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Crisi economica, turismo e fonti energetiche

01.09.2012, A colloquio con GIUSEPPE PREZIUSO, “lu scienziatu” (Consigliere della Word Energy Council Italia).

Caro Pino, notiamo con piacere che da anni, durante il mese di agosto, trascorri un periodo di vacanze qui in Irpinia nella “TUA”  Bagnoli Irpino.

Si, non rinuncerei a questa vacanza per nessuna ragione al mondo, anche se quest’anno la morte improvvisa di un amico la colora di una tristezza infinita; come non rinuncerei ai quindici giorni che passo a Luglio a Stromboli. Due posti diversi, ma ugualmente belli: qui i boschi, l’odore dell’erba e quei panorami dei monti, lì il mare azzurro e trasparente, quel vulcano magico che mi dà la carica per tutto l’anno. Ma il filo che li unisce è stare in pace ed armonia con noi stessi e soprattutto con gli altri.

Cosa pensi di questa crisi e come ne usciremo?

Prima di rispondere, volevo fare una breve considerazione sulla risorsa TURISMO. Noi tutti sembriamo quelli della generazione “perduta” …  Ritengo però che siamo ancora in tempo utile per cambiare e utilizzare questa risorsa in maniera nuova, competitiva e con tanti giovani protagonisti del cambiamento. Con un patrimonio di bellezze e di tesori culturali, val la pena di provarci! Ne approfitto per ricordare all’amico sindaco di Bagnoli Irpino, l’avvocato Aniello Chieffo, di fare tutto il possibile per ripristinare il “Laceno d’Oro”. Di recente ho incontrato il regista Dario Argento che si è dato disponibile per questa iniziativa.

E veniamo alla vostra domanda. Io mi limiterò a esporre alcune considerazioni di carattere generale e ad indicare alcune linee di politica industriale che possono veramente coniugare la crescita e lo sviluppo del nostro paese, viste da un osservatorio come quello del World Energy Council (WEC) orientato al grande tema dell’energia in tutti i suoi aspetti.

È indubbio che il governo Monti, d’intesa con il nostro Presidente della Repubblica, ha svolto una funzione essenziale:  oltre a risanare i conti, ha ridato credibilità internazionale a un Paese che l’aveva persa, avviando quelle riforme strutturali che sarebbe stato meglio prendere in considerazione molto prima.

Tornando a possibili idee di sviluppo farò alcuni esempi, ricordando a tutti noi che i pregiudizi, fini a sé stessi, frutto di ideologie e mode non ci portano da nessuna parte. È certo che una filiera industriale collegata alla cosiddetta “efficienza energetica” diventerà l’industria del domani. Tutti abbiamo in casa un “inverter”. I sistemi di controllo dei consumi dell’energia, sia a livello civile e privato che per l’industria, dovranno essere realizzati dando luogo a una forte tecnologia che – come è successo per le raffinerie e per la chimica – potremmo esportare in altri Paesi. Un altro tema è quello di usare l’energia elettrica quando serve e poterla stoccare come si fa per gas e petrolio. È questo il grande tema delle “Smart grid”, le cosiddette “Smart city”, in cui l’uso intelligente dell’energia elettrica ci può far risparmiare i costi della bolletta energetica. Sempre su questo versante c’è il progetto anche dell’auto elettrica: forse potrebbe nascere una filiera di imprese italiane sull’accumulo per le batterie per le auto.

Continuerà l’utilizzo delle rinnovabili, anche se (giustamente) l’incentivo è stato ridotto per il solare fotovoltaico. Non si poteva fare un’industria drogata dall’incentivo pubblico. Mi auguro che possano avviarsi progetti di efficienza in tutti questi parchi solari, cresciuti come funghi. Così come si dovranno sviluppare centrali a biomasse. Si parla anche di un possibile progetto per centrali biomasse da legno di boschi che coinvolgerebbe 15 paesi dell’Irpinia. Ma tutto il ventaglio delle cosiddette rinnovabili va utilizzato, ben consci che non è la soluzione, ma può essere un contributo importante alla soluzione dei problemi. Per molti anni ancora fronteggeremo i nostri bisogni con petrolio e gas e con i relativi progetti, in cui le regole, almeno in Europa, devono essere uguali per tutti (vedi standard autorizzativi e ambientali). E condivido che sui processi autorizzativi, nella valutazione dell’impatto ambientale, sia stato dato un ruolo importante all’Autority competente.

Per ultimo il petrolio. Ce n’è ancora in Italia! Vorrei rispondere, con l’occasione, all’articolo “… No petrolio Alta Irpinia. Oro nero o morte nera?” pubblicato sul vostro giornale “Fuori dalla Rete” agli inizi del mese di agosto. Esplicito era il riferimento alla Val d’Agri … Ebbene, l’Eni non ha pagato nessun rischio ambientale. E’ stato il Comune di Viggiano che, utilizzando un residuo delle royalties, ha dato un  bonus di 100 euro  ai suoi cittadini.

In autunno ci sarà un importante evento pubblico, organizzato dall’Assomineraria di Confindustria, con la partecipazione dei Ministeri interessati e di altre importanti autorità, che spero possa far ripartire i programmi di ricerca petrolifera sul territorio nazionale. Il tutto, ovviamente, nel rispetto sempre  dei territori e dell’ambiente.

La chiacchierata sta per concludersi …

I miei sono stati dei flash, orientati ai giovani in particolare, per aiutarli a migliorare la loro formazione e sviluppo. Grazie per l’ospitalità. Un caro saluto al presidente e alla redazione di “Palazzo Tenta 39”.

                                                                                                       

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