unico paese albanofono della Campania, per questo quando due grecesi parlano gli altri inorridiscono: albanofono, infatti, significa “non si capisce un cazzo”. Questo paese ha 700 abitanti, di cui 666 ultraottantenni, 30 ultrasettantenni e 4 adolescenti.
    Ad agosto c’è la festa patronale, durante la quale viene celebrato San Bartolomeo, saldamente al primo posto nella classifica dei santi più bestemmiati d’Irpinia.
  • Grottaminarda: ridente cittadina che confina al nord con il casello dell’autostrada, a sud con vari monti inutili quali Passo di Mirabella e Gesualdo, al centro con la fermata del pulmann della “Marozzi”. Grottaminarda possiede una splendida piazza esteticamente sublime, pari ai peli pubici delle signore grasse nel pubblico di “Uomini e Donne” sistemati in acconciatura anni ottanta. Il suo disegnatore, l’ingegner Cane, ha infatti dichiarato che per la progettazione di questo capolavoro aveva in mente di riprodurre le tragiche e neoclassiche atmosfere della flora intestinale di Alessia Marcuzzi. I grottesi si dedicano a molti passatempi costruttivi: passeggiando per le sue strade si notano vecchi davanti al bar, bambini davanti al bar, giovani davanti al bar, giovani in rissa, famiglie in rissa, ragazzini in rissa e cosi via, è stata rinominata per questo la “Scampia” avellinese. Grande è l’amore fraterno che lega gli abitanti di Grottaminarda a quelli di Ariano Irpino, dimostrato quotidianamente a suon di legnate.
  • Lacedonia: chiamato in dialetto “Cirogna”, che potrebbe derivare da “cicogna” o, più probabilmente, da “carogna”, dalla caratterizzazione dei suoi abitanti.
  • Lapio: i suoi abitanti sono noti per la loro passività. L’unico popolo nella storia a cui si può togliere l’aria, l’acqua, la terra, la cultura, i figli, i cavalli, i nipoti senza avere alcuna reazione. Si pensa che Lapio sia l’unico paese del sud ad aver appoggiato “Il genocidio d’Italia”, meglio noto come “Unità d’Italia”. Tra gli sport più praticati spiccano lo sport comunale, praticato a tutte le età e in ogni luogo: la briscola, cui ci si allena fin dall’infanzia, e l’invettiva a voce bassa, sport capace di mettere a dura prova addominali e fegato. Altro importante sport sono gli spintoni seguiti dalla tipica frase “quà s’adda fa quaccosa”, con cui ognuno tenta di stimolare un altro nel fare qualcosa. Si pensa che l’età aurea degli antichi poeti si riferisca al periodo di fioritura di questo paesino, un tempo famoso non solo per l’inettitudine ma anche per il teatro, la cinematografia, i viaggi nel tempo e si vocifera che prima di vedere le proprie terre inquinate si producessero buon vino e ottime pannocchie, e che dalla terra nascessero anche avvocati e denari. Tuttavia al giorno d’oggi è rimasto poco o niente a parte qualche sedia, qualche tavolino e qualche mazzo di carte.
  • Lioni: uno dei borghi più brutti d’Italia, fu preso in considerazione per la realizzazione del film “The Truman Show”, dove le case erano di plastica e cartone. È sconsigliata la visita del paese a chi non vuole farsi ritirare la patente. Lioni è infatti il luogo più sorvegliato al mondo dopo Kabul, Bengasi, Gerusalemme e Città del Vaticano. Gli abitanti in preda alla depressione sfogano attivandosi in inutili e fallimentari commerci di merce cinese scadente.
