Bagnoli e i suoi sentieri
20.08.2012, Articolo di Nello Nicastro (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2012 – Anno VI, n.3)
L’altopiano Laceno ed il suo ambiente costituiscono un raro esempio di “bellezza montana”. Delle bellezze di questo posto si è scritto tanto, a partire da Jacopo Sannazaro, che ospite alla corte dei Cavaniglia nel 1480, trasse da questi luoghi l’ispirazione per comporre la sua Arcadia, per giungere a Giustino Fortunato che nel 1878 ne descrisse le amenità e finire a molti autori contemporanei che continuano ad esaltarne il valore paesaggistico.
In effetti a buon ragione il nostro territorio può considerarsi tra i paesaggi montani più belli dell’intero meridione. L’altopiano, circa 330 ettari, è localizzato in mezzo ad uno scenario di montagne che lo circondano su ogni lato, e tra gli altri il monte Rajamagra, che accoglie gli impianti sciistici e di risalita fino a quota 1677 m, posto a sud, ed il monte Cervialto che svetta a sud-est con i suoi 1809 m s/l/m. E’ situato ad una quota media di circa 1050 m s.l.m. ed in esso le sorgenti e le acque di ruscellamento dai monti circostanti alimentano l’omonimo lago, il cui livello, variabile a seconda delle stagioni, è regolato da un emissario sotterraneo che defluisce nei condotti carsici dell’imponente Grotta di Caliendo.
L’estensione dell’intero territorio bagnolese è di 66,9 Kmq, dei quali ben l’ 80% sono costituiti da patrimonio silvo pastorale appartenente al demanio comunale. La ricca vegetazione è caratterizzata da vasti castagneti da frutto distribuiti sulle fasce pedemontane, sormontati da boschi di latifoglie, per giungere alle imponenti faggete alle quote più alte, dove spesso le vette terminano con la sola copertura erbosa o con roccia affiorante.
Tale territorio rientra nella perimetrazione del Piano Territoriale Paesistico “Terminio Cervialto”, e unitamente a quello di altri comuni limitrofi fa parte del Parco regionale dei Monti Picentini dal 1993. Tale area naturale protetta, inoltre, ricade nel SIC. (Sito di Importanza Comunitaria) “Monte Cervialto e Montagnone di Nusco” (Codice Natura 2000: IT8040010), e nell’Area ZPS (Zona a Protezione Speciale ) “Picentini” IT 8040021.
A ciò va aggiunto che per il territorio di Bagnoli Irpino sono stati censiti ben due geositi : “la grotta di Caliendo” e “l’area del lago Laceno”. Dove con il termine geosito si indica il bene geologico-geomorfologico di un territorio, bene naturale non rinnovabile, inteso quale elemento di pregio scientifico e ambientale del patrimonio paesaggistico, ovvero quelle architetture naturali, o singolarità del paesaggio, che testimoniano i processi che hanno formato e modellato il nostro Pianeta.
Come illustrato moltissimi sono gli strumenti di salvaguardia e di tutela della nostra natura e delle sue bellezze, e certamente per il rilancio turistico del comprensorio bisogna puntare soprattutto ed essenzialmente sulla valorizzazione e sulla salvaguardia dei nostri beni ambientali, che sono quelli che ci contraddistinguono, mettendo da parte ipotesi di ulteriore antropizzazione dei luoghi.
Un modo per contribuire a tale sviluppo potrebbe essere quello di potenziare le attività legate all’escursionismo. Il turismo escursionistico, oggi, sta diventando una pratica cultural-ricreativo-sportiva sempre più diffusa, al punto che un sempre crescente numero di turisti sono attratti dalla possibilità di Escursione alla grotta di Caliendo percorrere i sentieri e di associare ad un’attività fisica salutare la scoperta di paesaggi, l’incontro con la natura, con l’etnografia, con la cultura dei luoghi.
In molte regioni delle Alpi la presenza di escursionisti è divenuta una fonte basilare per l’economia turistica montana, poiché concerne un’attività che si può esercitare quasi tutto l’anno, con qualsiasi clima ed a qualunque età. Le attenzioni degli operatori turistici e delle amministrazioni pubbliche sono state negli ultimi anni monopolizzate dalla pratica dello sci da discesa; mentre oggi la necessità di offrire alternative allo sci da discesa (necessario, ma non più sufficiente) è diventata di fondamentale importanza per garantire un futuro al comparto turistico montano, assicurando un apporto economico spendibile tutto l’anno.
La sentieristica di Bagnoli ha origini storiche, o comunque antiche, ed ha tratto le sue motivazioni dalla necessità di percorrere la montagna per attendere alle attività agro-silvopastorali, che per secoli hanno dato sostentamento ad intere generazioni. Ancora oggi tracce di antichi sentieri, mulattiere, o tratturi ormai in disuso solcano le nostre montagne attraversando foreste e pianori di incommensurabile bellezza, sentieri di cui la vegetazione si sta riappropriando fino a farli scomparire. Altri ancora sono stati cartografati dal CAI ( Club Alpino Italiano) e già frequentemente utilizzati da molti escursionisti.
Promuovere il turismo escursionistico sulle nostre montagne significa innanzitutto confrontarsi con il superamento della nozione di sentiero inteso come semplice segno fisico, come strumento per percorrere un territorio, e porsi invece nella dimensione più complessa dell’itinerario che si caratterizza per gli interessi culturali dei quali è portatore: aspetti Escursione a Piscacca paesaggistici, ambientali, naturalistici, storici, artistici, architettonici, agricoli, etnografici, antropologici, artigianali, enogastronomici, ecc.
L’itinerario ha quindi il suo indispensabile supporto fisico nel sentiero, con il suo tracciato, la sua segnaletica, le sue attrezzature, i rifugi, ma si connota soprattutto per la complessità dell’interesse culturale e delle esperienze che chi lo percorre si ritrova a vivere e per la qualità e l’intensità delle emozioni che suscita nell’animo del frequentatore.
E’ auspicabile quindi promuovere azioni mirate all’ampliamento ed alla manutenzione di una efficiente rete sentieristica dell’intero comprensorio, anche in sinergica con i comuni limitrofi, in modo da porre l’escursionismo, attività a bassissimo impatto ambientale, fra le offerte di qualità del sistema turistico del Laceno.