Bagnoli, l’opposizione: Chieffo? Le sue sono state solo promesse
21.06.2011, Il Corriere
Il gruppo di minoranza Bagnoli Insieme ha deciso di rivolgersi ai cittadini bagnolesi. A tre anni dall’insediamento della Giunta guidata da Aniello Chieffo, per i consiglieri di opposizione non ci sarebbe stata nessuna svolta.
«Sono passati ormai più di 3 anni dall’insediamento dell’attuale amministrazione dai variegati colori politici e dai risultati sbiaditi – affermano – Sembra ieri che in piazza e sulla stampa locale si parlava di liberazione, di catene spezzate, di cupola, di schiene dritte, di lectio magistralis. Ma soprattutto si bombardava il cittadino bagnolese con una canzone che è stata il leitmotiv della propaganda elettorale: Pensa.
Un inno alla ribellione, a liberarsi dagli oppressori ed a combattere i sistemi corrotti. È lo stesso invito che noi oggi facciamo a tutta la cittadinanza: pensa. Alle parole spese in campagna elettorale sulla meritocrazia, sulla giustizia, sulla trasparenza, sul cambiamento. Dove sono finiti tutti questi bei propositi? Alle accuse di clientelismo, di familismo, di sete di potere per perseguire interessi propri. Stanno andando veramente così le cose?
Alle accuse che ancora oggi vengono lanciate sul passato per giustificare mancanze di oggi. Pensa ai toni usati da questa maggioranza che continua a trattare la minoranza come il peggiore dei mali e non come semplice avversario politico. I cittadini dovrebbero pensare a chi aveva accusato il nostro gruppo di utilizzare il potere e le amicizie politiche non per perseguire l’interesse generale del paese, ma solo per soddisfare interessi personali e di parte, elargendo favori e distribuendo posti di lavoro a se stessi e ai propri familiari.
A noi pare, paradossalmente, che il clima che si respira nel paese sia esattamente quello che veniva denunciato dai nostri paladini della legalità, per la serie si predica bene e si razzola male”. Gli uomini possono fare cose giuste o cose sbagliate. Ma non esistono cose che se fatte da alcuni sono cattive e se fatte da altri diventano buone. Anche se nel nostro paese capita spesso che, se fatte da alcuni, le cose cattive diventano quasi oggetto di sollevazione popolare e, se fatte da altri, passano sotto silenzio o, nella migliore delle ipotesi, vengono solamente bisbigliate nei capannelli in piazza».