  • Mirabella Eclano: detta anche nuova Aeclanum ha origini antichissime e durante la storia ha avuto vari pseudonimi. Inizialmente veniva chiamata dagli abitanti dei paesi limitrofi Acqua putida per via della rete fognaria a cielo aperto costruita lungo i marciapiedi. Successivamente Vittorio Emanuele II, invaghitosi di una prostituta del luogo, una certa Mira, durante una permanenza per un congresso decise di ricompensarla per le prestazioni con un cospicuo pagamento in denaro decidendo di intitolarle il luogo; da qui il nome di Mirabella. Tuttavia gli abitanti rivendicarono le loro origini e per mantenere la pace il nome venne mutato in Mirabella Eclano. Per quanto riguarda la cittadina oggi, c’è da dire che il traffico viene gestito egregiamente grazie ai vigili urbani che nelle ore di punta decidono improvvisamente di controllare l’ordine nei vari bar della città. I parcheggi sono abbondanti soprattutto nelle strade del centro storico e nei vicoli. Anche l’amministrazione pubblica è alquanto cordiale; basti pensare che per autenticare una firma è bene fare una domanda in carta bollata un paio di mesi prima. Il commercio è il fiore all’occhiello del paese e l’elemento di punta è il negozio di pompe funebri sulla piazza centrale del paese.
  • Montaguto: gli abitanti di Montaguto sono divisi in due fazioni: gli “Schiavone” e gli “Iagulli”; questo perché sono gli unici due cognomi del paese. È patria di comunisti, fascisti, nazicomunisti e prostitute, le quali trovano clienti a volontà. Il classico cliente montagutese può essere di due tipi:
  1. miliardario corrotto dal diavolo che abborda la puttana con la sua stracazzutissima auto
  2. poveraccio con una macchina verde degli anni settanta.
Famose sono le fontane montagutesi, che recentemente sono state sequestrate dal parroco perché ormai ricolme di peccato: una delle due fazioni le ha riempite di urina e mestruo per fare un danno all’altra, senza capire che lo faceva anche a sé. Montaguto presto farà la fine di Pompei, a causa dell’eruzione del vulcano “Monte Acuto” creato dai gas velenosi della vicina discarica.
  • Montecalvo Irpino: paese con la più alta densità di forni del mondo, famosissimo per l’alta qualità «de lu ppane», in perenne lotta con Ariano Irpino che cerca da sempre di spacciare il pane montecalvese come proprio. I montecalvesi sono conosciuti per il loro stranissimo dialetto che si pensa di origini ettepsiane in quanto ogni parola termina con ette: facette, iette, dètte, stètte, e termini di natura imprecisata come cauzone, sausicchio, agghia, sciammèria e sboccolotto.
  • Montella: cittadina su un gelido fiume erroneamente chiamato Calore, i cui abitanti lavorano alla ACCA software e mangiano castagne 365 giorni all’anno le quali producono ingenti gas intestinali che alimentano una centrale a biogas nell’area PIP più grande della provincia. Il loro leader è un sindaco operaio che ha costruito montella, montella2 e vuole fare pure montella3 (ma i bolscevichi glielo impediscono), inoltre è presidente di una squadra di calcio e di una emittente televisiva degli anni ’90 nota come TELE C (la C sta per cafone).
  • Monteverde: noto per i bifolchi, si affaccia sulla diga dove sovente essi stessi si gettano per evadere dalla depressione.
  • Montoro: antico luogo posto molto vicino ai cosiddetti pisciaiuoli (salernitani) ma comunque in provincia di Avellino. I montoresi sono capaci di trasformare il racconto della festa di paese nell’Heineken Jammin Festival, ma con più gnocca. Il comune è diviso in sole 4328 frazioni ognuna delle quali si differenzia per indice diverso di cazzate raccontate dagli abitanti.
  • Nusco: talvolta noto come il Regno di Sauron, con chiaro riferimento a Ciriaco De Mita, è il più antico comune d’Europa ad avere una economia basata integralmente sulle raccomandazioni. Il sindaco viene eletto dal Sauron locale che fornisce ogni schieramento di un proprio candidato e lascia al popolo la possibilità di scegliere quale dei prescelti eleggere. Sede di un famoso presepio vivente con annessa processione tributata a Sauron, recando prosciutti, provoloni e doni vari ai Sacri Frigoriferi. Con la spending review del governo Monti è stata elevata al rango di Protettorato.
