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Sora Nostra Matre Terra, la magia della danza

16.06.2011, Articolo di Rosaria Patrone ( tratto da “Il Corriere” del 15.06.2011)

Successo a Bagnoli per lo spettacolo ispirato al Cantico delle Creature.

Proprio nessuno, tra quelli seduti nell’anfiteatro Comunale di Bagnoli Irpino, la sera di venerdì 10 giugno, si aspettava la magia scaturita dallo spettacolo di Danza Moderna, “Sora Nostra Matre Terra”, ispirato al “Cantico delle Creature” di S. Francesco d’Assisi. La locandina era stata affissa solo poche ore prima, ma la gente del posto è accorsa numerosa per sostenere chi la figlia, chi la nipote, chi la sorella minore, chi l’amica: le ballerine, infatti, erano tutte giovanissime, dai 5 ai 15 anni circa, e tutte del posto.

E’ una consuetudine che si rinnova da diversi anni, ma la sera del 10, è avvenuta una vera e propria consacrazione di questo spettacolo, e dell’insegnante Cinzia Calabrese, che ha consentito, alla gente del posto, la familiarità e l’intelligibilità di quest’arte. La “maestra” foggiana, sposata con un bagnolese da oltre 10 anni, ha portato nel paese la passione per la danza nella sua accezione più ampia.

Il faticoso e lungo lavoro della tenace istruttrice, ha dato i suoi frutti la sera del 10 giugno: infatti, lo spettacolo che comprendeva ben 18 coreografie sugli elementi della natura, lodati nel Cantico, e trasposti in danza, si è dipanato per circa tre ore, senza alcun segno d’impazienza da parte del pubblico, nonostante la serata piuttosto fredda. L’avvicendarsi dei balletti, che erano in realtà una commistione di danza classica e moderna in una proporzione bilanciata e armonica, ha messo in evidenza la bravura e la versatilità delle giovanissime ballerine, anche quando, in una delle coreografie sull’elemento “Terra”, hanno ballato con grande eleganza la “pizzica”, danza popolare salentina, antichissima e fortemente coinvolgente, che evidentemente Cinzia Calabrese porta inciso nel suo corredo cromosomico di pugliese.

L’intervista alla dott.ssa ROSARIA PATRONE
(a cura della redazione de “Il Corriere”)
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E’ Rosaria Patrone, vicepresidente dell’associazione “Libero Pensiero” di Castelfranci a sottolineare il valore di cui si caricano iniziative come queste per i borghi dell’Alta Irpinia. «Quello che per me era un compito insolito, presentare l’evento, accettato solo per compiacere la Calabrese, mia insegnante di aerobica e non solo, si è trasformato nella scoperta di un mondo di giovani ragazze con una grande volontà di mettersi in gioco, di lavorare duramente per conseguire dei risultati eccellenti, che non hanno avuto come unica finalità la realizzazione di un saggio spettacolare, ma risvolti sociali di grande rilevanza.

Bagnoli, come molti paesini della nostra Irpinia, ha subito negli ultimi decenni un sorta di involuzione sotto l’aspetto della socializzazione e della possibilità di avere dei momenti culturalmente coinvolgenti, nonostante le numerose associazioni presenti sul territorio. La carenza di risorse umane, intese come giovani che abbiano la volontà e la capacità di costruire progetti di socializzazione culturale, ha creato nel luogo una sorta di anestesia per tutto quello che va oltre lo sport della domenica e la politica di piazza.

Questo luogo bellissimo che è Bagnoli, ha avuto in passato forti spinte culturali, come il “Laceno d’Oro”: festival del cinema neorealistico, nato alla fine degli anni ’50 sull’altopiano del Laceno. Non è mancata, neppure, la tradizione, fino agli anni ’80, di proiezioni, nel vecchio cinema del paese, di pellicole cinematografiche di grande valore artistico e culturale; proiezioni che hanno spinto molti di noi, ora alle soglie del mezzo secolo di vita, a divenire dei veri e propri cinefili. Fino al sisma del 1980, nel raggio di molti chilometri da Bagnoli, la nostra era l’unica sala cinematografica. funzionante: ricostruita negli anni successivi al terremoto, non è stata più riaperta con la funzione di sala di proiezione.

Perciò, promuovere, in questa realtà, lo sviluppo di modelli di socializzazione e di formazione per un incremento culturale a vantaggio delle nuove generazioni, resta un dovere di tutta la popolazione; delle associazioni; delle piccole società, come “A.S. Fitdance”, e soprattutto dei dirigenti politici del luogo che, con una disponibilità consapevole, possono fare la differenza».

                                                                                                       

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