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5ª Conferenza Tematica 2009 “Alla riscoperta dei poeti bagnolesi – Lettura di brani di autori del passato e del presente”

Domenica 25 ottobre 2009

alle ore 17,30 presso la Sala Consiliare a Bagnoli Irpino

5ª CONFERENZA TEMATICA 2009

“Alla riscoperta dei poeti bagnolesi – Lettura di brani di autori del passato e del presente”

Organizzatore e moderatore: Aniello Russo. Interverranno: Paolo Saggese, Armando Montefusco, Salvatore Mazza, Massimo De Feo e … tanti giovani, promettenti, poeti bagnolesi

Le note di Maria Varricchio

Se avessi avuto il tempo di inviare le mie note a margine della conferenza del 25 ottobre prima del vivace dibattito che essa sta producendo in questi giorni, il mio intervento sarebbe stato sicuramente di carattere emotivo piuttosto che analitico, basato cioè più sulle sensazioni che su una riflessione oggettiva debitamente argomentata.

Le due impostazioni, però, non sono inconciliabili e possono, forse, contribuire a riportare la discussione su ciò che veramente è stato il “cuore” (mi si passi la metafora) di quell’incontro: la poesia, la “nostra” poesia.

Mi piace cominciare la mia analisi partendo dal contesto, cioè dalla situazione comunicativa concreta, in cui sono stati letti quei brani: “Alla riscoperta dei poeti bagnolesi del passato e del presente”. Questo era il titolo della conferenza e questo è stato il filo conduttore di una “staffetta” poetica che ha avuto nella lettura drammatizzata di Salvatore Mazza un eccellente strumento di mediazione comunicativa, nonché uno straordinario veicolo di godimento estetico per i presenti.

Perché determinati autori e non altri? Ottima domanda. Risposta. Ogni scelta è in sé selettiva (mi si perdoni l’evidenza lapalissiana dell’affermazione), parziale e limitata e come tale opinabile (giustamente, ci tengo a sottolineare); il criterio, però, con cui tali scelte possono essere sottoposte al vaglio critico non può che essere poetico ed estetico (“Si potevano selezionare poesie più belle e altri autori”. Giustissimo. Si organizzino altre conferenze sulla falsariga di questa. Nessuno ha il monopolio della cultura, passata o presente che sia); altri tipi di critiche hanno diritto di cittadinanza, ma no so quanto possano essere attinenti al contesto dell’incontro che si è tenuto il 25 ottobre.

Se perdiamo di vista la cornice tematica della conferenza, infatti, si rischia d’interpretarla (operando un’indubbia forzatura) come revival celebrativo e agiografico di intellettuali bagnolesi riconducibili ad unica e sola area politica. Sarebbe interessante poi vedere quanto corretto sia, dal punto di vista strettamente storiografico, estendere al passato categorie politiche e concetti che appartengono all’orizzonte dell’oggi. Ma non è questa la sede per approfondire discussioni di questo tipo.

Un ulteriore elemento di riflessione: i nuclei tematici dei componimenti letti. Attraverso la lettura espressiva dell’attore, la platea ha “sentito” lo struggente sentimento ma anche la serena accettazione di una morte troppo prematura (Acciano); il dolore collettivo di un paese che assiste impotente alla tragedia delle donne inghiottite dalla calce bollente (De Rogatis); la mordente invettiva contro una

giustizia che è tutto tranne che giusta (Pallante); la devozione imperitura di Bagnoli all’Immacolata Concezione (Grassi); il bisogno di sognare un mondo diverso (Rogata); il rimorso generato dalla consapevolezza di lasciare ai figli un mondo che non è il migliore di quelli possibili (Arciuolo).

Francamente non so se questi temi possano collocarsi (indipendentemente dall’orientamento di chi li ha elaborati) in una precisa geografia politica e comunque non la ritengo, in questo preciso contesto, una questione importante. So solo che se dovessi raccontare quell’incontro a chi non era presente, potrei farlo ricorrendo solo ad una parola: emozione. Nel senso etimolologico della parola: moto interiore capace di scuotere chi lo prova, facendolo ridere, riflettere, commuovere.

La poesia forse è anche altro. Per me è soprattutto questo.

Alcune foto della Conferenza (di Saverio Di Capua)

                                                                                                       

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