  • Morra de Sanctis: in questo paese inutile sono presenti solo tre cose: la statua di un inutile politico come De Sanctis, un manicomio e una morra di pecore.
  • Pratola Serra: in realtà non c’è stato mai nessuno. Pratola Serra vive attraverso le leggende che le nonne ci raccontavano da bambini per farci stare attaccati alla sedia e contenere la cistite. Le uniche prove della sua esistenza sono riposte nel famoso detto: “Puozzi passà pe’ Pratola Serra!”. Questo augurio non fa presagire nulla di buono. Forse è meglio non sapere altro riguardo a questo posto misterioso.
  • Rocca san Felice: paese finto medioevale dove quattro pecore producono un formaggio nauseabondo chiamato Carmasciano.
  • Sant’Andrea di Conza: paese a forma di circolo dei pensionati, dove si entra in anzianità dopo i 18 anni. La sua storia è legata a un carico di birra Dreher che finì abbandonato lì da un dirigibile e che richiamò i suoi attuali abitanti a stabilirvisi. Ogni anno si organizza la gita alla visita dello stabilimento birra Dreher a Taranto e birra Peroni a Bari. Le fu assegnato il trofeo degli “amici della cirrosi epatica”. L’unica attività oltre alla birra, detta in paese, “la bbbeeeiirrrrr”, è il patrone e sotta, gioco che causa un morto all’anno quando capita che qualcuno vada a “urmo sicco”.
  • Sant’Angelo dei Lombardi* : triste e squallida cittadina fondata da Ciriaco de Mita dopo il terremoto dell’80, colonia satellite di Nusco. I suoi abitanti sono detti “strazzaguanti” per la loro tirchiaggine e la loro buffonaggine. È in assoluto il paese con più uffici pubblici inutili colmi di gente inutile nell’emisfero orientale. I santangiolesi stanno praticamente sul cazzo a tutti gli abitanti della provincia di Avellino e oltre.
  • Solofra : famoso centro dell’industria conciaria, recentemente ha vinto il Golden Globe per il record di tumori e malattie cardiorespiratorie tra i suoi abitanti. Grazie agli scarichi industriali illegali si produce anche un particolare profumo che è possibile gustare e annusare passando per l’autostrada Av-Sa.
  • Torella dei Lombardi: spesso confuso con “rotella dei lombardi”, uno dei paesi più inutili dell’Eurasia, presenta orgogliosamente un’architettura da ritardati mentali e un tasso di analfabetismo tra i primi in Italia.
  • Savignano Irpino: uno dei paesi al confine con la Puglia, Savignano ha due città gemellate: “Savigneux” in Gallia ed “Essenbach” in Tedeschia, ma alcuni studi ci rivelano che anche in Mongolia è presente un paese omonimo. Caratteristica fondamentale dei suoi abitanti è l’abitudine di mangiare zucchine, 365 giorni all’anno. Un esempio di conversazione a tavola:
- Bambino: “Mamma, mamma, che mangiamo oggi?”
- Mamma: “Zucchine.”
- Bambino: “E domani?”
- Mamma: “Pure.”
  • Venticano-Dentecane-Pietradefusi: trinomio famoso in tutto il mondo per le sagre e le fiere, tra cui la splendida fiera della pantofola a forma di torrone, resa nota da Mariottide nel 2006. Pietradefusi è l’unico paese al mondo che sembra essere estraneo al resto dell’Italia, dato che la lingua parlata è più difficile persino del napoletano, e gli abitanti del suddetto paese sembrano appartenere a tutt’altra specie. Pietradefusi, inoltre, ha vinto il Mongolino d’oro per essere il paese con il nome più brutto dell’Europa. Subito dopo viene Cacalimmano, in provincia di Fanculo.

                                                                                                       

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